ROLLEIFLEX:

ATTREZZATURE  E  HUMOUR
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E qualcuno dice che le fotocamere sono solo oggetti senz'anima e sentimenti...le mie due Rollei,
passata la soglia dei 35-38 anni, hanno raggiunto la pubertà, ed avendo scoperto di essere
assortite - maschio e femmina - tentano col cuore in gola per l'emozione i primi "esperimenti"
adolescenziali, scimmiottando quanto hanno potuto carpire dai discorsi dei "grandi"....
Ho un solo dubbio: in caso di fortuita riproduzione mi nasce una biottica col Tessar rientrante
o una Rollei 35 con due obiettivi?  :-)))

 

 



veduta generale della mia Rolleiflex 3,5F Planar; questo è il secondo esemplare che possiedo, assolutamente
nuovo e perfetto, ed ha sostituito il primo - di identica serie e  modello - solo perchè il precedente aveva qualche
piccolo segno, e questa permuta di dubbia utilità mi costò ben un milione di lire di differenza nel 1992;
la calibratura degli obiettivi e la re-lubrificazione dell'otturatore fu operata da G. M. Ressa, ex capo-tecnico in
pensione del laboratorio Rollei della MAFER di Milano, riconosciuto come il più qualificato nel settore

 




La sorellina minore della TLR 3,5F: una Rollei 35 appartenente alla prima serie Singapore (1971-74),
con l'obiettivo Tessar 40/3,5 prodotto ancora da Zeiss (notare la matricola cronologicamente
coerente)  e non Made by Rollei; anche questo apparecchio è stato revisionato da Ressa, che ha
provveduto a sostituire i feltrini di fondo corsa sul cannotto retrattile dell'obiettivo, tipico difetto di
anzianità dell'apparecchio, che causa messa a fuoco inesatta ed infiltrazioni di luce; la Rollei 35 è
un piccolo gioiello, progettato nel 1966 letteralmente attorno al caricatore 135, che unisce il meglio
della tecnica tedesca attiva all'epoca nel settore: micromeccanica Rollei, ottica Carl Zeiss, esposimetro
Gossen ed otturatore Deckel Syncro-Compur, una meravigliosa versione miniaturizzata simile a quella
montata sugli obiettivi Hasselblad; le prestazioni della macchina sono notevoli, ma la messa a fuoco è
purtroppo a stima su scala metrica; come ovviare al limite e rendere giustizia allo Zeiss Tessar? ecco
la mia soluzione!


AUSILIO  DI  MESSA  A  FUOCO  PER  LA ROLLEI  35

 

Per la Voigtlaender Vito B del 1954 fu approntato un accessorio rappresentato da un piccolo
telemetro a sdoppiamento di immagine da applicare alla slitta porta-accessori sul tetto della
macchina, definito Voigtlaender Proximeter; ho scoperto che questo telemetro, applicato
alla slitta porta-flash posta sul fondello della Rollei 35, presenta ingombri meccanici e finitura
molto coerenti al punto che pare quasi cucito su misura per questo apparecchio; sfruttando
il telemetro a coincidenza di immagini e la relativa scala metrica è possibile regolare con
precisione il Tessar 40/3,5 a distanze ravvicinate, contribuendo a mantenere intatte le sue
valide prerogative ottiche; ecco le immagini che illustrano lo strano matrimonio.


Tre immagini che evidenziano come l'estetica e gli ingombri del telemetro Voigtlaender Proximeter
si integrino armoniosamente sul corpo Rollei 35 senza aumentarne gli ingombri in maniera significativa
e permettendo di calibrare la messa a fuoco con riscontro diretto fino ad 1m di distanza

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Attrezzature di Marco Cavina; foto eseguite con Canon EOS-350D e
Leica macro-Elmarit-R 60/2,8 - luce ambiente in interni
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