DALLA RUSSIA CON AMORE -
PRODOTTI SOVIETICI INSOLITI
PARTE 2
IL KRASNOGORSK - GOI SPUTNIK-4 20mm f/4,5 DEL 1959
LO SCONOSCIUTO
CLONE DELLO ZEISS BIOGON
21mm f/4,5 DI LUDWIG BERTELE
ABSTRACT
The fame of russian tack sharp 20mm RF lenses belongs to the well-known Russar f/5,6, but in 1959
was also delivered to the market the Krasnogorsk Sputnik-4 20mm f/4,5, a true
clone of the staggering
Zeiss Biogon 21mm f/4,5, the masterpiece of Ludwig Bertele presented only 5
years before it's soviet
copy; the optical formula is almost identical, as we assume to be it's output,
and after a first run in LTM
mount for Zorki, in 1960 the production changed to GOI brand name and the
mount became the Kiev-
Contax bayonet, exactly superimposing to the original model; it's a rare and
seldom know lens, but really
intriguing for it's implied technical references; if I could find one, I'd be
glad to add this boy to my collection,
that's sure.
09/10/2007
In medio stat virtus: nel pezzo
precedente ho decantato l'avanzato progetto f/0,9 come pura espressione
dell'ottica sovietica, ma ovviamente ci furono anche obiettivi copiati
spudoratamente da modelli famosi;
uno degli esempi più eclatanti e ad un tempo sconosciuti è rappresentato dal
Krasnogorsk - GOI Sputnik-4
20mm f/4,5 del 1959, un supergrandangolare semisimmetrico destinato ad
apparecchi 35mm a telemetro il
cui schema ottico è trasferito di sana pianta da quello dell'allora celeberrimo
Zeiss Biogon 21mm f/4,5 per
Contax, modello più piccolo fra le varanti derivate dal progetto capolavoro di
Ludwig Bertele, completato
su carta nel 1951 ed avviato alla produzione nel 1954; quello che colpisce in
maniera particolare è il fatto
che si tratti di una copia carbone di un brevetto registrato da appena 8 anni e
messa allegramente in produzione
senza pensare ad eventuali rivalse legali, o forse fu considerato che in clima
di guerra fredda conclamata lo
Sputnik-4 non sarebbe mai uscito dai paesi d'oltre cortina e che nessuno si
sarebbe formalmente accorto
del clamoroso plagio (come in effetti avvenne)...
Lo Sputnik-4 20mm f/4,5 fu prodotto sia
col marchio Krasnogorsk (lo stesso presente sui prodotti Zenit) sia
col marchio GOI: precisamente, nel 1959-60 fu realizzato dal primo centro
produttivo e fornito in attacco a
vite LTM 39x1mm, destinato alle Zorki, poi - a partire dal 1960 - la produzione
continuò col marchio GOI e
l'attacco a baionetta Kiev-Contax, lo stesso del Biogon originale, con modifiche
estetiche che lo resero ancora
più simile al modello tedesco, con la variante più significativa costituita
dal comando del diaframma riportato
all'interno della montatura anteriore (fra la lente frontale e l'attacco
filtri), anzichè sul barilotto; la produzione
fu estremamente limitata, praticamente prototipica, ed infatti si conoscono
soltanto alcuni esemplari col marchio
Krasnogorsk ed un esemplare col marchio GOI !
Lo Sputnik-4 20mm f/4,5 nella livrea originale del 1959, col marchio del
Krasnogorskyi Zavod e l'attacco a vite LTM
credits: picture KMZ from http://www.zenitcamera.com/archive/lenses/sputnik-4.html
lo Sputnik-4 seconda versione (prodotto con marchio GOI a partire dal 1960)
messo
a confronto col modello originale, lo Zeiss Biogon 21mm f/4,5 per Contax; anche
l'estetica è palesemente ispirata all'obiettivo tedesco, fatto salvo per il
comando
del diaframma
credits: Sputnik picture KMZ from http://www.zenitcamera.com/archive/lenses/sputnik-4.html
l'unico esemplare attualmente noto di Sputnik-4 20mm f/4,5 in attacco
Kiev-Contax
(lo stesso dell'immagine precedente), in un'inedita immagine che l'amico Milos
Paul
Mladek mi inviato appositamente (thank you, Milos!); questa versione fu prodotta
da GOI, acronimo per Gosudarstvennyi Optitcheski Institut, un centro di ricerche
assolutamente all'avanguardia la cui eccezionale produzione, in molti casi
militare o
destinata all'industria aerospaziale, è pressochè sconosciuta in occidente,
dal momento
che in patria hanno sempre celato gelosamente i dettagli di quanto veniva
concepito
all'interno dell'Istituto, la cui mente più brillante era il matematico Volosov.
la verifica degli schemi ottici scioglie ogni dubbio sulla
paternità dello Sputnik-4:
i sovietici non si fecero scrupolo di copiare lo schema del Biogon, obiettivo
davvero eccellente che già allora brillava di luce propria
la sezione del Biogon originale, da cui i sovietici attinsero a piene mani per realizzare lo Sputnik
La scheda dello Sputnik-4 20mm f/4,5 presente sul raro
catalogo GOI
prevede un peso di 130g (mentre la versione KMZ ne pesa 160) e conferma
la nascita dell'obiettivo in data 10/1959; accanto allo schema rozzamente
tratteggiato sono riportati i relativi vetri ottici sovietici utilizzati (purtoppo
non ne conosco le caratteristiche, e disponendo dei dati relativi ai vetri
del Biogon Zeiss originale sarebbe interessante poterli mettere a confronto);
per quanto riguarda la risoluzione dello Sputnik-4 20mm f/4,5, i valori appaiono
apparentemente bassi, ma le mire a basso contrasto previste dai loro standard
raramente forniscono valori assiali superiori a 50 l/mm
ecco i principali parametri relativi all'obiettivo
Come evidenziato nello schema, la distorsione dichiarata era
ottimisticamente pari allo 0%, anche se -
in effetti - i diagrammi del Biogon originale non si discostano da un valore
massimo dello 0,25%;
l'attacco filtri è un 49mm con insolito passo da 0,5mm e lo spazio retrofocale
fra il vertice dell'ultima
lente ed il piano pellicola è pari a 12,65mm; il nome Sputnik fu chiaramente
ispirato dalle celebri
navette spaziali sovietiche, il cui programma era all'epoca più avanzato di
quello americano: un chiaro
riferimento all'eccellenza dell'obiettivo
C'è da chiedersi la ragione di una realizzazione come questa,
palesemente "rubata" alla Zeiss, quando
fra le ottiche sovietiche era già presente l'eccellente Russar MR-2 20mm f/5,6,
un progetto interamente
originale e frutto del genio di Michael Michaelovitch Roosinov (da cui
l'acronimo MR), un obiettivo
estremamente nitido e privo di distorsione... Forse l'incremento di luminosità
ad f/4,5 fu ritenuto interessante
ma non ci sono molte altre motivazioni, dal momento che lo stesso Russar - oltre
ad una distorsione
pressochè inesistente - poteva vantare una distribuzione luminosa periferica
eccezionalmente uniforme,
grazie all'applicazione di un principio ottico sviluppato proprio in unione
sovietica negli anni '40 dal matematico
Slussarev, il cosiddetto "tilted peripherical entrance pupils" o coma
pupillare: in pratica, si introduce nello
schema ottico coma pupillare relativo ai light pencils all'estrema periferia,
incrementandone la sezione e
quindi la portata luminosa ai bordi; curiosamente, lo stesso Bertele fece suo
questo principio progettando
il Biogon da cui lo Sputnik-4 deriva, e possiamo quasi considerare questo plagio
una sorta di "nemesi
storica", dopo che lo stesso Bertele fu in grado di realizzare il Biogon
con una luminosità periferica
sufficiente ad evitare il filtro degradante concentrico proprio grazie a
concetti sviluppati dall'ottica sovietica...
Questo Biogon-clone mi piace davvero, e da autentico fan di
questo schema ottico sarei davvero felice
di entrare in possesso di un esemplare, se e quando sarà possibile!
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