SPECIALE  HASSELBLAD

ARTICOLO  n° 2


IL  PRIMO  ZEISS PLANAR  80mm f/2,8  C

REALIZZATO  CON  6  LENTI  ANZICHE'  7 :

SCHEMA,  DATI,  CRONOLOGIA  E  MATRICOLE

 




ABSTRACT

The famous and venerable Carl Zeiss Oberkochen Planar 80mm f/2,8
in Synchro-Compur "C" mount for Hasselblad was produced between
1957 and 1982; few users know that this lens was born with a different 6
elements in 4 groups Gauss formula, and only in 1962 this computation
whas changed, adopting the well famed and actual 7 elements optical nut.
Here you are the section drawings with radii, spaces, thicknesses and
glass specs of both formulas, toghether with the production serial numbers
and other informations: I hope that now it'll be all clear about this interesting
and seldom know detail of Hasselblad-Zeiss production.

17/04/2009

Gran parte della mistica legata al sistema Hasselblad V è da attribuirsi alle ottime
prestazioni generali del suo più classico obiettivo, l'immortale Planar 80mm f/2,8
che subentrò in servizio nel 1957 con l'avvento della fotocamera 500C e della relativa
gamma di ottiche Zeiss tipo "C" con otturatore centrale Synchro-Compur della Deckel;
quest'ottica prese il posto di predecessori più o meno riusciti come il Kodak Ektar 80mm
f/2,8 e lo Zeiss Tessar 80mm f/2,8, e si guadagnò rapidamente una reputazione invidiabile
grazie alla costanza ed alla consistenza della sua resa, all'elevato microcontrasto, alla
notevole planeità di campo e alla tenuta anche a distanze ridotte: un vero "workhorse"
che da 52 anni prosegue imperterrito la sua corsa a fianco di generazioni di professionisti,
tuttora sfruttato su sensori digitali senza che il "nonnetto" faccia un plissè.

Nonostante sia un obiettivo diffusissimo e conosciuto da tutti, ben pochi sanno che quando
entrò in produzione, nel 1957, il celebre Planar 80mm f/2,8 non utilizzava il classico schema
ottico a 7 lenti in 5 gruppi con due menischi collati accanto al diaframma adottato fino ad
oggi, bensì un Gauss a 6 lenti in 4 gruppi dalla struttura particolare, col doppietto collato
della coniugata-oggetto posizionato anteriormente anzichè in prossimità del diaframma.

 

Questa sezione schematica ricavata dal primo manuale d'istruzioni realizzato
per l'Hasselblad 500C del 1957 rivela e conferma l'adozione per il Planar
80mm f/2,8 di uno schema ottico differente da quello a 7 lenti utilizzato
successivamente e ben conosciuto dagli appassionati.

credits: schema Hasselblad AB

 

Dopo accurate ricerche sono riuscito a definire con precisione lo schema ottico di entrambe le versioni
con tutti i relativi parametri correlati: raggi di curvatura, spessori, spazi, vetri ottici e relative caratteristiche,
anni e matricole esatte di produzione; sono lieto di condividere con voi lo schema riassuntivo che segue,
in grado di chiarire completamente la questione.



Il Planar "C" 80mm f/2,8 fu prodotto dal 1957 al 1982, tuttavia fra il 1957 ed il 1962
fu adottato il primo schema sopra riportato, a 6 lenti in 4 gruppi, e questa versione di
Planar era definita dal codice Zeiss 10 20 19; nel 1962 subentrò la versione 10 20 76,
meccanicamente invariata, che utilizzava il secondo schema ottico a 7 lenti in 5 gruppi,
poi mantenuto fino alla fine della serie C, nel 1982, e mutuato alle successive CF, CFE,
F, F TCC, FE e ZH per Sinar digitale; la prima versione fu calcolata da Guenther Lange,
un progettista di valore che si fece le ossa nel "dream team" Carl Zeiss Jena e che dopo
la guerra diresse il reparto di progettazione ottica alla neonata Zeiss Opton, poi Carl
Zeiss Oberkochen; questo calcolo, concepito con la collaborazione del suo "delfino
dei Gauss" Johannes Berger, è il risultato di affinamenti di progetto successivi, portati
avanti fra il 1951 ed il Febbraio 1954, mentre la montatura meccanica definitiva venne
deliberata il 31 Agosto 1955; lo schema è senz'altro interessante: il membro posteriore
ricalca quello del classico Gauss simmetrico a 6 lenti in 4 gruppi, con il doppietto collato
prospicente il diaframma, mentre il membro anteriore è decisamente originale, dal momento
che l'elemento accanto al diaframma è stato ridotto ad una lente singola mentre il doppietto
collato è in posizione anteriore; l'obiettivo adotta già (nell'ultima lente) un moderno vetro
Flint al Lantanio, il tipo Schott LAF2 (anche se, curiosamente, nel progetto originale il valore
di dispersione vD è indicato come 44,7 anzichè 44,9).

Il Planar 80mm f/2,8 a 6 lenti fu prodotto in 29.804 esemplari, compresi fra le matricole Zeiss
1.594.931 e 3.877.992.

Nel 1962 la Zeiss adottò senza clamori la nuova computazione a 7 lenti in 5 gruppi, frutto del
lavoro di Johannes Berger, autentico specialista dei Gauss; in questo caso l'adozione di moderni
vetri alle terre rare si espande e prevede i tipi LAK9, LAF2 ed LAF3; il calcolo ottico fu
completato nell'Ottobre 1958 mentre il progetto meccanico reca la firma in data 20/04/1961.

Il Planar 80mm f/2,8 tipo 10 20 76 venne dunque prodotto dal 1962 al 1982, totalizzando la
bellezza di 178.136 esemplari compresi fra le matricole Zeiss 4.199.630 e 6.388.984; nel 1972,
a partire all'incirca dalla matricola 5.515.xxx, il Planar tipo 10 20 76 venne aggiornato con
l'antiriflessi T*, ed un piccolo lotto assemblato dalla primavera dello stesso anno fino alle ferie
estive costituirà l'unica serie di 80mm f/2,8 Planar dotato di T* e di barilotto ancora satinato
in cromo.

Anche se meccanicamente sono identici, distinguere un 6 lenti da un 7 lenti è molto semplice:
qualsiasi obiettivo al di sotto della matricola 4.000.000 è un tipo 10 20 19 a 6 lenti, ed ogni
obiettivo al di sopra della matricola 4.000.000 è un Planar 10 20 76 a 7 lenti.

Vediamo alcune immagini relative alle due versioni.

Un Planar 80mm f/2,8 tipo 10 20 19 a 6 lenti: meccanicamente è identico al modello
successivo e, a parte la valutazione della matricola, è molto difficile distinguerlo a colpo
d'occhio: solo un esperto abituato a maneggiare molti esemplari potrebbe distinguere
i riflessi speculari delle lenti anteriori osservando l'obiettivo di tre quarti, leggermente
differenti nei due modelli.

 

Vista frontale delle due versioni; l'obiettivo di destra, un 7 lenti tipo 10 20 76,
è statisticamente interessante perchè è il 383° esemplare prodotto dopo il
cambio di schema ottico (subentrato alla matricola 4.199.630 mentre l'esemplare
illustrato reca la matricola 4.200.013).

 

Due esemplari di Planar 80mm f/2,8 "C": a sinistra un 6 lenti tipo 10 20 19 e a destra
un 7 lenti tipo 10 20 76; quest'ultimo obiettivo appartiene alla piccola serie realizzata
all'inizio del 1972 e caratterizzata da barilotto satinato cromo ed antiriflessi T*.

Sono contento di avere chiarito questa insolita spigolatura legata al famoso Planar 80mm f/2,8;
questo naturalmente non deve indurre a fare incetta del primo modello, anche perchè ho buoni
motivi per supporre che il successivo e diffuso tipo a 7 lenti fornisca prestazioni ottiche superiori;
lo schema originale a 6 lenti era comunque tenuto in considerazione, al punto che la Nippon Kogaku
modificò l'architettura del suo 75mm f/2,8 per Zenza Bronica, passando da un 5 lenti (Nikkor-P)
tipo Xenotar ad un 6 lenti (Nikkor-H) virtualmente identico al Planar tipo 10 20 19 !

 

Gli schemi ottici delle due versioni di Nikkor 75mm f/2,8 per Zenza Bronica 6x6:
è facile notare come la più moderna versione H-C si ispiri largamente la primo
Planar 80mm f/2,8 a 6 lenti.




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