IL PROTOTIPO ZEISS DI MONTATURA
PER OBIETTIVO DECENTRABILE
CON DIAFRAMMA AUTOMATICO PROGETTANO NEL 1976
DA WERNER FLOETHER
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Tutti riconoscono storicamente alla
Zeiss un ruolo di eccellenza nella progettazione ottica, tuttavia di pari passo
i suoi
ingegneri meccanici hanno sempre studiato raffinate soluzioni meccaniche che
fossero degno complemento ai divini vetri;
un esempio di questa ingegnosa e certosina applicazione ci è testimoniata dal
progetto di Werner Floether, completato
all'inizio del 1976, relativo ad una semplice ma funzionale montatura per
obiettivo decentrabile con la caratteristica di
mantenere l'automatismo del diaframma anche con l'obiettivo decentrato: in altre
parole, preselezionando il valore
necessario, il diaframma rimane sempre alla massima apertura, anche a
decentramento completo, facilitando molto
la messa i bolla fine, e si chiude soltanto al momento dell'esposizione, come
avviene con gli obiettivi convenzionali.
Ho recentemente sperimentato l'impagabile vantaggio di utilizzare un
decentrabile con diaframma automatico quando
ho testato in parallelo sulla EOS 5D il Canon EF 24/3,5 TSE-L assieme al
PC-Nikkor 28/3,5 (con anello adattatore):
il Canon presenta infatti un diaframma automatico elettromagnetico che richiede
unicamente una linea di alimentazione
(due cavetti elettrici, in sostanza), e permette il funzionamento automatico
anche sotto decentramento; viceversa il
PC-Nikkor ha un convenzionale diaframma manuale stop-down a preselezione, per
cui occorre terminare l'inquadratura
e scattare al diaframma di lavoro, solitamente f/11, cui va sommata la
vignettatura fisiologica dovuta allo shift; morale
della favola: col Canon riuscivo a scattare tranquillamente a mano libera,
valutando criticamente la messa in bolla,
mentre col Nikon faticavo persino a valutare il perimetro dell'edificio,
specialmente col polarizzatore applicato.
Non si tratta quindi di una stravaganza
superflua ma al contrario di una grande miglioria funzionale; il sistema
proposto
da Floether è molto semplice, anche se concettualmente si basa su notevoli
attriti meccanici, certamente ben controllati
nell'obiettivo nuovo grazie alla classica precisione di lavorazione Zeiss ed ai
lubrificanti freschi, ma con qualche riserva
sul lungo termine; Zeiss si è distinta lanciando il PC-Distagon 35mm f/2,8,
obiettivo che vanta una tradizione di eccellenza,
per non parlare del prototipo PC-Apodistagon 25/3,5, addirittura fuori quota;
sarebbe stato bello vedere entrambi a
corredo, magari con l'ingegnoso diaframma automatico di Floether: nessun rivale
sarebbe stato alla pari come qualità
d'immagine e praticità operativa.
il semplice ma ingegnoso sistema ideato da Werner Floether,
ingegnere meccanico della Zeiss, per mantenere
il diaframma automatico in una montatura decentrabile: in pratica il sistema
rotante in cascata è dotato di due coppie
di forchette fornite di guide in cui la montatura delle lenti può decentrare
senza inficiare la rotazione del rinvio
al diaframma
una vista posteriore del sistema evidenzia le guide a
forchetta dentro cui il nocciolo ottico può flottare trasversalmente
senza compromettere il movimento rotatorio e la corretta messa in fase del
rinvio al diaframma: semplice ed efficace
IL MARCOMETRO
UNA SOLUZIONE DI MECCANICA "BRUTA",
TUTTAVIA LOGICA, SEMPLICE
E FUNZIONALE, CHE AVREBBE AUMENTATO IL PIACERE
D'USO DEL
PERALTRO OTTICAMENTE ECCELLENTE PC-DISTAGON 35mm f/2,8
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