TEST
FOCALE 300mm : OBIETTIVI FISSI
CONTRO ZOOM
(NIKON AF-NIKKOR 300/2,8 ED - CANON EF 300/4 L IS
CANON EF 35-350/3,5-5,6 L - CANON EF 7-300/4,5-5,6 DO IS
NIKON AF VR NIKKOR 80-400/4,5-5,6 ED - REFLEX MAKINON 300/5,6)
25/06/2007
Ho immaginato questa prova considerando i problemi che ho sempre incontrato
nella ricerca di una buona
qualità fotografica utilizzando zoom alla focale 300mm, spesso utile nel
reportage urbano o nelle lunghe
camminate a contatto con la natura, quando un corredo pratico, leggero e veloce
da mettere in azione
sconsiglia di cacciare in borsa pesanti ed ingombranti focali fisse; d'altro
canto la qualità finale dell'immagine
è quello che resta nel tempo, e se è vero che una foto non perfettamente
nitida è sempre meglio di una
non scattata, resta il fatto che in molti casi la resa complessiva si rivela poi
insufficiente per la destinazione
d'uso prevista; cercando di fare il punto nautico della situazione, ho messo
velocemente a confronto le
focali fisse da 300mm del mio corredo con gli zoom in grado di offrire
questa focale e con i quali sovente
li sostituisco sul campo e che per categoria e blasone dovrebbero reggere il
confronto in modo decoroso.
CRITERIO DELLA PROVA
Anche in questo caso la prova è orientata all'utilizzo reale, considerando
valide tutte le incognite e le variabili
che qualsiasi utente incontra sul campo, ivi compreso il mosso involontario
indotto da eventuali caratteristiche
meccaniche, nonostante tutte le attenzioni possibili; l'apparecchio utilizzato
è stata una Canon EOS 5D utilizzata
in RAW, che genera il consueto file da 12,7 megapixel pari a 4.368 x 2.912
pixel; le riprese sono state effettuate
ad una distanza dal soggetto di circa 15m, pari a 50 volte la lunghezza focale,
utilizzando un robusto cavalletto
applicato di volta in volta al collare apposito dell'obiettivo o direttamente al
corpo macchina se l'ottica ne era
sprovvista; gli scatti sono stati eseguiti col sollevamento preliminare dello
specchio reflex seguito da autoscatto,
attivando l'apparecchio col comando a distanza Canon RS80-N3 ed adottando in
ogni caso un efficace paraluce
(nel caso di obiettivi sprovvisti, come il Makinon, ho utilizzato l'ampio HE-6
del Nikkor 300/2,8 ED, tenuto in
posizione a mano senza toccare assolutamente l'obiettivo); nell'apparecchio è
stata azzerata ogni forma di maschera
di contrasto (sharpening), esclusa anche dai successivi passaggi software
affinchè non inficiasse il rendimento, quindi
è ragionevole pensare che nell'utilizzo reale (sul digitale), dove lo
sharpening è sempre presente in una certa quota,
l'impressione di nitidezza sarà leggermente superiore a quella rivelata dalle
immagini campione; il files RAW sono
stati lanciati in Photoshop CS2 tramite Camera RAW 3.3 ed il contrasto lasciato
in tutti i casi sul default della EOS 5D
(pari al valore 25 di Camera RAW), per non influenzare in qualche modo
l'impressione di nitidezza-macrocontrasto;
i files aperti in Photoshop sono stati poi salvati senza alcun intervento;
naturalmente gli obiettivi in attacco Nikon
(compreso il catadiottrico Makinon) sono stati montati su Canon EOS 5D con
l'apposito anello adattatore ed
ovviamente nei tre obiettivi stabilizzati il dispositivo è stato disinserito.
PRINCIPIO INFORMATORE DELLE MIE PROVE
Elencherò a seguire i numeri di matricola degli apparecchi utilizzati, e le
immagini o le conclusioni che seguiranno vanno
considerate valide solo limitatamente a questi specifici esemplari; naturalmente
è ragionevole supporre che quanto segue
sia estensibile a tutta l'analoga produzione, ma non ho l'arroganza o l'ingenuità
di darlo per scontato, come avviene in molte
sedi analoghe.
Nikon AF-Nikkor 300mm f/2,8 ED : 200436
Canon EF 300mm f/4 L IS : 113800
Canon EF 35-350mm f/3,5-5,6 L : 36490
Canon EF 70-300mm f/4,5-5,6 DO IS : 95200754
Nikon AF VR Nikkor 80-400mm f/4,5-5,6 ED : 204037
Reflex Makinon MC 300mm f/5,6 : 821352
gli obiettivi che ho confrontato sono una scelta legata alla disponibilità del
mio corredo ma costituiscono una
interessante carrellata, con due "300" a focale fissa di alto
lignaggio, un catadiottrico anni '80 molto economico
e compatto e tre zoom di alta gamma che dovrebbero garantire buoni risultati
anche ad una focale così spinta
LOGICA DELLA PROVA
Per ogni obiettivo è stato eseguito uno scatto a piena
apertura, seguito da una serie ad intervalli di 1 stop intero
fino al valore di f/11: avremo così scatti ad f/2,8 - 4 - 5,6 - 8 - 11 con l'AF-Nikkor
300/2,8 ED, ad f/4 - 5,6- 8 - 11
col Canon EF 300/4 L IS, ad f/5,6-8-11 con gli zoom Canon EF 35-350/4,5-5,6 L,
Canon EF 70-300/4,5-5,6
DO IS e AF-VR Nikkor 80-400/4,5-5,6 ED; infine, con catadiottrico Makinon Reflex
MC 300/5,6 è stato eseguito
un singolo scatto all'apertura fissa disponibile; per gli zoom è stata scelta
l'apertura di esordio di f/5,6 dal momento
che alla focale 300mm è il più ampio valore effettivo; sarà così possibile
confrontare direttamente gli obiettivi a rifrazione
sulle tre aperture f/5,6- 8 - 11 ed anche il catadiottrico, limitatamente ad
f/5,6. Ho realizzato anche le miniature a
pieno formato degli scatti eseguiti a piena apertura per evidenziare il grado di
vignettatura, anche se il soggetto più
idoneo sarebbe stato un cielo uniforme.
LOGICA DELLE IMMAGINI RIPORTATE
E' stato scelto un soggetto comune ed informale, che
presentasse aree in grado di rivelare la risoluzione ed altre
idonee a discriminare il macro- e microcontrasto; per ogni scatto solo state
selezionate tre zone di identiche
dimensioni (e posizionate nello stesso punto della scena) che vengono presentate
al 100% del file; ognuna di esse
sarà confrontata a parità di apertura, quindi ad f/2,8 visualizzeremo solo il
Nikkor 300/2,8 AF ED, ad f/4 si
aggiungerà il Canon EF 300/4 L IS e da f/5,6 il poi tutti gli obiettivi presi
in considerazione saranno in lizza; per finire,
ho scelto un passaggio ad alto contrasto in una zona marginale e l'ho riprodotto
al 700% del file per visualizzare i
fringings di aberrazione cromatica: quest'ultima rilevazione sarà presentata in
due versioni per ogni obiettivo, ovvero
all'apertura massima disponibile e con due stop di chiusura, con l'ovvia
eccezione del Makinon catadiottrico.
il soggetto del confronto fra 300mm fissi e zoom: dal file
della EOS 5 D ho prelevato tre porzioni (indicate dalle lettere A, B e C) che
verranno visualizzate al 100% del file, ricordando che l'immagine non ha subito
alcuna manipolazione dopo lo scatto e che non è presente
alcuna maschera di contrasto
VIGNETTATURA
Per varie ragioni, tutte le ottiche del lotto vignettano in
modo percettibile a tutta apertura: il Nikkor 300/2,8 è penalizzato dall'ampia
luminosità relativa, i tre obiettivi Canon dal ridotto diametro della lente
anteriore ed il catadiottrico Makinon soffre per un difetto fisiologico
della categoria; il più corretto è il Nikkor 80-400mm mentre i più
penalizzati sono il Nikkor 300/2,8 ed il Reflex Makinon MC 300/5,6;
devo comunque aggiungere che - con soggetti uniformi - la vignettatura è
vistosa anche con i tre Canon, richiedendo interventi software;
naturalmente con uno o due stop di chiusura il difetto si riduce drasticamente
f/2,8
AF-Nikkor 300mm f/2,8 ED - zona A
AF-Nikkor 300mm f/2,8 ED - zona B
AF-Nikkor 300mm f/2,8 ED - zona C
ad f/2,8 il Nikkor AF-ED (un esemplare del 1988 basato sull'originale schema del
1976)
presenta una buona risoluzione (ribadisco l'assenza di sharpening nella catena
fotocamera-
RAW converter - software) ma è penalizzato da un leggero flare; le zone
medie-periferiche
(area B) evidenziano errori legati alla differente giacitura dei piani sagittale
e tangenziale, dovuti
ad un residuo di astigmatismo e/o di aberrazione cromatica laterale non
corretta; il macrocontrasto
(zona periferica C) non è ancora molto elevato
f/4
AF-Nikkor 300/2,8 ED - zona A
Canon EF 300/4 L IS - zona A
AF-Nikkor 300/2,8 ED - zona B
Canon EF 300/4 L IS - zona B
AF-Nikkor 300/2,8 ED - zona C
Canon EF 300/4 L IS
Ad f/4 subentra il Canon EF 300/4 L IS, e nonostante l'impiego a tutta apertura
presenta una resa
marcatamente superiore all'AF-Nikkor 300/2,8 ED, pure avvantaggiato da uno stop
di chiusura:
la risoluzione ed il contrasto sono maggiori ed anche le aberrazioni legate alla
giacitura delle due
calotte tangenziale e meridionale sono corrette in modo egregio, come si
evidenzia dall'impietoso confronto
della zona B; la differenza per brillantezza e pulizia è evidente, anche se il
Nikkor trova valide
giustificazioni in una progettazione di 20 anni più datata e nell'apertura
massima più impegnativa
f/5,6
AF-Nikkor 300/2,8 ED - zona A
Canon EF 300/4 L IS - zona A
Canon EF 35-350/3,5-5,6 L - zona A
Canon EF 70-300/4,5-5,6 DO IS - zona A
AF VR-Nikkor 80-400/4,5-5,6 ED - zona A
Reflex Makinon MC 300/5,6 - zona A
AF-Nikkor 300/2,8 ED - zona B
Canon EF 300/4 L IS - zona B
Canon EF 35-350/3,5-5,6 L - zona B
Canon EF 70-300/4,5-5,6 DO IS - zona B
AF-VR Nikkor 80-400/4,5-5,6 ED - zona B
Reflex Makinon MC 300/5,6 - zona B
AF-Nikkor 300/2,8 - zona C
Canon EF 300/4 L IS - zona C
Canon EF 35-350/3,5-5,6 L - zona C
Canon EF 70-300/4,5-5,6 DO IS - zona C
AF-VR Nikkor 80-400/4,5-5,6 ED - zona C
Reflex Makinon MC 300/5,6 - zona C
L'apertura f/5,6 è senz'altro molto interessante, dato che
possiamo confrontare alla pari tutti e sei
gli obiettivi del lotto; chiaramente le focali fisse (già chiuse al diaframma
ottimale di lavoro) sono
avvantaggiate sugli zoom, che si trovano impiegati ad una focale estrema col
diaframma spalancato;
fra i primi il Canon EF L IS continua a prevalere per una maggiore pulizia e
secchezza della riproduzione
e per una risoluzione superiore, mentre il catadiottrico Makinon presenta una
risolvenza non disprezzabile,
ma la sua resa è mortificata dal bassissimo macrocontrasto e soprattutto da una
soglia di flare davvero
elevata: infatti nei catadiottrici è proprio la passivazione delle
interriflessioni a rendere difficile - e costosa -
la realizzazione di obiettivi a specchio di alta qualità: ne sanno qualcosa
in casa Zeiss con i celebri Mirotar...
E' un peccato che questi minuscoli catadiottrici da 300mm (breve fiammata degli
anni '80) non garantiscano
una resa sufficientemente elevata: su una piccola reflex digitale a sensore APS,
infatti, si comportano come
un 450-480mm f/5,6 talmente piccolo ed inoffensivo da non attirare assolutamente
l'attenzione dei soggetti,
che certo non immaginano che in quell'insignificante oggetto si celi un un cannone da quasi
10x, senza considerare
le lunghe e faticose camminate in montagna o in riserve naturali, dove si avrebbe a
disposizione un vero supertele
con pesi ed ingombri da zoomino standard. Passando agli zoom, il Canon EF
70-300/4,5-5,6 DO IS fornisce
i risultati migliori, non così inferiori a quelli del fratello a focale fissa,
anche se la particolare struttura dei
reticoli diffrattivi fornisce a tutta apertura una resa povera di
macrocontrasto, sia pure con una correzione globale
delle aberrazioni piuttosto buona; il Canon EF 35-350/3,5-5,6 L presenta una
resa leggermente inferiore
sull'asse ma soprattutto nelle zone periferiche, evidentemente impastate, e
questo anche nell'uso pratico
rappresenta il principale limite di questo complesso obiettivo nel range 300-350mm;
una riflessione particolare
va dedicata al Nikkor AF-VR 80-400/4,5-5,6 ED, che ha fornito una resa davvero
scarsa a 300mm e
diaframma f/5,6 tutto aperto: la resa è così scarsa da farmi sospettare
addirittura una scorretta messa a fuoco
(peraltro curata con molta attenzione in fase di ripresa), anche se la zona C
dovrebbe escludere il problema;
la evidente disuniformità speculare sul campo è certamente strana e forse c'è
anche una componente di
micromosso, dal momento che la EOS 5D col sollevamento preliminare dello
specchio non apre anche
l'otturatore ma lo aziona subito prima dell'esposizione, introducendo comunque
vibrazioni; tuttavia la procedura
di ripresa è stata identica a quella utilizzata con gli altri obiettivi, che
non hanno fatto rilevare problemi di
questa natura; c'è da dire che l'attacco rimovibile per cavalletto del Nikkor
80-400mm è analogo a quello
del Nikkor AF-S 300mm f/4 primo tipo, che durante lo scatto su treppiedi
soffriva di momenti di risonanza
globale del sistema, ed infatti è stato modificato....Comunque ho utilizzato a
lungo questo esemplare a mano,
con il sistema di stabilizzazione attivo, ottenendo risultati decisamente buoni,
quindi questa prova su cavalletto
mi ha sorpreso, anche se eventuali mossi dovuti alle caratteristiche intrinseche
del suo attacco per treppiedi
rientrano comunque nella catena cinematica dell'utente finale, e sono
responsabili del risultato così come
le caratteristiche ottiche intrinseche; ritengo in ogni caso che sia necessario
prendere queste prestazioni con
beneficio di inventario, anche se - come detto - è il pacchetto globale che
fornisce il risultato, ed il risultato
è questo. Dalle immagini dell'area C è gia possibile valutare come i fringings
di aberrazione cromatica siano
leggermente più visibili nei due esemplari Nikon rispetto agli altri
concorrenti del lotto.
f/8
AF-Nikkor 300/2,8 ED - zona A
Canon EF 300/4 L IS - zona A
Canon EF 35-350/3,5-5,6 L - zona A
Canon EF 70-300/4,5-5,6 DO IS - zona A
AF-VR Nikkor 80-400/4,5-5,6 - zona A
AF-Nikkor 300/2,8 ED - zona B
Canon EF 300/4 IS L - zona B
Canon EF 35-350/3,5-5,6 L - zona B
Canon EF 70-300/4,5-5,6 DO IS - zona B
AV-VR Nikkor 80-400/4,5-5,6 ED - zona B
AF-Nikkor 300/2,8 ED - zona C
Canon EF 300/4 L IS - zona C
Canon EF 35-350/3,5-5,6 L - zona C
Canon EF 70-300/4,5-5,6 DO IS - zona C
AF-VR Nikkor 80-400/4,5-5,6 ED - zona C
Ad f/8 il 300/2,8 AF-Nikkor raggiunge il picco delle sue
prestazioni, mentre il più moderno Canon EF
300/4 L IS sta già subendo sull'asse un accenno di diffrazione, ed a quest'apertura
la resa è equiparabile,
con sfumature: un attimo di macrocontrasto in più per il Nikkor, un filo di
risolvenza per il Canon; fra gli
zoom il Canon 35-350 L guadagna molto sull'asse e nelle zone medie come
risoluzione e macrocontrasto,
mentre il Canon EF 70-300 DO IS sembra subire già la diaframmazione e non
migliora percettibilmente,
fornendo in queste zone una resa analoga al 35-350, che ha un pelo di
macrocontrasto in più ed un accenno
di risoluzione in meno; in queste condizioni la differenza di resa con il 300
Canon fisso non è abissale, anche
se il maggiore vigore del fisso è percettibile nelle scritte della zona B; il
discorso cambia nella zona C, più
marginale, dove il 35-350 L continua a mostrare le vistose aberrazioni che lo
piagavano anche ad f/5,6,
mentre il 70-300 DO IS presenta una resa molto uniforme e decisamente superiore
al fratellone; resta lo
strano comportamento del Nikkor AF-VR 80-400, che nella zona C tiene il passo
con i rivali mentre
nelle zone A e B presenta una resa molto impastata
f/11
AF-Nikkor 300/2,8 ED - zona A
Canon EF 300/4 L IS - zona A
Canon EF 35-350/3,5-5,6 L - zona A
Canon EF 70-300/4,5-5,6 DO IS - zona A
AF-VR Nikkor 80-400/4,5-5,6 ED - zona A
AF-Nikkor 300/2,8 ED - zona B
Canon EF 300/4 L IS - zona B
Canon EF 35-350/3,5-5,6 L - zona B
Canon EF 70-300/4,5-5,6 DO IS - zona B
AF-VR Nikkor 80-400/4,5-5,6 ED - zona B
AF-Nikkor 300/2,8 ED - zona C
Canon EF 300/4 L IS - zona C
Canon EF 35-350/3,5-5,6 L - zona C
Canon EF 70-300/4,5-5,6 DO IS - zona C
AF_VR Nikkor 80-400/4,5-5,6 ED - zona C
Ad f/11 le proporzioni sono invertite, perchè sulla carta i
300 "fissi" sono già in parabola calante per
diffrazione, mentre gli zoom - con due stop di chiusura - dovrebbero fornire l'optimun
delle loro
prestazioni; sull'asse, il vecchio Nikkor apparentemente tiene un filo meglio
del Canon EF L IS,
esibendo una risoluzione simile ed un macrocontrasto un filo superiore, mentre
nella zona B la
maggiore risoluzione e pulizia del 300 Canon è ancora visibile; sull'asse
entrambi gli zoom Canon
esibiscono una resa simile al 300 fisso, pur pagando sempre un poco in
macrocontrasto, dove il
35-350 sopravanza comunque il 70-300 DO IS di un'inezia, pagando però qualche
linea/mm;
l'80-400mm Nikon non migliora in modo avvertibile neanche ad f/11, costituendo
una sgradita
sorpresa. Nella zona marginale C continua ad essere evidente il calo di resa del
35-350mm,
mentre il 70-300 DO IS è quello che resta comunque più uniforme: E'
interessante notare che
nell'uso convenzionale sulle lunghe focali (tenendo il sistema di
stabilizzazione attivo sul 70-300),
le immagini più nitide mi erano state fornite dal 35-350 L, e questo apre
interessanti scenari
sull'effettivo funzionamento (o, a questo punto, mal-funzionamento) dello
stabilizzatore a 300mm
sul mio esemplare di 70-300 DO IS....
FRINGINGS
AF-Nikkor 300/2,8 ED - f/2,8 ed f/5,6
Canon EF 300/4 L IS - f/4 ed f/8
Canon EF 35-350/3,5-5,6 L - f/5,6 ed f/11
Canon EF 70-300/4,5-5,6 DO IS - f/5,6 ed f/11
AF-VR Nikkor 80-400/4,5-5,6 ED - f/5,6 ed f/11
Reflex Makinon MC 300/5,6 - f/5,6
L'analisi dei fringins sul dettaglio interpolato al 700%
evidenzia un comportamento un po' più scorretto
nei due Nikkor, mentre appare in evidenza l'efficienza dei reticoli diffrattivi
presenti nel Canon 70-300
DO IS, che permettono una correzione dell'aberrazione cromatica quasi perfetta
anche in assenza di
vetri ED (limitandosi a vetri ai fluoruri con numero di Abbe di 70,1); anche il
piccolo, obsoleto ed
economico catadiottrico Makinon evidenzia come in questo tipo di obiettivi sia
possibile eliminare
l'aberrazione cromatica; curiosamente, nel 300/2,8 Nikkor l'aberrazione aumenta
con la chiusura
del diaframma
In definitiva, anche zoom di alto lignaggio non possono
competere con le focali fisse a 300mm, ed i moderni
progetti f/4 - eccellenti dal punto di vista ottico - presentano pesi ed
ingombri (22cm x 1.300g) sufficientemente
contenuti per portarseli appresso nella borsa corredo, sicuri di risultati
appena avvicinabili dagli zoom e con
almeno due-tre stop di chiusura in più, che a volte - su focali del genere -
sono lo spartiacque fra la possibilità
o meno di realizzare lo scatto; insomma, se proprio il contesto e la logistica
non lo vietano assolutamente, direi
che l'accoppiata 70-200 + 300 fisso è senz'altro preferibile al singolo 70-300
o altro zoom che consenta la
focale 300mm; ricordiamo che la fatica passa, ma la foto resta (è il mio motto
sul campo).
MY HUMBLE OPINION INDEX
I FISSI APO DI RECENTE
PROGETTAZIONE - ECCELLENTI E PORTABILI - VALGONO
BENE LO SFORZO SUPPLEMENTARE SUL CAMPO,
MENTRE IL CATADIOTTRICO
COMPATTO - SFIZIOSISSIMO SULLA CARTA - NON
SUPERA LA SOGLIA DELLA
RESA DIGNITOSA; ANCHE I MIGLIORI ZOOM
FATICANO A REGGERE IL
CONFRONTO COI FISSI DA 300mm E RICHIEDONO
UNA CHIUSURA MOLTO
MAGGIORE, SOVENTE PROIBITIVA PER IL CONTESTO.
CONTATTO ARTICOLI TECNICI FOTOGRAFICI