La mia Contarex I "Cyclope" seconda serie, prodotta dopo il 1964,
in una personale ambientazione, assieme al Tessar 50mm f/2,8 cromato,
normale onusto di gloria e storia; è il più comune degli apparecchi Contarex,
prodotta in 32.000 esemplari dal 1959 al 1966; la seconda serie del 1964
prevede vetri intercambiabili ed una fessura per inserire sticks in acetato su
cui scrivere a china per ottenere primitive sovrimpressioni sul fotogramma.
Un difetto comune, oltre al classico schiaffo durante lo scatto, è
rappresentato
dall'impigrirsi del diaframma, pilotato dal corpo macchina tramite una ghiera
coassiale al bocchettone, montata su sfere e comandata da una lunga e sottile
molla
a spirale; mantenendo sempre armato il corpo per lungo tempo tale molla (in
tensione
estrema) si sfibrava, e complice l'indurimento dei lubrificanti del cuscinetto e
le notevoli
masse in gioco (la camma del corpo agisce su una tacca in un anello
dell'obiettivo,
sostenuto da un'altro cuscinetto con camma di rinvio all'iride vero e proprio:
insomma,
è molta roba) la chiusura del diaframma tende ad arrivare in ritardo, specie
con i tempi
più brevi di otturazione.