LO  SCRIPTORIUM  DI  PIERPAOLO  GHISETTI

ARTICOLO  n°  20

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CLASSIFICAZIONE  DEGLI  OBIETTIVI  ZEISS

PER  CONTAX  A  TELEMETRO

Pierpaolo Ghisetti

(27/02/2011)

 

L’apparato ottico degli apparecchi Contax è sempre stato fornito dalla Zeiss, la più grande ditta ottica del mondo, che costruiva non solo obiettivi, ma anche microscopi, telemetri, binocoli, telescopi, apparecchiature mediche specialistiche. Questa capacità progettuale integrata, che sfruttava le sinergie e le scoperte tecnologiche nei vari settori ha fatto divenire nel tempo la società Zeiss, con tutto il corollario di consociate, il leader incontrastato del mercato mondiale.

Il sistema degli obiettivi per Contax fin dall’inizio è stato progettato seguendo due direttive ben precise: da un lato la ricerca della massima luminosità possibile, dall’altro l’introduzione di nuove lunghezze focali, così da rendere la fotografia in 35 millimetri la più universale possibile. In un periodo storico in cui le pellicole possedevano una sensibilità tra i 5 e i 15 ISO, l’introduzione d’ottiche super luminose si qualificava non solo con la ricerca di nuovi schemi ottici, ma anche con tolleranze di lavorazione le più basse possibili, per terminare nella fornitura di vetri con diversi indici di rifrazione. Le ottiche per Contax erano pertanto frutto di una concezione industriale integrata, effetto sinergico della progettazione meccanica Zeiss Ikon, del disegno tecnico della Carl Zeiss e dei vetri ottici fusi dalla Schott

Le ottiche si accoppiavano alla macchina tramite una_baionetta, coperta naturalmente da brevetto, particolarmente complessa e costosa da costruire. 



Gli obiettivi potevano avere due tipi di baionetta: i 50mm possedevano la baionetta interna, con diametro 37 millimetri , mentre gli altri obiettivi erano dotati di baionetta esterna, con diametro di 49 millimetri . La messa a fuoco degli obiettivi avveniva tramite la caratteristica rotella posta sul carter della macchina, facendo ruotare il cilindro dell’innesto obiettivi, accoppiato al telemetro.

Mentre per gli apparecchi Leica, dotati del passo a vite 39x1, sono state prodotte ottiche da innumerevoli costruttori in tutto il mondo, in quanto il passo a vite era particolarmente facile da realizzare dal punto di vista costruttivo, la baionetta Contax è stata negli anni trenta e quaranta interamente una prerogativa Zeiss e pochissimi costruttori hanno presentato ottiche alternative per questo sistema. 

Gli apparecchi Contax hanno avuto una diffusione nettamente inferiore a quelli Leica: la produzione anteguerra è stata esattamente la metà. Questo fatto, unito alla stretta osservanza del brevetto della baionetta Zeiss, ha in sostanza impedito sino al 1945 la creazione di un parco alternativo d’obiettivi.

Nel periodo postbellico invece sono nati due sistemi che hanno adottato integralmente la baionetta Contax: la giapponese Nikon e la russa Kiev.


 

In realtà nel dopoguerra sono stati gli obiettivi della Zeiss Jena della Germania Orientale a rappresentare un’alternativa economica ai più costosi obiettivi della Zeiss Occidentale. Costruttori d’alto livello, come Voigtlaender o Angenieux hanno proposto solo poche ottiche, in quanto esistendo già un mercato d’obiettivi economici, proporre ottiche superiori alle Zeiss rappresentava una vera sfida tecnica, con ritorni economici praticamente nulli.

Così, se nel periodo anteguerra non c’è stato spazio per concrete alternative alle ottiche Zeiss, nel dopoguerra l’accelerazione nella ricerca tecnica imposta dalla casa tedesca ha fatto sì che non vi fossero ottiche di livello superiore alle Zeiss ma solo alternative economiche.

In base al periodo costruttivo le ottiche originali Zeiss concepite per le Contax si possono fondamentalmente classificare entro cinque categorie.

Queste categorie sono raggruppate non solo in base alle differenti tipologie estetiche degli obiettivi, ma anche tenendo conto che il marchio ufficiale dei fornitori d’ottiche per apparecchi Contax, pur essendo sempre Zeiss, è variato nel corso dei trent’anni di vita del sistema.

I numeri di matricola dei singoli obiettivi possono servire come riferimento per identificare l’anno di produzione, ma in realtà questo metodo non è sempre esatto. Alcuni obiettivi sono stati fabbricati all’interno di lotti fuori dalle normali sequenze produttive, per cui non sempre la sequenza numerica risulta rispettata correttamente.

Un esempio lampante è dato da alcuni lotti d’obiettivi Sonnar 13,5cm, inizianti col numero di matricola 1.500.000, sequenza che normalmente si riferisce al 1934, ma che in realtà è stata assegnata ad obiettivi prodotti nel 1936 ed oltre. In casi come questo è probabile che gli obiettivi in questione appartenessero a serie speciali, forniture particolari, o fossero esemplari di pre-produzione. Altro esempio di confusione numerica si è verificato verso la metà degli anni Trenta, quando la produzione degli obiettivi neri e nichelati si è sovrapposta alla nuova serie d’ottiche cromate. In ogni caso è accertato che esistono lotti lasciati momentaneamente liberi ma poi assegnati successivamente. Dell’Orthometar 3,5cm mancano, ad esempio, le date di consegna per ambedue i lotti costruttivi.

Durante la guerra, tra il 1940 e il 1945, la situazione si fa sempre più confusa: i numeri di matricola si accavallano senza apparente logica.

Ad esempio, vi sono lotti del 1944 posizionati come numerazione all’interno del 1940, e numerosi lotti del 1941 che possiedono numeri di matricola superiori ai lotti del 1945. Gli obiettivi con numerazione intorno a 2.600.00, in apparenza prodotti negli anni 1944/45, appartengono quasi sempre a lotti del 1940, e in generale la numerazione tra 2.600.000 e 2.700.000 è quasi sempre inaffidabile per identificare l’esatto anno di produzione.

La situazione si stabilizza solo nei primi mesi del 1946, quando la normale sequenza numerica viene ristabilita.

Anche per quello che riguarda i registri di Oberkochen si assiste a contraddizioni nella numerazione. Citiamo ad esempio un Sonnar 50mm f/2, con numero di matricola 824.840, marcato ‘Carl Zeiss’, che teoricamente dovrebbe essere marcato ‘Zeiss –Opton’, poiché i Sonnar siglati Carl Zeiss sono iniziati ufficialmente solo col numero 1.256.001.

Questi esempi servono ad indicare che non sempre è possibile risalire all’anno di produzione di un obiettivo dal semplice numero di matricola, ma occorre spesso incrociare ulteriori conoscenze. Un elemento primario di differenziazione è costituito dalla dicitura del produttore che, come detto, è variato nel corso degli anni, mentre un altro elemento d’identificazione è l’indicazione della lunghezza focale. Questa può essere espressa in centimetri o in millimetri, a seconda del costruttore e del periodo produttivo. Infine un’ulteriore indicazione del periodo è data dalla comparsa o meno della ‘T’ rossa (T per Trasparenz), ovvero la sigla del trattamento antiriflesso, all’epoca costituito da tre elementi.

I periodi che differenziano le diverse famiglie di ottiche sono:

 

1932 – 1935: obiettivi con finitura nera e nikel, forniti per equipaggiare il primo modello di Contax, detta anche Contax I, unico modello della famiglia ad essere verniciata integralmente di nero. La lunghezza focale è sempre espressa in centimetri (es.13,5cm) e nessun obiettivo è stato dotato dalla casa costruttrice di trattamento antiriflesso. I valori del diaframma seguono sempre la scala internazionale, mentre in Germania al tempo era ancora in uso la cosiddetta scala europea, utilizzata tra l’altro anche dalla Leitz.

I primi obiettivi con baionetta Contax furono i Tessar 5cm f/3,5, costruiti nel dicembre del 1930, dal numero 1.270.001.

I numeri di matricola della versione nera e nichel arrivano normalmente sino ad 1.600.000. Tutte le ottiche sono marcate Carl Zeiss Jena.

 

1935 – 1945: obiettivi cromati, per le nuove Contax II e Contax III, quest’ultima prima fotocamera 35mm ad ottica singola dotata d’esposimetro. Tutti gli obiettivi mostrano numeri di serie superiori al 1.600.000. La lunghezza focale è sempre espressa in centimetri. In questo periodo produttivo (specie negli anni di guerra) sono state prodotte ottiche con barilotto in alluminio, con schemi ottici identici alle ottiche con barilotto normale. Tutte le ottiche di questo periodo sono marcate Carl Zeiss Jena. Poco noto risulta che alcuni obiettivi costruiti negli anni a ridosso della guerra sono stati dotati di T rossa. Normalmente il trattamento antiriflesso era riservato agli obiettivi per usi militari, abitualmente dotati di passo a vite Leica 39x1; tuttavia anche alcune ottiche per uso normale con baionetta Contax furono dotate del rivestimento. Tra le ottiche dotate di rivestimento citiamo i 5cm da f/1,5 e f/2, i tele da 8,5 e 13,5cm ed infine il Biogon da 3,5cm.

Tra il 1940 e il ’45, la produzione d’ottiche per Contax è stata limitatissima, in quanto la precedenza produttiva fu assegnata a prodotti d’interesse bellico, come, ad esempio, periscopi per sottomarini e carri armati, telemetri per artiglieria, terrestre e navale, complesse apparecchiature aeronautiche e una grande quantità di binocoli di svariati tipi. Inoltre era aumentata a dismisura la necessità di prodotti medico/ospedaliero, con attrezzature complesse e sofisticate.

Durante la guerra furono anche prodotti alcuni obiettivi con aperture relative strabilianti, fuori d’ogni precedente esperienza, per riprese notturne ed aeree.

 

 

1945 – 1955/57: ottiche marcate Carl Zeiss Jena, abbreviato in CZJ DDR. Dopo la fine della guerra, Jena e la Turingia si trovavano sotto il controllo dello SMAD, l’organizzazione sovietica che amministrava la zona della Germania di competenza dell’URSS; solo nel novembre 1949 nacque ufficialmente la nuova DDR, detta comunemente ‘Germania Est’. Nel periodo 1945/47 buona parte della produzione di Jena fu dirottata dallo SMAD verso l’URSS, in conto riparazioni danni di guerra. Questa produzione per l’URSS può essere calcolata in 14.300 pezzi per gli anni 1945/46, e 24.000 pezzi nell’anno 1947.

E’ importante notare che nei cruciali e difficili anni che vanno dal 1945 al ’50, tutte le ottiche con baionetta Contax sono state fabbricate dalla CZJ DDR, mentre dopo il 1949, alla ripresa della produzione ad Oberkochen, la fabbrica di Jena ha progressivamente ridotto la propria collaborazione con la Zeiss Occidentale , a favore delle ottiche per le reflex Contax, Exakta, Praktina, Praktiflex e Praktica. Non a caso tutti prodotti della DDR. La Cortina di Ferro era calata inesorabilmente tra le due Germanie, anche in campo fotografico.

I barilotti sono quasi sempre in alluminio e i numeri di matricola partono generalmente da 3.000.000. Un’eccezione a questa regola è rappresentata dal Sonnar 5cm f/2, i cui numeri partono da 2.842.301, e dal Tessar 5cm f/3,5, i cui numeri iniziano da 2.970.000. Il primo obiettivo in assoluto fabbricato dalla CZJ DDR a possedere il numero 3.000.001 è stato un 5cm f/3,5, del marzo ’47, con innesto Exakta.

I primi obiettivi per Contax con numeri di matricola sopra i 3.001.001, sono stati i Sonnar 5cm f/1,5, fabbricati nell’aprile del ‘47. Gli ultimi obiettivi di regolare produzione con baionetta Contax possiedono i numeri 4.013.151, dell’aprile 1955, sempre riferiti a Sonnar 5cm f/1,5. Dopo questa data sono stati fabbricati solo obiettivi con cassetta Flektometer, con un ultimo lotto di 10 obiettivi 300mm f/4 del luglio 1955, numeri da 4.240.866.

Nel maggio del 1957 risulta una ripresa produttiva anomala, con un lotto di 85 obiettivi Topogon da 25mm, con numero finale 4.891.200.

Oltre questa data e questi numeri la CZJ DDR non ha più costruito ottiche con baionetta Contax.

Quasi sempre compare la T rossa. La lunghezza focale è sempre espressa in centimetri, solo in alcune ottiche del 1955 è espressa in millimetri. La levetta di sblocco delle ottiche CZJ DDR del dopoguerra possiede una diversa angolazione rispetto a quella delle ottiche CZJ anteguerra. Alla base del barilotto compare l’incisione ‘Germany’.

Le prime ottiche CZJ DDR del dopoguerra furono utilizzate per equipaggiare la Contax Jena , macchina fabbricata con rimanenze di magazzino, che rappresenta l’anello di congiunzione tra la Contax II e la Kiev. Per un periodo brevissimo, nel primo dopoguerra, quando infuriava la questione legale con la Zeiss Occidentale , furono costruiti alcuni obiettivi marcati ‘Ernst Abbe’ al posto di Carl Zeiss Jena. Abbe, com’è noto, era il promotore della Fondazione Zeiss e si era pensato a lui per creare un marchio alternativo.

 


Un luogo comune da sfatare è che le ottiche costruite a Jena nel dopoguerra possedessero i barilotti esclusivamente in alluminio. Invece diversi lotti d’obiettivi possedevano il barilotto in ottone, in quanto si trattava di giacenze di magazzino riassemblate nel dopoguerra.

Le ottiche CZJ DDR, spesso ingiustamente mortificate, specie nella pubblicistica anglosassone, sia perché prodotte ‘oltre cortina’, sia perché considerate economiche, si segnalano invece per alcuni progetti altamente innovativi, come ad esempio il Topogon 25mm, il Biotar 75mm f/1,5, ed il Biometar 35mm f/2,8, accanto a riedizioni anteguerra come i classici Biogon 3,5cm, Sonnar 8,5cm e il 13,5cm. La CZJ DDR inoltre fornì le tre ottiche tele oltre il 135mm, mai costruite in Occidente.

1949 – 1953: ottiche marcate Zeiss–Opton, abbreviato in ZO, costruite in Germania Ovest, sia a Coburgo, dalla consociata Hans Kollmorgen, che dalla nuova Carl Zeiss ad Oberkochen, nel Baden-Wuttemberg. Dai registri appare che la produzione marcata Opton del 1948/49 fu interamente effettuata a Coburgo, quella 1950/51 fu suddivisa tra Coburgo ed Oberkochen, quella 1952/53 appartiene solo ad Oberkochen, per un totale complessivo di 539.000 obiettivo marcati Zeiss Opton.

La produzione marcata ‘Opton’ parte dal numero 10.000, con un lotto di Tessar da 75mm f/3,5 dedicato alla Ikonta 521/16, mentre le ottiche specifiche per Contax partono dal numero 47.000, con il Sonnar 50mm f/1,5 del 1951.

Tuttavia, a causa della confusione nei lotti già assegnati, storicamente i primi obiettivi per Contax del dopoguerra, dei 135mm f/4, furono prodotti nel 1949 a Coburgo, con numerazione 91.001. Quindi malgrado il numero di matricola più basso dei Sonnar da 50mm, i Sonnar da 135mm sono stati fabbricati ben due anni prima.

I barilotti sono normalmente in ottone, più raramente in alluminio, con lunghezza focale espressa in millimetri. Alla base del barilotto compare l’incisione ‘Made in Germany’ e gli obiettivi possiedono la T rossa. Verso la fine del 1953, al momento della transizione col marchio ‘Carl Zeiss’, diverse ottiche ‘Opton’ furono fabbricate senza la T rossa.

Queste ottiche equipaggiano le nuove Contax IIa e IIIa, costruite dalla rinnovata Zeiss Ikon, ora ubicata a Stoccarda, in una fabbrica dismessa della consociata Contessa-Nettel. Il marchio OPTON è un acronimo di Optische Werke Oberkochen, e fu utilizzato nei difficili anni in cui il marchio ‘Carl Zeiss’ fu oggetto di una disputa giudiziaria internazionale tra la Carl Zeiss di Jena e la rinata Carl Zeiss di Oberkochen.

Dopo il 1953, anno in cui la corte di giustizia di Karlsruhe diede ragione alla Zeiss occidentale, poiché quest’ultima conservava la figura giuridica di Fondazione,

assente invece alla Zeiss Jena, in quanto VEB (azienda popolare socialista), il marchio Opton fu usato solo per le esportazioni nei paesi dell’Est.

Da notare che il fermo di sblocco delle ottiche del dopoguerra costruite in Germania Ovest è diverso da quello della CZJ/CZJ DDR: sporgente quello anteguerra e della CZJ-DDR, più incassato quello nelle ottiche di Oberkocken.

 

 

1953 – 1962: ottiche con barilotti cromati, marcate Carl Zeiss, costruite ad Oberkochen, con indicazione della lunghezza focale in millimetri. Incisione ‘Made in Germany’. Fabbricate dopo l’ottobre del 1953, ovvero quando l’azione legale contro la vecchia Zeiss Jena risultò favorevole alla Zeiss Occidentale; non possiedono quasi mai la T rossa, in quanto a metà degli anni Cinquanta il trattamento antiriflesso era ormai dato per scontato. Da notare che ufficialmente la produzione della linea delle fotocamere Contax fu chiusa nel 1960, ma la fornitura di molte ottiche continuò sino al 1962. Nei cataloghi ufficiali della Zeiss Ikon del 1961/62 il sistema Contax occupa ben cinque pagine e vengono forniti ancora otto obiettivi, dal 21 al 135mm.





(testi e foto di Pierpaolo Ghisetti)

 


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