Spesso il bianconero digitale si ricava da un file originale a colori; tuttavia
da un immagine
a colori soddisfacente dal punto di vista percettivo non si ottiene
automaticamente una
copia bianconero altrettanto gradevole con la semplice desaturazione
dell'originale a
colori: tolto l'apporto dell'impatto cromatico, l'immagine può apparire
scialba, piatta,
"incompleta"; i tre esempi sopra riportati provengono dallo stesso
file: la prima versione
a colori, senza infamia e senza lode, a senso comune la si può definire
gradevole; la
seconda versione altri non è che la prima senza la saturazione del colore, ed
appare
genericamente piatta e priva di un certo mordente; la terza immagine costituisce
una
versione della seconda sottoposta a svariate regolazioni zonali, difficilmente
attuabili
tout-court in camera oscura stampando in modo convenzionale: credo si possa dire
che il maggiore mordente che esibisce la rendono a senso comune più piacevole e
"riuscita". La vera differenza fra le due immagini
monocromatiche non consiste tanto
in un maggiore contrasto generico, che avrebbe privato di dettaglio varie zone
del
soggetto, quanto in una maggiore BRILLANZA, intesa come incremento di acutanza
fra aree ravvicinate caratterizzate da luminanza molto differente, anche se ben
compresa
nella gamma dinamica che fornisce dettagli; dal mio punto di vista, la brillanza
reciproca
(ripeto, da non confondere col contrasto) delle zone medie unita ad una certa
leggibilità
delle ombre e ad alte luci non bruciate sono il clichè per la foto bianconero
riuscita:
in parole povere, mezzitoni contrastati con luci ed ombre più morbide, senso di
brillanza
senza che ombre ed alte luci siano bruciate dal contrasto; parere personale,
ovviamente
Quest'altro esempio sottolinea il concetto: dall'immagine base
si potrebbe arguire che
la regolazione sia stata improntata ad un forte incremento del contrasto, ma la
procedura,
in realtà, non è stata così semplice, come si può arguire dalle ombre e
dalle alte luci leggibili,
che in una semplicistica azione "distruttiva" sul contrasto sarebbero
apparse rispettivamente
tappate e bruciate, quindi illeggibili; viceversa l'immagine è molto vigorosa
pur mantenendo
la quasi totalità delle sue aree entro un intervallo di luminanza che consente
di mantenere
il dettaglio.
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TONALIST