SIMPATICO PROGETTO
ROLLEI
PER UNA BORSA-PRONTO DESTINATA
A REFLEX 35mm DOTATA DI SISTEMA D'APPOGGIO
A "SACCO DI FAGIOLI" INCORPORATO
ABSTRACT
In 1977 the inventor Juergen Sprung projected for his assignee Rollei-Werke
Franke und Heidecke
a simple but effective camera-case for the Rolleiflex 35 that was never produced:
this case featured
a zip-fastener for the front trunk that allowed full protection from wet and
moisture; also, the front
component was a cushion-like device filled with hard PVC balls, with a
pliability and thickness
adequate to adjust its shape to the contours of any object suitable on field to
support the camera
and avoid blurred pictures when long exposures were involved; the filling worked
also as a shield
against lens' shocks.
05/08/2009
I sistemi Rollei si sono sempre distinti, oltre che per l'eccellente qualità
costruttiva, per l'attenzione
rivolta a garantire un corredo di accessori particolarmente nutrito, nel cui
ambito le borse pronto hanno
sempre spiccato per livello di finitura e praticità d'uso: come dimenticare la
monumentale borsa
pronto della Rolleiflex biottica, realizzata in magnifico cuoio di prima
qualità e progettata con grande
attenzione ai dettagli, a partire dal sistema d'innesto rapido della cinghia per
arrivare all'alloggiamento
del la piastrina per lettura incidente o al cappuccio asportabile messo a
protezione del pomello di messa
a fuoco dotato di esposimetro?
Nell'alveo di questa tradizione voglio descrivervi il progetto di una borsa
pronto che non entrò mai in
produzione e che, pur tuttavia, dai suoi forse ingenui assunti
concretizzava idee molto interessanti e
preconizzava un accessorio davvero funzionale; nel 1977 Juergen Sprung brevettò
il disegno per una
borsa pronto dedicata alle Rolleiflex 35mm monobiettivo che presentava le
seguenti caratteristiche
innovative:
- il frontale ammovibile era fissato con una zip, garantendo l'impermeabilità
dell'apparecchio anche in
condizioni climatiche avverse:
- lo stesso frontale era realizzato su due strati con una imbottitura interna
costituita da palline rigide in PVC;
la porzione interna era elastica e si adattava ad obiettivi di dimensioni
assortite, mentre l'imbottitura
proteggeva l'ottica da urti involontari:
- il frontale imbottito era molto morbido e poteva essere posizionato
rapidamente sotto l'apparecchio,
funzionando un po' come il classico "sacchetto di fagioli" ben noto ai
fotografi naturalisti: le sfere di PVC
si distribuivano copiando il profilo dell'appoggio di fortuna, permettendo di
stabilizzare l'apparecchio con
i tempi lenti in qualsiasi situazione, rapidamente e senza accollarsi il
trasporto di un treppiede supplementare.
Vediamo i disegni originali del simpatico accessorio:
Lo schema di massima evidenzia i due atout del progetto:
chiusura ermetica con zip ed imbottitura
del frontale con palline in PVC rigido, che scivolando facilmente l'una
sull'altra si adattavano e consentivano
al frontale di assumere di volta in volta la sagoma opportuna.
La parete interna 14 era elastica mentre l'intercapedine non prevede un
riempimento completo: queste caratteristiche consentono al frontale di
adattarsi ad obiettivi di diversa lunghezza focale, proteggendoli
contestualmente
dagli urti grazie all'imbottitura.
Questi schemi esemplificano chiaramente il ruolo principale
dell'imbottitura:
interponendola fra l'apparecchio ed un supporto di fortuna, le sue sfere di PVC
si adattano al suo profilo garantendo la stabilità necessaria con i tempi di
posa
più lunghi, un vantaggio rilevante in molte situazioni.
La borsa-pronto dotata di imbottitura a sfere non venne prodotta ma conferma la
già annotata
vocazione della Franke und Heidecke per i corredi completi e diversificati;
quello che - a mio avviso -
è stato il vero limite di tutti i sistemi Rollei consiste nell'aver
sottovalutato l'importanza primaria che
un vasto corredo di obiettivi di qualità omogenea riveste per gli utenti
evoluti e smaliziati che costituiscono
il tipico target di sistemi high-end e costosi: la stessa, rivoluzionaria
Rolleiflex serie 3000, il "cubo" Rollei
35mm, prevedeva obiettivi Zeiss made by Rollei venduti ad un prezzo assurdo ed
improponibile abbinati
a ben più modesti esemplari di oscura provenienza giapponese, il tutto condito
dall'idiosincrasia per le
lunghe focali mutuata come un contagio dalla Zeiss stessa (i Mirotar ed il
Tele-Tessar da 1000mm erano
così ingombranti, pesanti e follemente costosi da escluderli dal mondo reale):
se anzichè ipotizzare i più
disparati (e spesso inutili) accessori di contorno la Rollei avesse concordato
con la Zeiss la licenza di
produzione by Rollei HFT dell'intero parco Contax-Yashica, proponendolo ad un
prezzo inferiore rispetto
agli omologhi modelli marcati Zeiss, forse il destino della Franke und Heidecke
sarebbe stato più benigno, ma
probabilmente pesò il veto Yashica ed i paletti di esclusività per il corredo
Zeiss sicuramente previsti nell'
agreement di collaborazione... Una prova del fatto che le licenze di produzione
"made by Rollei HFT"
svanirono progressivamente come foglie invernali ci è fornita dal corredo della
sfortunata Rollei 35RF,
velleitario ed estremo tentativo per rientrare nel giro sfruttando il "rebranding"
di un corpo Voigtlaender-
Cosina Bessa: gli unici tre obiettivi presentati furono un Sonnar 40/2,8 di
derivazione Rollei 35S, troppo
lungo e poco blasonato per fungere da grandangolo tuttofare; un Planar 50/1,8
basato sull'ormai vetusto
schema del 50/1,8 lanciato a suo tempo sulla Rolleflex 35; un Planar 80/2,8 che
avrebbe dovuto rivaleggiare
con Sonnar ed Elmarit ma in realtà altri non era che l'ottica normale per
Rolleiflex 6x6 sfruttata "a scartamento
ridotto": sic transit gloria mundi.
MARCOMETER
IDEUZZA SIMPATICA, FORSE SCARTATA PERCHE' IL
FRONTALE
ECCESSIVAMENTE FLOSCIO NON AVREBBE SOSTENUTO CON
IL DOVUTO DECORO IL CELEBRE MARCHIO, O
FORSE PERCHE'
L'USO SUL CAMPO IN PERENNE APPOGGIO SU
LEGNI SCROSTATI
E ROCCE AGUZZE AVREBBE RAPIDAMENTE DEGRADATO
L'ESTETICA
DELLA BORSA... CHISSA' ?
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