ASAHI PENTAX ED UNA PRIMIZIA
RIMASTA SCONOSCIUTA:
LA LENTE A RIFRAZIONE VARIABILE NEL
PROTOTIPO
DI 50mm f/1,2 EVOLUTO PROGETTATO NEL 1983
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L'Asahi 50mm f/1,2 è un obiettivo normale
di grande pregio, che troneggiava già in versione SMC-Pentax-K sulle
nuove reflex K2 e che è sempre stato considerato, nonostante l'assenza di
particolari diavolerie, uno dei migliori
superluminosi al mondo, difficilmente perfettibile....Invece la Casa madre a
perfezionarlo ci provò davvero, come
testimonia uno sconosciuto progetto di Sadao Okudaira registrato il Giappone per
conto della Asahi Kogaku il
16 Febbraio 1983: infatti il progetto è relativo ad una versione evoluta di
50mm f/1,2 che anzichè fare propri
gli espedienti più scontati - come le superfici asferiche - percorreva una via
sorprendente, coraggiosa ed innovativa,
prevedendo l'impiego per ogni esemplare progettato di una particolarissima lente
caratterizzata, citando alla
lettera, da una "monotonous refractive index variation in the direction of
an optical axis of the lens"; in altre parole,
questo speciale menisco non era fisicamente omogeneo nel suo impasto vetroso, ma
spostandosi lungo l'asse
ottico di ripresa dal lato soggetto al lato pellicola l'indice di rifrazione
nello "spessore" della lente cresceva
leggermente, fornendo un approccio nuovo ed originale alla soppressione di certe
aberrazioni, tipiche dei superluminosi.
Il dottor Okudaira forniva anche parametri ipotetici: ad esempio, realizzare una
lente dove la variazione nel valore
rifrattivo fosse inferiore a 0,00004 f (dove f è la focale complessiva
del sistema, 52mm in questo caso) sarebbe
stato semplice dal punto di vista costruttivo, ma poco produttivo per la
correzione ottica; viceversa, una variazione
nell'indice rifrattivo pari a più di 0,06 f avrebbe comportato significativi
benefici nella correzione dell'obiettivo ma
avrebbe comportato difficoltà produttive quasi insormontabili in quel 1983,
specialmente se lo spessore centrale
del menisco (il punto più spesso) fosse stato di 10mm o superiore;
specificamente, furono calcolati tre diversi
prototipi molto simili fra loro, caratterizzati da uno schema Gauss asimmetrico
a 7 lenti in 6 gruppi analogo a quello
del Pentax 50mm f/1,2 originale; per quanto riguarda la lente a rifrazione
variabile, nel prototipo n° 1 l'elemento
speciale è il secondo, con spessore di 5mm e variazione dell'indice di
rifrazione pari a 0,036 f; nei prototipi n°
2 e 3 l'elemento rifrattivo variabile diviene la terza lente: i parametri
rispettivi sono 2,4mm di spessore con
variazione di rifrazione 0,024 f ed 1,9mm di spessore con variazione di
rifrazione pari a 0,026 f; ovviamente
gli spessori sono riferiti all'intersezione con l'asse ottico.
Come la storia ci suggerisce questo straordinario obiettivo non fu mai
realizzato, tuttavia questo piccolo
segreto che oggi abbiamo svelato ci conferma come la Asahi Pentax sia sempre in
prima linea nello studio
delle soluzioni più avanzate, e giova ribadirlo perchè la Casa ha scelto un
profilo aziendale minimalista: non
fa proclami ad effetto, non realizza reboanti prototipi per mero utilizzo
promozionale e potrebbe sorgere
il dubbio che altre case la sopravanzino nel know-how dell'ottica, se non fosse
per queste sonore rassicurazioni.
Lo schema ottico del primo prototipo di Pentax 50mm f/1,2 evoluto, progettato
nel 1983; la lente
in colore rosso-giallo, come la sfumatura ci suggerisce, disponeva di un indice
di rifrazione variabile
lungo l'asse di ripresa, inferiore partendo dal lato rosso e superiore
passando la giallo, con una differenza
nella rifrazione pari a 0,036 volte la focale dell'obiettivo; come di consueto
in Gauss così luminosi, troviamo
anche numerosi vetri ad altissima rifrazione, due dei quali a quota 1,883
Lo schema del secondo prototipo prevede l'adozione della rifrazione variabile
nella terza lente, più facile da
industrializzare perchè è più sottile ed in quella posizione richiede una
variazione rifrattiva inferiore, pari a 0,024 f,
il 50% in meno rispetto al primo prototipo; i questo caso - addirittura - tutti
gli altri vetri sono ad altissima rifrazione,
con valori nD compresi fra 1,80518 ed 1,883
il terzo ed ultimo prototipo ha caratteristiche analoghe al secondo: anche in
questo caso l'elemento
a rifrazione variabile è il terzo, con shift nella rifrazione pari a 0,026 f,
mentre gli elementi ad altissima
rifrazione (compresa fra 1,84666 ed 1,883) sono solamente 4 (si fa per dire....)
un organigramma riassuntivo con i parametri previsti per i tre prototipi
che rivela uno stato di correzione molto buono, visti i restrittivi fondo-scala
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