SPECIALE HASSELBLAD
ARTICOLO n° 1
LO ZEISS TELE-TESSAR 500mm f/8:
LA STORIA COMPLETA DEL "CANNONE"
PER HASSELBLAD V CON PROVE SUL CAMPO
ABSTRACT
The Zeiss Tele-tessar 500mm f/8 long-telephoto for Hasselblad V is an
interesting milestone from several points of view: it was the first and only
super-tele lens in the row of Hassy's leaf-shutter Zeiss lenses, it was
born
on direct demand of Viktor Hasselblad himself (who enjoied this lens for
all lifetime shooting his beloved scandinavian birds) and was extensively
utilized by NASA space program for mapping the lunar surface and
find the convenient place for the first Moon man landing; not all people
knows that this kid was also the longer photographic lens of a couple
(the other lucky one being the metric Zeiss Biogon 60mm f/5,6) to reach
the lunar surface, where it ensured an useful task for long distance shots!
You will agree with me that this myth deserves an all-round profile, and
here you are: all data, drawings from the original projects, specs, series,
models, close-up details, space mission references and tests on field;
as usual, enjoy!
13/04/2009
Ho deciso di dedicare una piccola serie di pezzi monotematici (ma in qualche
modo
collegati fra loro) all'universo Hasselblad V, scegliendo dettagli intriganti ma
poco
noti che spero susciteranno l'interesse dei tanti appassionati del celebre
marchio
della "V" alata; questo primo articolo è dedicato al celebre Zeiss Tele-Tessar
500mm
f/8 in montatura Hasselblad C, il classico "cannone" Hassy presentato
nel 1961 e
rimasto in produzione fino all'avvento della più moderna serie CF, quando fu
sostituito
da una versione Apotessar leggermente modificata e dotata di un vetro a bassa
dispersione;
quest'obiettivo è poco diffuso e conosciuto sia per l'impiego di nicchia che
sottendeva sia
per il prezzo di listino mozzafiato che lo caratterizzava: per fornire un
termine di paragone,
quando nel 1979 bastavano circa 290.000 Lire per entrare in possesso di una
valida
Olympus OM-1n dotata di Zuiko 50mm f/1,8 e borsa pronto, l'inarrivabile
Tele-Tessar
500mm veleggiava altero a quota due milioni, proporzioni rimaste più o meno
invariate
anche per il modello Apo...
D'altronde quest'ottica va considerata senz'altro una pietra miliare, sia del
sistema Hasselblad V
che della storia in senso lato: fu il primo ed unico supertele Zeiss realizzato
per Hasselblad e venne
commissionato su esplicito desiderio di Viktor Hasselblad in persona, che lo
utilizzò per i restanti
anni della sua vita mentre si dedicava alla caccia fotografica ed immortalava i
suoi soggetti preferiti,
gli uccelli scandinavi da lui tanto amati e sui quali aveva scritto un testo
monografico già negli anni
della sua gioventù; soprattutto, il Tele-Tessar 500mm f/8 venne impiegato
estensivamente dalla NASA
durante le missioni del programma spaziale americano, dove inizialmente servì
per riprese ravvicinate
della superficie lunare utilizzate per mappare il territorio e definire il luogo
ideale per il primo allunaggio
umano; inoltre, pochi sanno che quest'obiettivo fu l'unico assieme allo Zeiss
Biogon 60mm f/5,6 metrico
a condividere l'onore di scendere fisicamente sulla superficie lunare, dove
venne utilizzato dagli astronauti
sbarcati per effettuare riprese manuali a lunga distanza che potremo definire
quasi "paesaggistiche" !
Ritengo quindi che l'obiettivo meritasse una profilatura a 360°, e spero che quanto segue sia sufficiente.
Il mio esemplare personale di Zeiss Tele-Tessar 500mm f/8,
classe 1967, guarda lontano
e scruta le colline della mia zona; l'obiettivo è stato principalmente
concepito per riprese
a grande distanza di soggetti difficilmente avvicinabili.
Due viste del Tele-Tessar 500mm f/8 applicato ad un'Hasselblad
553 ELX del 1993,
dotata di vetro di messa a fuoco Acute Matte II con stigmometro; sempre per
agevolare
la messa a fuoco (certamente critica a causa dell'apertura poco favorevole e
della ridotta
profondità di campo utile) avevo provveduto a sostituire il pentaprisma
esposimetrico col
classico pozzetto; l'obiettivo dispone di un attacco per cavalletto che si
posizione sul
baricentro del complesso ottica-fotocamera, rendendo ragionevolmente stabile il
montaggio.
Come anticipato, quest'ottica fu presentata per il sistema Hasselblad V nel
corso del 1961 e
la parte strettamente ottica fu calcolata nel 1960 da Helmut Knutti, un
matematico della Zeiss
sicuramente sconosciuto al grande pubblico di appassionati; in realtà Knutti
era un vero esperto
nella realizzazione di sistemi acromatici ed apocromatici con soppressione dello
spettro secondario,
un parametro di primaria importanza in un obiettivo di focale così lunga (lo
spostamento di fuoco nei
colori legati alle frequenze dello spettro è direttamente proporzionale alla
lunghezza focale): è quindi
logico che il management dello Stiftung abbia affidato a lui questo calcolo,
ripetutamente invocato
da Victor Hasselblad che scalpitava all'idea di poter sfruttare un vero
teleobiettivo nelle sue battute
di caccia fotografica , organizzate in tutti i ritagli di tempo disponibili (vi
ricordo che già prima del 1957,
quando le Hasselblad 1600F e 1000F utilizzavano un otturatore a tendina
metallica sul piano focale,
Victor Hasselblad aveva fatto adattare in piccola serie i 500-508mm (20")
Kinoptik e Dallmeyer per
assicurare al sistema il lungo fuoco da 9° sulla diagonale).
Ecco lo schema ottico del Tele-Tessar 500mm f/8, comprensivo delle quote di
progetto (raggi di curvatura,
spaziature e spessori sull'asse) e delle caratteristiche dei vetri ottici
impiegati.
Lo schema ottico del Tele-Tessar 500mm f/8 (completato da
Knutti nel Settembre 1960)
evidenzia una struttura da vero teleobiettivo , con un membro anteriore
convergente
ed uno posteriore divergente ampiamente spaziati; il classico doppietto
acromatico anteriore
(vetro a bassa dispersione, vD= 65,18, abbinato a vetro Short Flint ad alta
rifrazione ed alta
dispersione, nD= 1,75520 - vD= 27,53) è "rafforzato" dall'elemento
singolo frontale in vetro
a dispersione contenuta (vD= 63,37), mentre il piccolo doppietto posteriore è
molto più
interessante: non si tratta infatti di un doppietto acromatico (vetro a bassa
rifrazione/dispersione
abbinato a vetro ad alta rifrazione/dispersione) bensì di un doppietto
IPERCROMATICO,
caratterizzato dall'abbinamento di due vetri con indice di rifrazione pressochè
identico e
dispersione sostanzialmente diversa: più alta nel primo (vD= 36,34) e molto
più contenuta
nel secondo (vD= 60,29); si tratta di un escamotage che consente di rifinire la
correzione
dell'aberrazione cromatica (grazie all'interazione fra i due diversi valori
dispersivi) senza
modificare la correzione ottica delle altre aberrazioni di Seidel, grazie al
fatto che la rifrazione
dei due vetri è pressochè uguale e da questo punto di vista si comportano come
un elemento
singolo, monolitico; in pratica, il doppietto posteriore si potrebbe considerare
quasi una
Gradient Index lens di rifrazione 1,62 e dispersione che diminuisce passando dal
vertice
anteriore a quello posteriore; naturalmente Knutti è stato aiutato dall'ampia
disponibilità di
vetri del catalogo Schott und Genoessen, i cui tecnici avevano già previsto
quest'eventualità
progettuale e realizzato ad hoc due vetri specifici: il tipo F2 ed il tipo SK16.
Si tratta di un
progetto allo stato dell'arte per l'epoca ma che ovviamente risente delle
limitazioni tecniche
del periodo: non sono infatti presenti vetri ED propriamente detti (con vD
superiore a 75-80),
non ancora disponibili a catalogo per l'impiego industriale di massa, quindi la
correzione dello
spettro secondario è incompleta e si basa solamente su un buon compromesso;
l'intero nocciolo
ottico misura 203,2mm.
Gli studi di Helmut Knutti sulla correzione acromatica ed
apocromatica risalivano al decennio
precedente: è infatti noto agli iniziati che Knutti calcolò un tripletto
collato apocromatico
(simile al concetto, poi evoluto, che porterà al Leitz Telyt-S 800mm f/6,3), un
progetto
completato già nel corso del 1954 che venne utilizzato in un prototipo di Zeiss
Apochromat
300mm f/5,6, catalogato come typ 10 46 89, il cui esemplare prototipico versuch
1/2 è
recentemente riemerso grazie alla continua ed entusiastica azione di ricerca
svolta dallo
specialista Arsenal Photo; ecco lo schema del tripletto acromatico di Knutti ed
alcune
immagini del versuch 1/2.
Il tripletto apocromatico calcolato da Knutti sei anni prima
dello Zeiss Tele-Tessar 500mm,
a riprova che il suo know-how sulla correzione dello spettro secondario arrivava
da lontano;
in questo caso non si è fatto ricorso ad un vetro a bassissima dispersione,
come la denominazione
"Apochromatic" potrebbe fare intendere, nè di una disposizione
"speculare" dei valori nD e vD
(vetro centrale con i due adiacenti dotati di valori antagonisti): Knutti ha
utilizzato due vetri, quello
anteriore e quello centrale, realizzati in vetro Short Flint ad alta rifrazione
e dispersione, e l'unico
elemento a dispersione ridotta (comunque ben lontana da quella propria dei
moderni materiali ED)
è quello interno; in realtà, quello che classifica come apocromatico questo
lungo fuoco è la reciproca
interazione della dispersione anomale relativa allo spettro secondario, qui non
indicata.
Questo interessante progetto sarebbe rimasto nell'oblio se il
celebre store di
materiale da collezione Arsenal Photo non avesse reperito e messo in vendita
un prototipo (versuch 1/2) di Zeiss Apochromat 300mm f/5,6 realizzato a metà
anni '50 impiegando il tripletto di Knutti appena descritto; l'ottica appare
adeguatamente
trattata antiriflessi e dispone di una montatura i cui stilemi estetici
richiamano direttamente
il barilotto del Sonnar 250mm f/4 preset che dopo alcuni anni sarebbe stato
realizzato
in attacco Contarex; si tratta di un pezzo di eccezionale valore storico ed
anche venale
(notare il prezzo di vendita sull'etichetta, 4.000 Euro).
credits: pictures (2) arsenal-photo.com
Lo Zeiss Tele-Tessar 500mm f/8 con l'originale computazione di
Knutti fu prodotto sia in
attacco Hasselblad V (a partire dal 1961) sia in montatura HFT PQ e PQS
(con otturatore
centrale "Speed" da 1/1000") per le reflex monobiettivo a formato
6x6cm Rollei della serie SLX -
6000 - 6008 (a partire dal 1981); ecco uno schema riassuntivo con le
caratteristiche principali
ed i diagrammi MTF originali.
La montatura della versione Rollei HFT PQ - PQS,
lanciata ben 20 anni dopo, è sicuramente più moderna
ma anche più asettica ed impersonale; la versione originale Hasselblad veniva
inizialmente importata da
Pecchioli di Torino (lo storico importatore Hasselblad dei tempi eroici, poi
sostituito dalla ditta FOWA),
che lo aveva a catalogo col numero di codice interno 20087; gli MTF ufficiali
del Tele-Tessar 500mm
hanno sempre alimentato un vivace dibattito fra i fan del Marchio: i valori sono
effettivamente molto bassi,
forse i "peggiori" di tutta la serie di ottiche Zeiss per Hasselblad,
ma nell'uso pratico l'obiettivo appare più
performante di quanto le curve lascino intendere; anche la vignettatura e la
distorsione sono ad livello
leggermente superiore a quello che caratterizza i teleobiettivi Zeiss Hasselblad
di focale inferiore, un tributo
legato alle caratteristiche geometriche inusitate e alla progettazione ormai
datata; notate come la posizione
dei punti principali H ed H' si collochi rispettivamente 41cm e 12cm davanti
alla lente anteriore, il che
conferma le attenzioni rivolte alla massima miniaturizzazione longitudinale
dello schema; la luminosità massima
f/8 è stata imposta dall'adozione dello stesso otturatore Syncro-Compur # 0
condiviso dagli altri Zeiss
Hasselblad C, la cui luce libera ha un diametro di appena 24mm!
La denominazione "Tele-Tessar" è una colonna
portante della storica produzione Zeiss, a partire dal
famoso Tele-Tessar 18cm f/6,3 per Contax a telemetro degli anni '30;
l'architettura Tele-Tessar è stata
utilizzata per diversi teleobiettivi destinati alle reflex monobiettivo 6x6cm
prodotte da Hasselblad AB e
Franke & Heidecke (Rollei); vediamo in dettaglio i vari modelli di
Tele-Tessar prodotti con i codici
interni, gli anni di produzione e - dove possibile - i pezzi prodotti ed i
relativi intervalli di matricole.
Il 500mm f/8 Tele-Tessar per Hasselblad C fu presentato nel 1963 col codice di
produzione 10 46 18,
corrispondente ad un progetto meccanico del Luglio 1960 ed ottico del Settembre
1960; questa prima
serie, come le fotografie illustrano, presentava le parti metalliche comprese
fra la baionetta posteriore e
le ghiere dell'otturatore rifinite in cromo satinato, e con questa
configurazione l'obiettivo venne prodotto
dal 1961 al 1963 in 800 esemplari (più 4 prototipi da esposizione), compresi
fra le matricole Zeiss
Oberkochen 3.338.598 e 3.659.631; nel 1963 venne lanciata la seconda versione,
identica dal punto
di vista ottico e meccanico, caratterizzata dalla finitura anodizzata
nera/violacea delle porzioni in
precedenza satinate cromo; questa seconda versione viene identificata dal codice
interno 10 46 03
ed è rimasta in produzione dal 1963 al 1981, con l'aggiunta dell'antiriflessi
multiplo T* a partire dal 1973;
questa versione, il cui progetto rivisto risale al 5 Luglio 1963, è stata
prodotta il 4.898 esemplari, compresi
fra le matricole 4.134.805 e 6.390.834; la versione Rollei Tele-Tessar HFT 500mm
f/8 PQ - PQS era
identificata dal codice Zeiss 10 46 17 e corrisponde ad un progetto meccanico
presentato in data
6 Giugno 1981; l'ottica fu costruita dal 1981 a partire dalla matricola 6.895.323
e non mi è stato
possibile quantificare la produzione complessiva; fra il 1981 ed il 1997 furono
assemblati 203 esemplari.
Il 500mm f/8 Tele-Tessar per Hasselblad V fu sostituito nel 1982 dall'Apotessar
500mm f/8, presentato
in occasione del lancio dei nuovi obiettivi CF con fascia gommata ed otturatore
Gauthier Prontor CF;
quest'obiettivo ha uno schema ottico analogo a quello del precedente Tele-Tessar,
ma la prima lente del
doppietto acromatico anteriore è stata realizzata col vetro Schot FK-51 a
bassissima dispersione (vD
superiore ad 84), un vetro di specifiche molto alte, analoghe a quelle del Canon
Super-UD; il suo
progetto meccanico fu siglato il 4 Giugno 1981 e l'obiettivo fu abbinato al
codice Zeiss 10 46 17;
l'Apotessar 500mm f/8 entrò in produzione nel 1982 a partire dalla matricola
6.571.657 ed anche in
questo caso non mi è stato possibile quantificare l'intera produzione: posso
solo aggiungere che fra il
1982 ed il 1997 furono assemblati 2.595 esemplari. Nell'ambito del sofisticato
ed ambizioso progetto
Rolleiflex SL66, la Zeiss progettò e mise in produzione una nuova e più
luminosa versione di Tele-Tessar
da 500mm, sfruttando a proprio vantaggio l'assenza di otturatore centrale e dei
relativi vincoli meccanici:
il Tele-Tessar HFT 500mm f/5,6 in attacco per SL66 venne definito dal codice
Zeiss 10 45 02 ed il suo
progetto meccanico fu siglato il 24 Novembre 1966; l'obiettivo entrò in
produzione nel 1967 e vi rimase
fino al 1991, quando la produzione cessò dopo aver totalizzato un computo
totale di 850 esemplari,
compresi fra la matricola 4.533.210 e 6.837.407; gli esemplari costruiti nei
primi anni di produzione
erano ovviamente privi di antiriflessi HFT e l'ottica di questo modello
produceva risultati leggermente
superiori a quelli del 500mm f/8 Hasselblad. Infine, la serie dei Tele-Tessar
destinati alle medio-formato
tedesche si chiude col "big Bertha" Tele-Tessar 1.000mm f/8,
pianificato anch'esso per la Rolleiflex
SL66 e disponibile in seguito anche in montatura PQ con otturatore centrale;
questo colossale e pesantissimo
obiettivo era caratterizzato da un costo astronomico e furono solamente 90 gli
esemplari prodotti, compresi
fra le matricole 4.948.937 e 5.792.195. Curiosamente, l'obiettivo fu distribuito
ufficialmente dal 1970 al
1995, ma la matricola dell'ultimo esemplare, al di sotto di 5.800.000, è molto
antecedente alla data in
cui l'obiettivo uscì dal listino, ed è possibile che a suo tempo sia stato
prodotto un lotto di esemplari
poi distribuiti con contagocce per soddisfare le rarissime richieste; per
completare il quadro, il progetto
meccanico del Tele-Tessar 1.000mm f/8 fu chiuso il 15 Novembre 1968 e
l'obiettivo venne catalogato
in casa Zeiss col codice interno 10 45 09.
Come avevamo accennato, la storia del Tele-Tessar 500mm f/8
Hasselblad tipo C è strettamente correlata
con le missioni spaziali organizzate dalla NASA; in particolare, nelle missioni
Apollo antecedenti il primo
sbarco di Neil Armstrong, al classico Planar 80mm f/2,8 destinato alle viste
d'insieme venne affiancato sia
il Sonnar 250mm f/5,6 sia il Tele-Tessar 500mm f/8, questi ultimi definiti come
"high resolution lenses"; in
realtà la classificazione è strettamente correlata con l'accresciuto fattore
di ingrandimento: dal momento
che il 250mm ed il 500mm inquadrano un dettaglio con ingrandimento 3 o 6 volte
superiore all'80mm, anche
la percezione del dettaglio è più o meno proporzionalmente superiore; a titolo
di esempio, lo schema che
segue proviene da documentazione NASA ed illustra schematicamente l'hardware
fotografico disponibile
a bordo durante la missione Apollo 16: come potete vedere è presente anche il
Tele-Tessar 500mm f/8.
La freccia evidenzia il Tele-Tessar 500mm f/8 Hasselblad in
versione "spaziale" a corredo della dotazione
prevista sui moduli dell'Apollo 16: come potete intuire l'ottica è praticamente
di serie, e le uniche modifiche
solo rappresentate da piccole prese di forza aggiuntive applicate alle ghiere di
comando per facilitare
l'utilizzo con i grossi guanti spaziali; è anche presente un particolare
accessorio (illustrato col codice V36-752066)
che permetteva di fissare rapidamente l'apparecchio dotato di obiettivo da 500mm
davanti ad una finestra del
modulo Apollo: notare che il dispositivo rapido per fissare il corpo macchina
allo stativo è praticamente identico
all'attacco rapido per cavalletto normalmente presente nel catalogo Hasselblad.
credits: image NASA
La prova che il Tele-Tessar 500mm f/8 Hasselblad C è stato
l'unico obiettivo assieme al Biogon 60mm
f/5,6 a scendere sul suolo lunare ci viene fornita da questo schema che proviene
dal rapporto di missione
dell'Apollo 15: in calce sono indicati i quattro apparecchi destinati al LEM (Lunar
Module, da cui la sigla
LM), uno dei quali è una telecamera americana Westinghouse (LM4), un altro è
una fotocamera metrica
Maurer su film 16mm (definito LM3) e gli altri due sono rappresentati da due
Hasselblad 70mm Data Camera
con piatra reseau fotogrammetrica; come potete vedere, l'apparecchio LM1
evidenziato dalla freccia rossa
era dotato di obiettivo da 500mm con messa a fuoco fissa su 1 km (non
dimentichiamo che le Hasselblad
Data Camera 70mm per l'uso spaziale erano prive di specchio reflex per
accogliere il Biogon 60mm, un
obiettivo non retrofocus, quindi la messa a fuoco reflex non era
possibile) e disponibilità delle aperture di
diaframma limitata a due valori: f/8 (piena apertura) ed f/11, una scelta
logica vista la necessità di utilizzare
il tempo di posa più rapido possibile per scongiurare il mosso, praticamente
sempre 1/500".
credits: data NASA
Questo schema evidenzia come nel corso di questa missione
siano stati impressionati
293 fotogrammi utilizzando il Tele-Tessar da 500mm.
credits: data NASA
uno stralcio dell'accuratissima schedatura sistematica cui
vennero sottoposti
i fotogrammi realizzati nella missione; la tabella in dettaglio si riferisce ad
immagini ottenute proprio col Tele-Tessar 500mm f/8 Hasselblad, come
evidenziato dalla freccia rossa.
credits: data NASA
Una tipica immagine lunare ottenuta col Tele-Tessar 500mm f/8;
potete notare come la luce
laterale provenga da un Sole estremamente basso, appena pochi gradi sopra
l'orizzonte
(condizione definita tecnicamente in ambito NASA come "terminator point"):
questa particolare
condizione di luce era ricercata appositamente perchè le ombre evidenziavano
una maggiore
quantità di dettagli ed irregolarità del terreno rispetto ad una illuminazione
più convenzionale.
credits: picture NASA
Dal momento che ho pianificato un successivo articolo a tema
proprio sulle attrezzature
fotografiche utilizzate nelle missioni spaziali americane, con particolare
riferimento al
materiale Hasselblad, non mi dilungherò ulteriormente su questo affascinante
argomento.
Vediamo ora in dettaglio le caratteristiche meccaniche ed estetiche del Tele-Tessar 500mm f/8.
Il Tele-Tessar 500mm f/8 Hasselblad C veniva fornito con un
piccolo corredo che comprendeva
un lussuoso e robusto bussolotto in nappa bovina svedese (codice 58084), il
tappo posteriore
standard (codice 50377), un tappo anteriore esclusivo realizzato in alluminio
leggero e rifinito con
smalto nero opaco raggrinzente (codice 50393), un paraluce in metallo anodizzato
nero con attacco
filettato da 86x1mm (codice 50407) ed una presa di forza in resina nera da
applicare alla ghiera di
messa a fuoco per migliorare la presa, definita "anello di
regolazione" (codice 40150), quest'ultimo
accessorio, presente in precedenti immagini, non è illustrato nella fotografia
perchè quando sono
giunto in possesso di questo esemplare tale particolare era assente; la presa di
forza in resina
presenta altresì una guida sulla parte anteriore in cui scorrono degli indici
mobili che consentono
di preselezionare e richiamare velocemente determinate distanze di messa a fuoco
prefissate.
L'esclusivo passo filtri anteriore è da 86x1mm e l'Hasselblad mise a
disposizione solamente due
filtri dedicati: un UV ed un arancio medio di contrasto.
L'obiettivo completo di tappi e paraluce accanto al barilotto
in pelle; ecco le
dimensioni ed i pesi effettivi relativi al 500mm Tele-Tessar:
ottica con tappi, paraluce e barilotto: 3.251 gr
ottica con tappi e paraluce, senza barilotto: 2.165 gr
ottica senza tappi, paraluce e barilotto: 1.984 gr.
lunghezza dell'ottica senza tappi focheggiata su infinito: 311,5 mm
lunghezza dell'ottica senza tappi focheggiata ad 8,5m: 346,0 mm
lunghezza dell'ottica su infinito con tappi e paraluce: 403,5 mm
due dettagli della robusta e funzionale custodia in pelle fornita a corredo: il
classico
logo Hasselblad impresso sulla parte frontale del coperchio e la chiusura
cromata
dotata di serratura di sicurezza con chiave; la custodia è molto robusta
e pesa
ben oltre 1 kg.
I dati di targa riportati sull'anello anteriore del barilotto, rifinito in
smalto nero; gli esemplari costruiti
fra il 1973 ed il 1981 presentano anche il logo rosso T* ad indicare il
trattamento antiriflessi a sei
strati di concezione più moderna.
Quattro viste della porzione strategica del barilotto che
raccoglie i principali comandi; come si può
notare la "plancia di controllo" riprende l'estetica e le quote
meccaniche di obiettivi Zeiss Hasselblad
tipo C di focale più corta, come l'S-Planar 120mm f/5,6 ed i Sonnar 150mm f/4 e
250mm f/5,6.
L'obiettivo presenta un robusto attacco per cavalletto (applicato nella parte
inferiore del cannotto che
racchiude gli elicoidi di messa a fuoco), di forma circolare e dotato di doppio
attacco da 1/4" e 3/8";
anche questo piccolo dettaglio è perfettamente rifinito con un inserto
circolare in vulcanite. Mentre
la sezione anteriore dell'obiettivo è laccata con smalto nero, le parti
meccaniche visibili in questa
immagine sono anodizzate con una finitura nera dai riflessi violacei, una
caratteristica condivisa
con altri obiettivi Zeiss. La messa a fuoco presenta una doppia scala in metri e
piedi, ed è scalata
da infinito ad 8,5m, una distanza non certo favorevole che costituisce uno dei
limiti principali nell'uso
pratico, facilmente ovviabile utilizzando gli appositi tubi di prolunga
automatici Hasselblad. Le ghiere
per il controllo del diaframma e dei tempi di otturazione così come gli indici
mobili per la profondità
di campo sono analoghi a quelli degli altri Zeiss tipo C, e mentre i tempi di
otturazione sono conformi
agli altri modelli (e compresi fra 1" ed 1/500" più posa B), la
ghiera del diaframma spazia fra f/8 ed
f/64, un valore insolitamente ridotto ed inserito per garantire - almeno in
teoria - il recupero di una
certa profondità di campo; l'otturatore Synchro Compur MXV è anche dotato di
autoscatto ad
orologeria, una finezza eliminata nei successivi Zeiss tipo CF con otturatore
Gauthier Prontor.
Un dettaglio del barilotto che conferma la messa a fuoco
minima ad 8,5m
ed evidenzia la camma per la chiusura manuale del diaframma e la presa
di forza per svincolare l'accoppiamento tempo/diaframma ed impostare
valori differenti; la freccia rossa permette di selezionare il valore luce (EV)
misurato dal pentaprisma esposimetrico Hasselblad, cui corrisponde una
serie di accoppiate tempo/diaframma visualizzabili nella "plancia di
comando";
naturalmente, mancando qualsiasi accoppiamento fra obiettivo e pentaprisma
esposimetrico, è necessario impostare su quest'ultimo sia la sensibilità ISO
del materiale in uso sia l'apertura massima dell'obiettivo, in questo caso f/8.
L'esemplare illustrato, prodotto nel 1967, è privo di
antiriflessi T* ma è
dotato dell'antiriflessi a due strati concepito appositamente per il sistema
Contarex presentato nel 1958: l'immagine mette a confronto le lenti frontali
dei Tele-Tessar 500mm f/8 Hasselblad e 400mm f/5,6 Contarex e si può
notare come il "blend" cromatico sia molto simile.
Una vista anteriore che mette in evidenza le lamelle
dell'otturatore centrale
Deckel Werke Muenchen Synchro Compur # 0 modello CS-1210-722;
notare come in era pre-T* l'anodizzazione delle lamelle fosse meno opaca
rispetto ad otturatori e diaframmi adottati dopo il T*, a conferma che quest'ultimo
era solo una parte di uno sforzo globale per ridurre i riflessi parassiti.
La vista posteriore mostra il piccolo doppietto posteriore, dietro al quale si
possono
notare il diaframma a cinque lamelle arrotondate e l'otturatore centrale montati
quasi
a contatto.
La passivazione posteriore è affidata ad uno schermo
metallico a strombi successivi
rifinito con smalto nero opaco, raccordato verso la baionetta da un rivestimento
adesivo
in materiale sintetico fioccoso simile ad un velluto e particolarmente efficace.
Vista interna del tappo anteriore dedicato (codice 50393)
appoggiato sul relativo paraluce;
questo tappo è realizzato in alluminio sbalzato e sul lato interno è rifinito
in smalto nero semi-matt
con l'aggiunta di una striscia in velluto blu per ridurre la frizione d'uso,
mentre su quello esterno
è stata applicata la celebre vernice raggrinzente Zeiss di colore nero opaco;
il dettaglio del paraluce
mostra che la "potenza" di quest'ultimo può essere svitata dalla
parte filettata che si applica all'obiettivo:
questo consente di montare il tappo lasciando in posizione solo questo sottile
anello, evitando così
l'ingombro del paraluce stesso; inoltre il paraluce completo può essere
avvitato al contrario
sull'obiettivo, annullando così il suo sbalzo, ed il tappo può essere calzato
sulla parte posteriore.
Riassumendo, questo speciale tappo può essere fissato al Tele-Tessar in tre
modi: sul paraluce
montato in posizione standard, sul paraluce avvitato in posizione rovesciata,
sull'anello di base
del paraluce dopo aver svitato la parte più ingombrante: una soluzione molto
pratica che rivela
come questi due particolari siano stati oggetto di un accurato studio.
Il mitico marchio Hasselblad con la V alata campeggia a sbalzo
al centro del tappo anteriore; notare la
particolarissima finitura raggrinzente dello smalto.
Gli ingombri dell'obiettivo settato su infinito o su 8,5 metri
(distanza minima);
in quest'immagine si può facilmente distinguere le zone laccate con smalto
nero
(parte anteriore) e quelle anodizzate in nero con riflessi violacei (parte
posteriore);
il grande strombo che collega le ghiere di controllo all'anello anteriore, così
come
il cannotto che contiene gli elicoidi di messa a fuoco, sono rivestiti in
robusto Vulkan.
Nella parte anteriore dell'obiettivo, in linea col punto di fede, è presente
anche una
slitta cromata ad innesto rapido per applicare particolari accessori.
Il Tele-Tessar 500mm f/8 affiancato al Sonnar 250mm f/5,6 con
identica montatura
tradisce i suoi notevoli ingombri, ancora più evidenti se osserviamo
l'obiettivo alla sua
destra, un Reflex-Nikkor catadiottrico che condivide col cannone Zeiss i dati
geometrici
di targa (500mm f/8) e garantisce una messa a fuoco molto più favorevole;
naturalmente
i differenti formati coperti favoriscono l'obiettivo giapponese...
Esaurita questa descrizione "statica" cerchiamo di
capire se questo ormai vetusto
obiettivo accreditato da MTF mortificanti è ancora in grado di dire la sua; per
semplicità ed economia di sistema mi sono avvalso anche e soprattutto di una
reflex digitale full-frame 24x36mm (nella fattispecie la classica Canon EOS 5D),
applicando l'obiettivo grazie all'apposito adattatore Hasselblad V - Canon EOS;
lo schema che segue puntualizza i reali valori in campo...
Inizieremo con uno scatto a lunga distanza ad un soggetto con
dettagli fini; a seguire
propongo l'immagine a formato completo ed i relativi crops visualizzati al 100%
del
file e riferiti a scatti identici eseguiti ad f/8, f/11, f/16 ed f/22.
lo scatto a pieno formato eseguito con lo Zeiss Tele-Tessar
500mm f/8 Hasselblad C
applicato su Canon EOS 5D con un anello di elevata qualità e privo di giochi
meccanici;
la ripresa è stata eseguita su cavalletto con diaframma preset, specchio alzato
e scatto
con comando elettrico a distanza; per questi scatti e gli altri che seguiranno
eseguiti
con la EOS 5 D l'apparecchio era regolato su RAW e 100 ISO, mentre non è stato
aggiunto sharpening in Adobe Photoshop CS4 lasciando quello di default in Adobe
Camera RAW 5.3.
L'obiettivo è sempre stato accreditato di resa ottimale a
piena apertura f/8, difficilmente
migliorabile chiudendo il diaframma; da questi crops al 100% (ricordo che
equivarrebbero
ad una scansione di formato tale da richiedere una schermata a 96 Dpi da 1,8 x
1,8 metri...)
possiamo notare che ad f/11 sull'asse (notare la scritta "2,75 -
2,55") si verifica un leggero
focus shift che abbassa leggermente la resa, recuperata poi ad f/16 con
l'aggiunta di un
contrasto ed una pulizia superiori, mentre ad f/22 i dettagli fini subiscono
l'effetto di una
leggera diffrazione, anche se la riproduzione è avvantaggiata dai fringings che
- visibili ad
f/8 - si sono ridotti progressivamente con la chiusura del diaframma.
Immagine ottenuta con EOS 5 D ad f/16 e circa 12m di distanza
in pieno
controluce: nonostante l'assenza di antiriflessi T*, grazie all'efficace
paraluce,
il contrasto è adeguato ed il flare nelle zone d'ombra contenuto.
Questo dettaglio del file interpolato al 300% mostra i
classici fringings legati allo spettro
secondario non completamente risolto; in realtà, utilizzando pellicola a colori
e sfruttando
l'intero formato 6x6cm su ingrandimenti normali, queste frangiature sono
trascurabili.
Un altro dettaglio ripreso col 500mm Tele-Tessar su EOS 5D, cui seguiranno due crops al 100%.
L'ingrandimento davvero esasperato (equivalente ad una stampa
ad oltre 32x)
rivela ancora alcune frangiature, mentre i dettagli fini (vedi la ragnatela nel
crop
inferiore) sono riprodotti con contrasto moderato ma risoluzione sufficiente.
Immagine analoga alla precedente, con i relativi crops al 100%.
Anche in questo caso vi sono fringings residui ed il contrasto
non è eccezionale
ma i dettagli sono adeguatamente leggibili; relativamente ai fringings,
ovviamente
queste immagini sono state realizzate sull'asse del fotogramma, mentre nelle
zone
periferiche sono più avvertibili; anche analizzando gli MTF originali si può
notare
come la calotta tangenziale si abbassi rispetto a quella sagittale passando
dall'asse
ai bordi, un comportamento dovuto all'aberrazione cromatica laterale non
perfettamente corretta.
Questa animazione visualizza lo sfuocato e la progressione
della profondità di campo nello
sfondo con un soggetto a fuoco a distanze medio-brevi ed utilizzando tutte le
aperture da
f/8 ad f/64; anche nella criticità del soggetto (campo arato ripetitivo e
monocromatico) lo
sfuocato appare mediamente gradevole in tutte le sue fasi.
Uno scatto a distanza minima, con due stop di chiusura e
sfruttando la porzione centrale
del fotogramma, ha fornito un risultato pregevole; le aperture f/16 (ottimale)
ed f/22
(se serve maggiore profondità di campo) dovrebbero rappresentare il miglior
compromesso,
mentre con chiusure maggiori la diffrazione penalizza il dettaglio.
Una scansione da negativo T-MAX 100 6x6cm che evidenzia
la capacità del Tele-Tessar 500mm di isolare i dettagli e
comprimere la prospettiva anche nel formato originale,
grazie ai suoi 9° di copertura sulla diagonale.
(picture: Marco Cavina 2009)
Questa sequenza temporale si è materializzata
"magicamente" mentre provavo
il 500mm Tele-Tessar su cavalletto e ritagliavo scampoli della mia adolescenza
(proprio su questa strada è nata e cresciuta quella che sarebbe diventata mia
moglie);
il volto incuriosito della ciclista tradisce la sua perplessità per il grosso
cannone nero
puntato nella sua direzione...
Riassumendo, lo Zeiss Tele-Tessar 500mm f/8 in montatura C per
Hasselblad è stato
un obiettivo storico da molti punti di vista e tuttora non manca di intrigare
con la sua
estetica così retrò ma gradevole al tempo stesso; pur non avvicinando i mostri
apocromatici
attuali la sua resa è ancora dignitosa, e la patina del tempo tradita dal
contrasto non eccessivo
e da quei colori "un po' così" rimandano direttamente a quegli anni in cui era
il sogno proibito
di molti fotografi e fotoamatori high-end; la sua militanza nelle missioni
spaziali americane ed
il grande feeling con Viktor Hasselblad, il padre della sposa, sono due
impagabili atout per
un pezzo che merita sicuramente uno spazio di riguardo fra i grandi classici.
(Marco Cavina)
MARCOMETER
UNA MECCANICA SOLIDA, OLD STYLE E
BEN RIFINITA
FASCIA UN NOCCIOLO OTTICO CHE MOSTRA
QUALCHE RUGA MA SA ANCORA AFFASCINARE; TUTTO
QUESTO SCOMPARE AL COSPETTO DEGLI INCREDIBILI
INTRECCI DELLA STORIA CHE LO HANNO
PORTATO
ADDIRITTURA SULLA SUPERFICIE DELLA LUNA!
VIKTOR HASSELBLAD NE FECE UN FEDELE COMPAGNO
DELLA SUA VITA PARALLELA ED ANCORA OGGI
PUO' DARE GRANDI SODDISFAZIONI AL CONOISSEUR.
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