LO ZEISS SONNAR 135mm f/4
PER ROLLEIFLEX TELE
E LE FREQUENTI SCOLLATURE NEI SONNAR
D'EPOCA:
PERCHE' AVVENGONO ?
ABSTRACT
The separations of glued elements that frequently occurs in vintage Sonnars
ask for an answer, and here you are: some of the glued doublets or triplets
in their formulas are constituted of various kind of optical glasses with
different
thermal expansion, a.k.a. Alpha 30-70, that means the thermal dilatation
between + 30° C and + 70° C; over the years, the repeated tractions caused
by the different Alpha 30-70 values burst the cement (stiffened by the age)
and permits the ungluing; modern adhesives are much more elastic and allow
mounting as a doublet also the Fluor-Phosphate ED Krown glasses, whose
Alpha 30-70 coefficient of expansion is about 2 times higher with respect to
standard glasses...
05/12/2008
Chiunque abbia collezionato attrezzature fotografiche del
recente passato o semplicemente
si sia interessato ai capolavori dell'ottica prodotti in questo periodo è a
conoscenza di uno
dei maggiori crucci che tolgono il sonno agli amatori: la scollatura di alcuni
elementi in vetro
del gruppo ottico, la cui frequenza e casistica storicamente si accanisce
soprattutto sugli
obiettivi Zeiss a schema Sonnar originale, un difetto facilmente riscontrabile
osservando la
parte frontale dell'obiettivo in piena luce incidente: in caso di scollatura
appariranno degli
evidenti riflessi iridescenti alla periferia della lente, inequivocabile
biglietto da visita del
temuto difetto.
Naturalmente ci si è sempre interrogati
sulla ragione di questa piaga così "localizzata", e
quasi sempre il capro espiatorio delle elucubrazioni era il "balsamo"
di origine organica
utilizzato a suo tempo, reo di perdere progressivamente elasticità, di ridurre
il suo potere
adesivo e di separare ignominiosamente le prestigiose lenti... Naturalmente
questa soluzione
semplicistica non spiega perchè la scollatura si verifica sempre sui bordi
delle lenti e si
accanisce solamente in certi punti dello schema ottico!
Una delle scollature più
"classiche" e frequenti interessa il tripletto collato che nei
Sonnar basati sullo schema originale anni '30 di Bertele si trova davanti al
diaframma;
nel caso specifico, il "paziente" è un bellissimo Sonnar 85mm f/2
cromato a 7 lenti
di fine anni '50 con attacco Contarex: l'evidente principio di scollatura è
palesato
dalle iridescenze colorate sui bordi della montatura.
Lo schema ottico dello stesso obiettivo; la grafica indica
l'area dove
solitamente si verifica la scollatura.
Uno dei Sonnar più frequentemente soggetti a scollatura è il
celebre 135mm f/4 che
equipaggia l'altrettanto famosa Rolleiflex TLR Tele: moltissimi esemplari hanno
richiesto
l'intervento di mani esperte per smontare gli elementi incriminati, separarli
completamente
e ripristinare il collante; analizzando le caratteristiche fisiche dei vetri
ottici impiegati ho
trovato una risposta calzante ai dubbi rimasti a chi colpevolizzava solamente il
cemento...
La celebre Rolleiflex Tele, dotata di un Carl Zeiss (Oberkochen)
Sonnar 135mm f/4 da
circa 32° di campo, progettato appositamente; lo schema tipo Sonnar-tele è
stato implementato
portando i doppietti collati da uno a due.
In questo schema inedito possiamo analizzare i vetri ottici
utilizzati per la sua realizzazione:
si tratta di materiali "classici", con l'esclusione dell'ultima lente
singola, ricavata da sbozzi
di LAK8, un moderno vetro al Lantanio ad alta rifrazione/bassa
dispersione; monitorando
le proprietà fisiche dei vetri impiegati nei due doppietti scopriamo che....
Il parametro Alpha 30-70 (assieme al meno utile Alpha
20-200) rappresenta il coefficiente
di dilatazione termica dei vetri ottici passando da una temperatura di + 30° C
ad una di + 70° C;
monitorando i valori relativi ai vetri dei due doppietti ci rendiamo conto che
in entrambi i casi la
prima lente ha un coefficiente di dilatazione nettamente superiore a quello
della seconda: 8,2 e
6,3 nel primo caso, 8,4 e 6,0 nel secondo caso; a titolo di paragone, i vetri
convenzionali partono
da un valore minimo di 4,5 (ad appannaggio dello "stabilissimo"
KFZSN4) fino ad un massimo di
circa 9, mentre i vetri ai fluoruri o ai fluorfosfati (come i classici ED) hanno
una dilatazione anomala
e molto superiore, che può spingersi - nel caso dell'N-PK52A (nD= 1,49700
vD= 81,63) fino al
valore 13,76; la causa di questa dilatazione anomala e dovuta senz'altro
all'elevato contenuto di
fluoruri, visto che la Fluorite (che altro non è che fluoruro di Calcio)
presenta addirittura un Alpha
30-70 superiore a 16... Nel caso del 135mm f/4 Sonnar per Rolleiflex Tele, la
maggiore dilatazione
dei due elementi anteriori dei doppietti esercita una trazione sul collante ad
ogni sbalzo termico, e col
passare del tempo il cemento cede sui bordi, dove lo sforzo dovuto alle
differenti dilatazioni si applica
con maggiore intensità.
Analoghe considerazioni si applicano al caratteristico tripletto
anteriore del tipo Sonnar "classico",
introdotto col 50mm f/1,5 per Contax I del 1932; in questo caso, come già
chiarito in altra sede,
le tre lenti sono costituite da vetri con proprietà ottiche sostanzialmente
differenti: il vetro anteriore
è un Flint al Bario con medie caratteristiche rifrattive/dispersive, quello
centrale è ricavato da un
vetro fluor-Krown con bassissima rifrazione e dispersione mentre il posteriore
è uno short-Flint
ad alta rifazione ed alta dispersione: questo particolare assortimento fa si che
l'elemento centrale
in vetro ai fluoruri introduca una sottocorrezione dell'aberrazione cromatica
sui raggi in ingresso
che provengono dal primo vetro BAF10 ed una sovracorrezione nei raggi in uscita
attraverso l'SF10;
questa caratteristica è un po' il segreto del Sonnar originale ma anche la
causa remota delle sue attuali
pene (leggi scollature): infatti, analizzando il valore Alpha 30-70 dei vetri che
compongono il tripletto,
scopriamo che il fluor-Krown centrale e lo short-Flint posteriore sono
abbastanza in sintonia, mentre
il Flint al Bario anteriore ha una dilatazione termica molto inferiore, e
puntualmente è proprio in questo
punto d'incollaggio che si verifica il problema...
Naturalmente gli attuali collanti sintetici sono molto più elastici e stabili
nel tempo, al punto che è ormai
normale trovare negli obiettivi di pregio numerosi doppietti realizzati
abbinando il vetro ED (con coefficiente
13,76) con vetri ad alta rifrazione, decisamente meno "mobili", ed
anche questa è stata una delle tante, piccole
conquiste tecnologiche che hanno punteggiato la storia dell'ottica moderna.
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