Un classico abitante di quei bassi fondali miocenici, asfittici e sovrassalati:
l'Aphanius Crassicaudus,
analogo a quello presente nelle marne bituminose delle alternanze gessose (Messiniano)
dell'Imolese.
In quest'esemplare si evidenzia l'anomalia morfologica definita pachiostosi,
caratterizzata dall'ipertrofia
scheletrica; Nicoletta Bedosti nel 1999 effettuò una ricerca sistematica su
quest'anomalia nel giacimento
di monte Castellaro (Bedosti N., 1999, Pachyostosis in Aphanius Crassicaudus (Agassiz)
from the
upper Miocene of Monte Castellaro, Italy, studi e ricerche sui giacimenti
terziari di Bolca, miscellanea
paleontologica; VIII: 143-158), annotando come quasi il 50% degli esemplari
presentava la pachiostosi:
quindi due diversi fenotipi di Aphanius convivevano e probabilmente l'ipertrofia
era legata all'elevatissima
concentrazione salina di quelle acque, lagune costiere sovrassalate con intensa
evaporazione e scambio
d'acqua col mare aperto quasi nullo.
Nikon FE Nikon micro-Nikkor AiS 55mm f/2,8