AI  LIMITI  DELLA  FOCALE  VARIABILE :

I  SUPERZOOM  PER  CINEMA  E  TV

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Ho recentemente trovato e rielaborato i progetti di alcuni zoom Angenieux, Fuji e Canon
destinati all'impiego per il cinema e le riprese televisive; quando immaginiamo uno zoom
dalla struttura complessa e dal progetto ardito visualizziamo mentalmente il nostro zoom
80-200 o 70-200/2,8 ed immaginiamo che questo sia già un buon approdo progettuale.

Viceversa gli zoom cinematografici e soprattutto televisivi, realizzati senza un limite stringente
di budget finale, adottano tutte le più avanzate sofisticazioni nei calcoli matematici e nei materiali
vetrosi, realizzando rapporti di zoomata e luminosità massime, complice anche la copertura di
formato inferiore e/o le diverse esigenze di banda MTF dei sensori CCD, che sembrano impossibili.

Per rendere l'idea di quanto il settore zoom sia in realtà avanzato, allego gli schemi di tre zoom,
un Angenieux cinematografico più un Fuji ed un Canon per TV, appartenenti a generazioni diverse
ma tutti accomunati dall'estrema sofisticazione progettuale e dal ricorso ai più avanzati materiali
ed alle più moderne tecniche di lavorazione disponibili al tempo: si tratta di autentici gioielli che
ci fanno capire chiaramente quanto cammino sia stato percorso nel campo dell'ottica, dagli
albori primordiali  fino ad oggi.

 




Uno zoom Angenieux del 1979, periodo ancora adolescenziale per gli zoom, sfodera già una
variazione di focale 15x da 18 a 270mm con luminosità massima fluttuante da f/2 ad f/2,8:
si tratta di valori stellari, se valutati col senno comune.  La luminosità quasi costante su un
intervallo di focali così ampio è garantita dalla proiezione delle lenti n° 6 e 7, decisamente
sovradimensionate rispetto ai classici zoom per fotografia; lo schema, non potendo ancora
contare sui modernissimi vetri speciali, è articolato su ben 26 lenti, compreso il prisma posteriore,
sei delle quali ad alta rifrazione ed una a dispersione anomala

 



questo zoom Fuji per telecamere del 1996 è interessante perchè adotta già tutte
le possibili sofisticazioni dei materiali vetrosi: su un totale di 28 lenti (compreso
il prisma posteriore) ben 14 sono realizzate con vetri ad alta ed altissima rifrazione,
4 con vetri a dispersione anomala, due con vetri ED ed una in fluorite!
Altro motivo di plauso è l'angolo di campo di esordio estremamente elevato e
pari a 101,2°, equivalenti ad un 17,5mm sul 24x36, in grado poi di stringere
fino ad appena 12,6°, sufficienti ad un primo piano di un volto a distanze medie.
Anche in questo caso la luminosità è eccezionale, variando da f/1,8 ad f/2,55,
una riduzione molto modesta garantita dal diametro oversize delle lenti L1-L12
anteposte al gruppo varifocale L11-L15; infine, nella struttura di questo eccezionale
zoom sono presenti due convertitori di focale, inseribili alla bisogna in posizione
opportuna: un aggiuntivo grandangolare 0,8x ed un duplicatore 2x!

 




Il terzo esemplare che propongo è un progetto per zoom-TV della Canon, datato 1999; nonostante sia di appena
3 anni più recente rispetto al Fuji, esso appare ancora più sofisticato: infatti l'intervallo di zoomata arriva all'incredibile
valore di 50x, con un angolo di campo compreso fra 54,6° ed appena 1,3°! é difficile impostare paragoni di
riferimento col 24x36, dato che il rapporto fra i lati del formato differisce, ma grossomodo stiamo parlando
di uno zoom 39-1800mm..... Altrettanto incredibile la luminosità, che fluttua fra f/1,75 ed f/3,0! E' facile immaginare
l'immenso potenziale consentito da uno zoom del genere, il cui exploit è stato facilitato dal ridotto formato del
sensore e dal fatto che quest'ultimo necessita di una precisa quota di taglio per l'MTF, oltre la quale eventuali
frequenze più alte non vengono più sfruttate: in questo modo il progettista può concentrarsi sulla correzione di
un range MTF ristretto e predefinito (solitamente fino a circa 20 cicli/mm), il che permette di avventurarsi in
progetti molto più ambiziosi, come in questo caso; infatti questo zoom 50x è sviluppato su 26 lenti, delle quali
9 ad alta rifrazione, una ad altissima rifrazione (addirittura 1,93306), 2 asferiche, 2 a dispersione anomala,
2 in vetro UD, una in fluorite di litio e 2 in fluorite di calcio, di grande diametro! Anche in questo caso la
modesta contrazione di luminosità massima sul range di focali è garantita dall'ampio diametro delle lenti L1-L4
subito anteposte al gruppo transfocatore L5-L8, scelta che avrà comportato significative ricadute sul costo
finale dello zoom, dal momento che nel primo gruppo di 4 lenti di grandi dimensioni 2 elementi sono i fluorite
ed uno in vetro ED

 




l'incredibile sequela di vetri, cristalli esotici e lavorazioni speciali che identificano
questo progetto avanzato; i cristalli artificiali di fluorite sono evidenziati dal numero
di Abbe estremamente elevato, pari a 90,3 e 95,1


IL MARCOMETRO



AVANTI COSI', RAGAZZI
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