LO  SCRIPTORIUM  DI  PIERPAOLO  GHISETTI

ARTICOLO  n°  5

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TESSAR 2,8cm f/8 PER CONTAX A TELEMETRO

 

Pierpaolo Ghisetti

(17/09/2009)

Il sistema a telemetro Contax si è subito segnalato per eclatanti novità tecniche ed ottiche. Se la famiglia dei grandangolari Biogon è forse la più conosciuta, non va tuttavia sottostimata la presenza di altri grandangoli, come appunto il Tessar da 2,8cm, che per primo ha aperto la strada verso questo genere di focali super grandangolari. Il Leitz Hektor 2,8cm f/6,5 apparirà infatti nel 1935, proprio inseguendo la strada aperta dall’obiettivo Zeiss.

Il noto schema Tessar, ridisegnato come focale grandangolare da Willi Merte, è stato il primo obiettivo per 35mm a raggiungere i 75 gradi d’angolo di campo.  Lo scotto da pagare per l’utilizzo di uno schema ottico così semplice è stata la luminosità ridotta, non in linea con la filosofia del sistema. L’accoppiamento telemetrico non era considerato necessario, vista la grande profondità di campo.

Le caratteristiche erano le seguenti:

 

Schema ottico: 4 elementi in 3 gruppi

Angolo di campo: 75°

Diaframma minimo: f/32

Peso: 130g

Mirino:   432/3
              436/7 revolver
              436/10 revolver

Paraluce: 1283/10

 

Per quest’ottica era disponibile un paraluce specifico, diverso naturalmente da quello per i 3,5centimetri.

Tra ottobre e novembre del 1932 furono realizzati tre esemplari preserie, mentre la produzione regolare inizierà il mese successivo.

La produzione, ufficialmente interrotta nel 1940, è stata ripresa nel 1946, nell’ambito delle riparazioni dei danni di guerra, destinata probabilmente alle Kiev. Il Tessar è stato anche fabbricato ufficialmente nel 1933 con innesto Leica e, tra il 1945 e il ‘46, anche per fotocamere russe FED. La versione con passo a vite, dotata di barilotto d’alluminio, pesava appena 80g, ed attualmente rappresenta uno degli obiettivi Zeiss più rari in assoluto.

La produzione, corrispondente a 8.410 esemplari, è stata così suddivisa:

6.450 pezzi con innesto Contax, marcati CZJ;

   200 pezzi innesto a vite per Leica;

   900 pezzi per Kiev;

   860 pezzi con innesto a vite per FED.

 

Elenchiamo ora lo svolgersi della produzione attraverso le varianti.

 

1932

Viene presentata la versione nero e nichel, con inizio dal n. 1.412.201, lotto di soli 50 pezzi, risalente al dicembre dell’anno.

Manca la filettatura per i filtri, mentre sono presenti due piolini nel frontale, per facilitare la movimentazione del diaframma. Peso di 140g. La ghiera interna, ove sono situate le scritte d’identificazione, possiede un diametro di 22 millimetri .

Questa versione, costruita in numero non quantificabile, è estremamente rara.

 

1934

Versione nera/nichel ma senza i due piolini frontali. La ghiera interna possiede ora il diametro di 27 millimetri .

 

1936

Inizia la produzione della versione cromata, cui è stata aggiunta la filettatura frontale, mentre la ghiera zigrinata per manovrare il diaframma non è più frontale ma situata intorno al barilotto.

Il primo lotto di 200 pezzi inizia col numero di 1.505.601. Questi numeri di matricola, appartenenti al 1934, erano rimasti probabilmente liberi e furono pertanto assegnati al Tessar. A riprova di ciò è interessante notare che il lotto successivo del 2,8cm, sempre del ’36, riparte da 1.829.001 sino poi ad arrivare a 2.612.500, relativo all’ottobre del 1940. Proprio alla fine dell’anno fu costruito almeno un esemplare in montatura in alluminio.

Questa è sicuramente la versione più facile da reperire.

 

1945/46

Dal novembre del 1945 sino al settembre 1946 viene ripresa la produzione, in conto riparazioni danni di guerra; con numeri di matricola superiori a 2.911.601. In questo periodo sono stati fabbricati 900 esemplari con attacco Contax/Kiev e 860 pezzi con innesto 39x1 per FED.

 

Nel dopoguerra il Tessar da 2,8cm, considerato otticamente modesto e d’apertura relativa penalizzante, venne definitivamente soppresso a favore dei due super-grandangoli, prima il Topogon da 25mm, indi il Biogon da 21mm.

La focale da 28mm, negletta dalla Zeiss per anni, tanto da non essere neanche inserita  nel sistema Contarex nè in quello Icarex, verrà poi riproposta solo nel 1974 col formidabile Distagon f/2 per il sistema Contax reflex, e poi nel 1994 col Biogon f/2,8, per il sistema Contax G.

 



Primissima versione nera/nickel del 1932 (sulla Contax) e, a lato, del 1934:
si differenziano per la presenza dei piolini che movimentano la ghiera del diaframma.

 

 

Versione cromata, più facile da reperire, su Contax II e mirino 432/3.

 


Versione con passo a vite 39x1, molto rara e conosciuta
 solo da pochi appassionati, montata su Leica IIIc.

 


Versioni con passo a vite Leica: a destra una commistione bellica
tra un ‘cuore ottico’ Zeiss e una montatura Leitz.


(testi ed immagini di Pierpaolo Ghisetti)





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