Aeroporto di Pisa - il Fairchild C-119 n° 38 utilizzato per diversi lanci - 1959
Il Fairchild C-119, la cui progettazione iniziò nel 1941, entrò in servizio
nell'Aeronautica
italiana nel 1953, e disponeva di due motori Pratt&Whitney R 4360-89W,
ciascuno dei
quali disponeva di tre ordini stellari di 9 cilindri cadauno per un totale di 27
pistoni da circa
2.645 cm3 cadauno: infatti, la sigla si riferisce alla cilindrata il
pollici cubici, 4.360, ovverosia
circa 71.400 cm3; ogni cilindro disponeva di doppia accensione
e ciascun motore, in questa
fase evolutiva, erogava al decollo circa 3.500 cv (grazie all'iniezione ad acqua
che, evaporando,
polverizzava la benzina in minuscole goccioline, aumentando così la superficie
utile per il fronte
di fiamma ed incrementando la potenza detonante), mentre a velocità di crociera
(poco sopra
i 470 km/h) la potenza nominale era di circa 2.700 cv. Il motore R 4360, noto
anche come
"Wasp major", fu forse il più grosso motore termico a pistoni
realizzato per impiego aeronautico,
ed otto di questi motori equipaggiarono anche il celeberrimo e colossale "Hercules"
di Howard
Hughes; l'alimentazione era supportata dal boost di due smisurate turbine
General Electrics, le cui
dimensioni, comprendendo anche gli enormi indotti per i gas di scarico e per la
sovralimentazione,
erano pari a quelle del motore stesso!
Proprio un motore di questo aereo, il n° 38 in forza alla 46^
Aerobrigata, prese fuoco nei pressi
della Marmolada mentre si avvicinava alla zona di lancio (monte Cherz sul passo
Campolongo,
sopra Arabba) provenendo dall'aeroporto di Treviso, e Gianfranco - che
stazionava nei pressi
della porta - stava per lanciarsi fuori zona quando il motore fu rimesso in
funzione e l'esercitazione
potè riprendere secondo il protocollo previsto; da allora i paracadutisti della
brigata "Cadore"
hanno sempre manifestato inquietudine quando dovevano effettuare ulteriori lanci
utilizzando lo
stesso aereo...