LO  SCRIPTORIUM  DI  PIERPAOLO  GHISETTI

ARTICOLO  n°  13

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CARL  ZEISS  TESSAR  115mm f/3,5  PER  CASSETTA  PANFLEX

E  SOFFIETTO  DESTINATO  AL  CORREDO  CONTAX

 

Pierpaolo Ghisetti

(29/04/2010)


Nella sua pretesa di universalità fotografica il sistema Contax a telemetro incontrava una delle massime difficoltà nelle riprese macro e ravvicinate, come del resto era caratteristica tecnica di tutte le macchine a telemetro, vincolate da una distanza minima di messa a fuoco degli obiettivi che si poneva generalmente sui 90 centimetri dal soggetto.

Per superare questa limitazione furono forniti tutta una serie di accessori, come telemetri speciali e lenti addizionali, che fornivano un aiuto per la ripresa ravvicinata ma non veramente macro. Per questo genere fotografico, molto importante per un’azienda che proponeva in catalogo tutta una serie di accessori scientifici, fu proposto un apposito obiettivo, il Tessar 115mm, da abbinare al soffietto e ad una cassetta reflex, il Panflex versione dopoguerra, con la visione a lati dritti. In questo modo, grazie sia all’allungamento del soffietto e grazie al fatto che il Tessar possedeva una propria ghiera di messa a fuoco, era possibile raggiungere il rapporto di riproduzione 1:1 e oltre, facendo entrare quindi l’utilizzatore del sistema Contax nel mondo della fotografia ravvicinata anche spinta.

Le caratteristiche dell’obiettivo erano le seguenti.

 

Schema ottico: 4 lenti in 3 gruppi

Angolo di campo: variabile

Peso: 400g

Accoppiamento telemetrico: no, previsto per cassetta Panflex

In produzione: 1954

Mirini: nessuno

Paraluce: non previsto

 

Quest’ottica del periodo dopoguerra fu concepita per essere usata con la cassetta reflex Panflex, eventualmente completata dal soffietto. Il Tessar, utilizzato come ottica macro per la sua ottima planeità di campo, era dotato di diaframma semiautomatico, azionato con un doppio cavo flessibile; fu costruito solo col marchio ‘Carl Zeiss’. Non possedeva un paraluce dedicato in quanto il gruppo ottico era molto incassato nella montatura, che fungeva da protezione agli urti e alle luci parassite.

Furono previsti due lotti costruttivi: uno nel 1954, l’altro nel 1957, rispettivamente di 300 pezzi l’uno; a questi va aggiunto un piccolo lotto di 23 esemplari nel 1955, per un totale di 623 pezzi. Il primo lotto iniziava col n.1.308.681, il secondo con 1.876.457.  Non esistono varianti di quest’ottica.

Si desume che si tratta di un’ottica abbastanza rara, che andrebbe completata dalla cassetta Panflex, non comune.

Il Tessar macro, una volta cessata la produzione della linea Contax, passò praticamente immutato, se non nella diversa montatura, al sistema Contarex, per il quale fu costruito in 1.550 pezzi.

Nel 1940 fu realizzato il prototipo di un Panflex Tessar di lunghezza focale di 13,5cm e di luminosità f/4,5: quest’obiettivo, dotato di un’elegante finitura nera e cromata, fu prodotto in circa quaranta esemplari, almeno secondo le fonti ufficiali. Attualmente ne sopravvivono un paio d’esemplari. 

 

Tessar 115mm macro in montatura Contax a telemetro

 

 Complesso macro composto da: Contax IIa + cassetta reflex Panflex + soffietto + 115mm macro

 

Vista ravvicinata del 115mm con ghiera di messa a fuoco estesa

 

Particolare del diaframma del 115mm comandato dal doppio flessibile

 

Zeiss 115mm macro per Contax e Contarex, a destra


(testi e foto di Pierpaolo Ghisetti)

 


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