Osservando i diagrammi dell'Apo-Rodagon 50mm f/2,8 dobbiamo considerare subito
che in questo caso le curve
presentano una frequenza spaziale doppia (molto più critica) rispetto al
diagramma del 50/2,8 Rodagon non-apo
(in questo caso 10, 20, 40 ed 80 coppie di l/mm): in pratica per un raffronto
occorre omettere la curva più bassa
e mettere in relazione la penultima dell'apo-Rodagon con l'ultima del Rodagon, e
così via. A diaframma chiuso appare
una leggera supremazia dell'apo-Rodagon fuori asse, dove non c'è più quel
leggero flesso ed i valori sono stabilmente
a livello di 70% @ 40 coppie di linee/mm con qualunque orientamento della
calotta ed in ogni zona, valori eccellenti;
più marcata la maggiore qualità alla piena apertura f/2,8, dove alla stessa
frequenza spaziale di 40 coppie di l/mm i
valori medi su tutto il campo, ben uniforme, sono comunque del 60%, valori
propri dei migliori obiettivi ad apertura
ottimale di lavoro, consentendo una stampa critica e di qualità a 10x con
diaframma tutto aperto (rispetto al Rodagon
convenzionale l'incremento di modulazione è del 15-20%); in pratica è il
migliore del lotto, ma la differenza è avvertibile
soltanto a forti ingrandimenti eseguiti a tutta apertura, pratica ribalda che i
fotoamatori si guardano bene dal seguire..
L'aberrazione cromatica causa uno spostamento di fuoco fra IR ed UV di 0,15mm,
circa metà rispetto al Rodagon,
comunque estremamente corretto; è un obiettivo indicato soprattutto per il
colore, vuoi per le specifiche apo vuoi
per i vantaggi dei brevi tempi di posa a tutta apertura a causa del difetto di
reciprocità dei materiali.