LA RESA TONALE CON I FILTRI DI CONTRASTO BIANCONERO
Da sempre gli utenti smaliziati del
bianconero tradizionale si avvalgono dell'uso di filtri selettivi
per modificare la resa tonale dell'immagine, schiarendo oppure abbassando la
tonalità di grigio
corrispondente a determinati colori per rendere la stampa finale più piacevole
o gammata; una
procedura analoga è possibile anche in digitale, tramite la miscelazione di
relativi canali/colore,
sia on-camera (inserendo il filtro nell'apposito menu della funzione bianconero)
sia negli applicativi
di fotoritocco come Photoshop CS3, dotato di un apposito e potente tool per la
conversione in
bianconero che permette di simulare la risposta tonale di molti filtri
(infrarosso compreso), anch'esso
operante tramite la miscelazione dei canali/colore; l'unica accortezza
necessaria consiste nel tenere
presente che le azioni di sbianca/bruciatura zonale sono ottenute con le
variazioni percentili di un
determinato canale/colore (corrispondente alla tinta presente all'origine in
quel punto del soggetto),
ed il brusco passaggio fra due tinte poi esaltate in modo opposto in scala di
grigi può creare zone
di transizione posterizzate; inoltre l'esaltazione di un canale comporta
fatalmente la contemporanea
comparsa del relativo rumore di fondo, esattamente come quando si schiarisce
un'ombra.
Occorre quindi partire sempre da files dotati di notevole dinamica e
"spessore" ed accettare il fatto
che, in alcuni casi, l'inquinamento di certe zone uniformi con colori estranei
porterà a macchie e zone
inaccettabili, obbligandoci a rinunciare all'effetto-filtro, anche se ad
un'occhiata distratta l'impatto
dell'immagine sarà molto gratificante; ecco alcuni esempi di come il tool
bianconero di Photoshop
CS3 simula i filtri di contrasto per il bianconero.
COLORE
SENZA
FILTRO
FILTRO ROSSO
FILTRO
VERDE
FILTRO BLU
COLORE
SENZA
FILTRO
FILTRO ROSSO
FILTRO
VERDE
FILTRO BLU
COLORE
SENZA FILTRO FILTRO ROSSO
FILTRO VERDE FILTRO BLU
FILTRO INFRAROSSO
COLORE
SENZA FILTRO FILTRO ROSSO
FILTRO VERDE FILTRO BLU
FILTRO INFRAROSSO
Questi tools sono senz'altro pratici
soprattutto per la possibilità di "testarli" a posteriori,
sull'immagine finita,
senza necessità di avere un file RAW ma agendo su qualsiasi immagine a colori,
gamma dinamica del file
permettendo; devo rilevare che l'effetto del filtro rosso sul colore verde della
vegetazione non è molto
realistico, dal momento che nella catena cinematica tradizionale un filtro R25
avrebbe senz'altro stoppato
in modo massiccio queste frequenze, portando ad un brutale abbassamento
dei toni sulla vegetazione;
evidentemente in digitale il "verde" della vegetazione è composto da
massicce quantità di giallo, colore
affine al rosso che viene fatto passare dal filtro: è un effetto collaterale di
queste compensazioni basate
sui canali/colore e sulla "memoria" del colore originale della scena;
otteniamo conferma di questo dalla
stessa immagine di paesaggio trattata col filtro blu, nel quale la grande
componente di giallo presente
negli abeti ("blu negativo") viene stoppata ed abbassata di
conseguenza dal filtro blu; l'effetto Wood sulla
vegetazione è sufficientemente marcato, probabilmente perchè il filtro IR è
calibrato per esaltare non solo
il verde ma anche il giallo, sempre presente - come già accennato - nei
"verdi digitali".
Trovo invece interessante la resa tonale dei filtri blu ed infrarosso nel
ritratto: il primo abbassa molto
l'incarnato, evidenziandone i dettagli, ed è molto adatto al ritratto virile
basato sulla texture superficiale;
l'infrarosso fornisce una resa leziosa e sbarazzina, scurendo il rosso delle
labbra ed esaltando le lentiggini,
una resa che rimanda agli albori della fotografia, quando le lastre
ortocromatiche erano sensibilizzate
quasi esclusivamente sul blu e di conseguenza restituivano i dettagli rossi o
comunque "caldi" con toni
molto abbassati.
(testi e foto di Marco Cavina; ringrazio l'amica Eva per il suo graziosissimo
volto)
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TONALIST