LO  SCRIPTORIUM  DI  PIERPAOLO  GHISETTI

ARTICOLO  n°  17

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MACCHINE  FOTOGRAFICHE  ZEISS

PER  USI  SCIENTIFICI

 

Pierpaolo Ghisetti

(08/12/2010)

Uno dei settori principali di interesse della Fondazione Zeiss, sia per quanto riguarda le macchine della Zeiss Ikon che per gli obiettivi della Carl Zeiss, è stata sicuramente la ricerca scientifica, campo nel quale l’azienda si è impegnata con macchine ed obiettivi particolari, spesso forniti su ordinazione. 

La Tenax per raggi X e i vari modelli per microscopio sono un tipico esempio di adattamento produttivo in fabbrica per soddisfare le richieste di Enti mendici, Università e Istituti di ricerca, mentre le macchine specialistiche, appositamente concepite per uso scientifico, sono marcate Zeiss Winkel. La C 35 è l’unica macchina portante il nome Carl Zeiss ad essere stata offerta per l’uso col microscopio.

Nel tempo varie tipologie di apparecchi sono state adattate ad essere usati col microscopio, inserendo speciali otturatori tra la cassa della macchina (ridotta a semplice scatola portapellicola) e raccordo speciale, e, proprio per questa funzione elementare del corpo macchina, spesso si è ricorsi ad apparecchi semplicissimi ed economici, in quanto ininfluenti sul risultato finale.

Da notare che nessuno degli apparecchi illustrati qui di seguito compare in alcuna pubblicazione Zeiss Ikon, a conferma dell’estraneità di questi modelli al mondo commerciale.

Presentiamo pertanto, per la prima volta, una trattazione su una serie di interessanti apparecchi che dimostrano la varietà tipologica di questo settore, la disparità delle richieste e delle soluzioni adottate, spesso con modifiche anche sostanziali agli apparecchi di normale produzione.

Un settore estremamente specialistico, ma che aggiunge una nuova tipologia di apparecchi alle note macchine della galassia Zeiss, sia nel periodo anteguerra che dopoguerra.



Tenax per raggi x

Durante gli anni della Seconda Guerra mondiale la richiesta d’apparati medici specialistici si ampliò a dismisura, coinvolgendo grandemente le industrie Zeiss, con richieste continue e pressanti. In collaborazione con la Siemens , che produceva apparecchiature per raggi X, la Zeiss Ikon fornì alcune fotocamere opportunamente adattate allo scopo, provenienti da corpi macchina Tenax non più commercializzate, proprio per essere utilizzate in unione con apparecchiature mediche. Il nuovo corpo macchina fu pesantemente modificato,  e, eccezione tra tutte le macchine illustrate, possiede un proprio numero di matricola che inizia con W, lettera che nel catalogo Zeiss Ikon identifica apparecchiature speciali e stereo.

La speciale macchina possedeva una grande leva per manovrare otturatore ed avanzamento pellicola, uno speciale contafotogrammi e un volet mobile, che fungeva da nuovo otturatore, per impressionare la pellicola. Il telemetro e l’otturatore Compur erano stati eliminati, mentre il riavvolgimento veniva eseguito tramite una manovella di generose dimensioni.

Questa speciale fotocamera, costruita certamente in pochi esemplari da distribuire nei complessi ospedalieri, rappresenta oggi una vera curiosità per ogni appassionato, un documento irripetibile d’adattamento industriale in un drammatico momento storico.

Si tratta di un apparecchio conosciuto e pubblicato diverse volte, tuttavia raro e particolare.





Zeiss – Winkel

Rudolph Winkel, contemporaneo di Carl Zeiss, possedeva una ditta di microscopi, ma soffrendo la concorrenza della Zeiss, finì per cedere la propria attività proprio alla ditta di Jena. All’interno della Fondazione Zeiss la Winkel si occupò sempre di microscopi, ma nel 1954, la rinnovata Fondazione Zeiss nella Germania Occidentale la trasformò nel settore scientifico della società. Così molte apparecchiature tecniche - scientifiche, altamente specialistiche, furono prodotte col marchio Zeiss- Winkel: molti di questi apparecchi sono esposti al Museo di Jena (periodo anteguerra) e al Museo di Oberkochen, per quello che riguarda il periodo dopoguerra.

Presentiamo una macchina fotografica per microscopio con pellicola a rullo 120 per il formato 6x9cm. La macchina, costruita con una serie di pezzi in pressofusione adattabili alle varie combinazioni richieste, possiede un otturatore con tempi da 1 secondo sino al 1/125 di secondo, più le pose B e T.

Si differenzia dalle macchine descritte successivamente per essere appositamente concepita per uso scientifico: porta, infatti, il marchio Zeiss-Winkel e il proprio numero di matricola.

La macchina, completa del portapellicola staccabile, pesa ben 1,3 chili, a dimostrazione della robustezza costruttiva: un oggetto altamente specialistico molto raro, almeno in Italia. 

Contarex – Contina – Ikonta- Contessa per microscopio

Per molti ospedali ed istituti scientifici che abbisognavano di documentazione fotografica delle proprie ricerche effettuate al microscopio, la Zeiss Ikon Stuttgart ha messo a disposizione nel tempo una serie di fotocamere dotate di un particolare innesto, per essere accoppiate appunto al microscopio stesso. Si tratta di fotocamere semplificate e prodotte soltanto su commissione: la parte contenente l’otturatore, per quelle macchine come la Ikonta 35, la Contina e la Contessa ad otturatore centrale,  che ne erano state private, era costruita in un raccordo in pressofusione, fabbricato dalla Zeiss Winkel, mentre l’otturatore vero e proprio possedeva tempi da 1 sec a 1/125 di sec, più le pose B e T. I tempi venivano selezionati da una rotellina e comandati da un flessibile.


Da notare che nella Contarex per microscopio, denominata AK, dalle iniziali di AnsetzKamera, ovvero Fotocamera Aggiuntiva. si è mantenuta solo la cassa, con l’eliminazione completa del costoso pentaprisma, ma è presente il selettore dei tempi di posa con la gamma modificata: manca infatti il 1/1000 di sec (tempo massimo 1/500 di sec.), ed è presente la posa T, assente invece sulle Contarex normali. Di questa macchina ne esistono quattro versioni, che vanno dal 1959 al 1972, e che si differenziano tra di loro per la diversa forma della leva di carica.
Una volta considerato raro questo apparecchio ora è più comune.

 


  La Ikonta 35 cat 522/24, inizialmente prodotta nel 1951, (macchina che poi prenderà il nome di Contina) , è simile in tutto nella cassa al modello di serie, ma diversa solo nella piastra porta innesto otturatore centrale e microscopio, visto che è stato eliminato il piccolo ponte levatoio contenente il sistema otturatore centrale e l’obiettivo. E’ stato pertanto aggiunto l’otturatore ZW, come descritto sopra.



Di qualche anno successiva (ovvero della metà degli anni Cinquanta) è la semplice ed modesta Contina, derivante dal modello 527/24: oltre all’eliminazione del mirino, manca anche il selettore dei tempi di posa, sostituito da un tempo fisso. In questo caso si tratta di un adattamento dal carattere essenziale e per questo economico.


 

La Contessa per microscopio presenta invece una cassa totalmente ridisegnata, rispetto al modello di base, nr 10.0616 del 1966, con totale assenza del mirino, esposimetro, e staffa. Sulla sinistra è situato ora un gradino (assente nella versione di serie) con un grosso bottone di riavvolgimento. La piastra frontale portaottica è stata sostituita con una piastra più piccola che sorregge il raccordo per il microscopio, sulla sinistra del quale è presente l’otturatore, con tempi da 1 sec ad 1/125 di sec, + pose B e T. Al centro del contafotogrammi manca il pulsante di scatto, in quanto questo si effettua con l’aiuto di un flesssibile, il cui innesto è situato sul raccordo. E’ presente inoltre un attacco sincro per flash. Anche il fondello della macchina è totalmente diverso, in quanto manca la manovella pieghevole. Si tratta pertanto di una macchina con profonde differenze col prodotto di serie.

Tutte queste macchine per microscopio non possiedono numero di matricola, in quanto costruite fuori della normale serie produttiva.




Anche la reflex Icarex 35 del 1966 è stata dotata di raccordo per microscopio a baionetta in due versioni, che di differenziano per la lunghezza del tubo: la macchina è rimasta totalmente immutata. Da notare che la Icarex 35, unico apparecchio con visione reflex tra tutti quelli citati, si prestava   all’uso per il microscopio, grazie ai mirini intercambiabili, tra cui quello a pozzetto rappresentava l’ideale per una visione diretta del soggetto inquadrato, con la macchina posizionata su un piano parallelo al tavolo di lavoro, anche se il ribaltamento dello specchio introduceva una vibrazione altamente indesiderata, e per questo motivo tutte le rimanenti fotocamera elencate possiedono un otturatore centrale.


Werra per microscopio

La Werra è stata invece prodotta dalla Carl Zeiss di Jena (DDR) dalla metà degli anni Cinquanta, sfruttando il corpo base dell’apparecchio, eliminando il mirino/telemetro, e dotandolo di una speciale leva per armare l’otturatore e fare avanzare la pellicola. Come è noto infatti nelle Werra occorreva ruotare l’anello posto intorno all’ottica per armare l’otturatore e per l’avanzamento della pellicola. Dato che con la macchina innestata sul microscopio tutto questo non era possibile è stata appunto inserita la speciale leva. Inoltre é stato aggiunto un otturatore Prontor, con tempi da un secondo ad 1/125 di sec.+ le pose B e T.

Anche nella Werra non esiste numero di matricola.
Queste fotocamere sono rare ma non rarissime, e talvolta si trovano con pesanti tracce d’uso.


C 35

Unica macchina tra tutte quelle elencate appositamente concepita per usi scientifici: porta il marchio Carl Zeiss e l’incisione ‘Made in W.Germany’,  ed è stilizzata nello stile delle compatte della Zeiss Ikon anni Sessanta. Si tratta in pratica di una scatola, senza otturatore, con pulsante di scatto, bottone sgancio pellicola e manovella di riavvolgimento. E’ presente sul dorso la leva di avanzamento, mentre il contafotogrammi è posto sul fondello, dove è anche inciso il numero di matricola, e il MADE IN WEST GERMANY, segno che quest’apparecchio era costruito in piccola serie, appunto a corredo dei microscopi Zeiss.
Il peso si attesta sui 380 grammi . E’ un apparecchio abbastanza raro in Europa ma più comune in USA.

Si tratta di un’autentica rarità in quanto è probabilmente l’unica macchina fotografica marcata Carl Zeiss (non Carl Zeiss Jena).



(testi e foto di Pierpaolo Ghisetti)

 


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