LA NOSTRA CIFRA STILISTICA NELLE COMUNI FOTO RICORDO
Ci sono momenti in cui il fotografo o il fotoamatore "depone le armi"
e si abbandona
a prassi molto più disimpegnate: è il caso delle innocue uscite domenicali con
famiglia
al seguito, da immortalare secondo un rituale che si tramanda da generazioni;
queste
immagini hanno un mero valore statistico ("quel giorno ero lì") e non
hanno mai preteso
di condividere quote di pregiato DNA con le immagini "di serie A"
concepite con ben
altre velleità... D'altro canto, la nostra "firma" è qualcosa che
non si può sradicare
tout court dal nostro modo di operare, quindi è logico che anche le più becere
foto-
ricordo per l'album di famiglia mantengano l'imprinting dell'autore.
Prendiamo questo esempio: 18 Aprile 2010, io e mia moglie Rita stiamo
passeggiando
per le ripide viuzze di Bertinoro (FC), in una giornata fredda e nuvolosa,
durante una
uscita concepita unicamente per sgranchire i muscoli e fare un po' di moto,
nulla più...
Come di consueto avevo con me un apparecchio fotografico col quale ho
immortalato
Rita in loco, e per chi è avvezzo alle mie "tipiche" immagini risulta
altrettanto evidente
che in queste banali foto-ricordo domenicali ci sono tutti i marker del mio modo
di
vedere (bianconero "blood and gut", grandangolari spinti, annullamento
del soggetto
umano all'interno di quinte metafisiche vagamente inquietanti).
Naturalmente non c'è nulla di male, anzi, sarebbe insano il contrario, no?
(tutti gli scatti: Nikon AF-S Nikkor 17-35mm f/2,8 ED D)