LO  SCRIPTORIUM  DI  PIERPAOLO  GHISETTI

ARTICOLO  n°  49

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Mess Ikonta 6x6 - 6x9

 

Pierpaolo Ghisetti

(01/04/2017)


Si tratta di una speciale categoria di fotocamere a soffietto della Zeiss Ikon prodotte nel dopoguerra: ovvero Ikonta (macchine tradizionalmente senza telemetro) con un telemetro (da qui il nome MessSucher) non accoppiato al mirino ma separato, risparmiando pertanto il costoso cuneo mobile montato anteriormente dalle Super Ikonta.

In pratica una famiglia di macchine ponte tra le più complete Super Ikonta e le semplici Ikonta: si riconoscono immediatamente per possedere tre finestrelle anteriori, due per il telemetro e l’altra per il mirino separato. Il telemetro viene manovrato da un bottone posto sul tettuccio. Tutte le versioni possiedono l’autoscatto, e la costruzione è impeccabile come da tradizione ZI, specie nel ponte levatoio.

I formati sono il 6x6 e il panoramico 6x9cm.

La prima ad apparire nel 1952 è la versione 6x9cm, catalogata 524/2, (10.3495) presentata già alla Photokina del 1951. Monta ottiche da 105mm, tra cui il Novar Anastigmat a 3 lenti f/4,5, (Rodenstock), il Novar Anastigmat f/3,5 sempre a tre lenti (Hensold), e il classico Carl Zeiss Tessar f/3,5 a quattro lenti. La produzione iniziale montava lo Opton Tessar, dotato della nota T rossa, poi sostituito verso il 1953 dalla sigla Carl Zeiss senza T. Le prime due versioni montano l’otturatore Prontor con tempi sino al 1/300 di sec, mentre la versione con Tessar monta il Syncrho Compur col tempo massimo di 1/500 sec. Minima distanza di messa a fuoco 1,5m. Malgrado il cast d’alluminio il peso arriva a 850g. Sarà prodotta sino al 1957.

La MessIkonta 524/16 (10.3487) possiede invece il formato classico 6x6cm con ottiche da 75mm, scalate nella luminosità come la precedente e con lo stesso schema di otturatori, delegando il Syncrho Compur alla versione con il Carl Zeiss Tessar/3,5. Minima distanza di maf pari a 1,2m. Peso di 640g, meno di una Super Ikonta IV, dotata però di esposimetro. Viene prodotta per solo due anni, dal 1954 al 1955, scontrandosi con la miriade di macchine Ikonta, Super Ikonta, Nettar e Signal Nettar, che evidentemente riscuotono maggior successo dell’ibrido proposto dalla Mess Ikonta, in realtà leggermente più lenta nell’uso.

Si tratta di macchine non molto diffuse ma di qualità, anche se di uso non così immediato come le Super Ikonta, ma offrono ancora una buona resa ottica e meccanica nelle foto di paesaggio o di architettura, in ogni caso in quelle situazioni dove si può agire senza fretta. Specificatamente, con ottiche in uno stato di buona pulizia interna, i Novar presentano una resa secca, mentre i Tessar un rendimento più corposo, anche se spesso all’infinito le differenze sono minimali. Più evidenti con immagini prese sotto i dieci metri di distanza, situazione dove il Tessar da spesso il meglio di sé.


(testi e foto di Pierpaolo Ghisetti)

 


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