ASAHI PENTAX A* STAR 85mm f/1,4 :
I PERCHE' DI UNA STELLA
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La Asahi Pentax nella generazione K e KM
realizzò obiettivi di ottima qualità, talora autentici
campioni nel loro settore, tuttavia trascurò sempre, come sua consuetudine, di
mettere a catalogo
autentici trendsetter, obiettivi che per le caratteristiche di elevata
luminosità o per designazioni
commerciali particolari gratificassero l'orgoglio di marca degli appassionati,
trainando di fatto
le vendite delle versioni più consuete e commerciali, e tutti i papabili
designati, come il Pentax KM
35mm f/1,4, si infrangevano invariabilmente sui frangenti della preserie; con
l'avvento della serie A
il vento in casa Asahi mutò, e seguendo il trend dei più diretti concorrenti -
che infarcivano la
gamma di serie speciali ad alte prestazioni dichiarate e paludate con filetti
rossi, dorati, sigle
evocative, etc.- concepì a sua volta un semplicissimo logo che da quel momento
in avanti
avrebbe contrassegnato le realizzazioni "speciali" di casa Pentax: si
trattava di una piccola
stellina a cinque punte di colore verde, destinata rapidamente a divenire
leggendaria fra gli
aficionados della Marca, e gli obiettivi che si fregiavano di essa,
desideratissimi dagli utenti,
furono ribattezzati A-Star; ribadendo ancora la sua predilezione per le lunghe
focali, la Pentax
mise a corredo diversi obiettivi Star dalle prestazioni molto elevate, a partire
dall'85/1,4
e passando via via per 135/1,8, 80-200/2,8, 200/4 macro, 300/2,8, 300/4,
400/2,8, 600/5,6
fino al lunghissimo 1.200/8, citando solo a memoria.
In realtà la denominazione A* veniva conferita agli obiettivi luminosi e/o
caratterizzati da significative
prestazioni ottiche, e non è stato mai chiarito ufficialmente quale fosse il
protocollo utilizzato per
l'assegnazione; dal momento che la grande maggioranza di obiettivi Star sono
lunghe focali
apocromatiche, molti utenti hanno iniziato ad identificare con la famosa
stellina verde i pezzi
caratterizzati da questo tipo di correzione e dotati di vetri ED.
Questa prassi può essere fuorviante e non va generalizzata: dimostreremo in
questa sede che la
stella era giustamente assegnata ad obiettivi di elevatissima qualità ottica e
dotati di caratteristiche
meccaniche raffinate e di pregio, con surplus funzionali significativi ma non
necessariamente Apo
o arricchiti con vetri ED a bassa dispersione; un esempio illuminante è
rappresentato dal mitico
ed apprezzatissimo Pentax A* Star 85mm f/1,4.
Quest'obiettivo fornisce risultati così validi anche a tutta apertura che molti
utenti danno per scontato
l'adozione al suo interno di vetri speciali, esotici o con caratteristiche
bord-line; a tale proposito ho
reperito ed analizzato il progetto originale dell'obiettivo, firmato da Ryota
Ogawa, e nei tre
prototipi calcolati (il primo dei quali divenne l'obiettivo di serie) non v'è
traccia nè di vetri ED nè
di lenti ad altissima rifrazione nè di superfici asferiche o quant'altro; il
vetro con indice di
rifrazione più alto riscontrato nelle tre versioni presenta un nD pari ad
1,77250, mentre il
numero di Abbe più elevato è 54,7, a fronte del valore 81-82 tipico dei vetri
ED; in definitiva,
non era assolutamente necessario i ricorso a materiali o lavorazioni esoteriche
per realizzare
un medio-tele luminoso di elevatissime prestazioni, e la Asahi non l'ha fatto,
puntando invece
su altri importanti e più consistenti paramenti di progetto, che sono alla base
della grande
soddisfazione dell'utenza nel settore di utilizzo preferenziale: il ritratto a
distanza ravvicinata.
Tutto il progetto, infatti, prevede come principio informatore il calcolo e la
messa a punto
fin dalle fasi preliminari di un efficace sistema flottante, cui tutto il
calcolo è stato subordinato,
al fine di conservare per quanto possibile le elevatissime prestazioni di
infinito anche a distanza
minima di messa a fuoco: infatti era certamente facile per un colosso come la
Asahi Kogaku
calcolare un 85/1,4 splendido su infinito anche senza vetri e lavorazioni
speciali, ma a nulla
sarebbe servito questo exploit dal momento che la stragrande maggioranza delle
immagini
riprese con questa categoria di obiettivi sono ritratti eseguiti ad un metro di
distanza, dove
un obiettivo cosiddetto "rigido", senza elementi di compensazione
attiva, avrebbe visto
fatalmente crollare le sue prestazioni, in primis per un vistoso shift di fuoco
dovuto
all'andamento dell'aberrazione sferica; fortunatamente il gioiello Pentax è
quanto di più
lontano a questa ipotesi, dal momento che il suo sistema flottante a 7 lenti
prevede un
Gauss anteriore di 6 elementi che avanza vistosamente con la messa a fuoco,
mentre
la settima lente posteriore, con modesto potere diottrico, compensa le
aberrazioni,
consentendo le ottime prestazioni nel ritratto per cui l'obiettivo va
giustamente famoso.
E' dunque questo l'atout che è valsa la stella verde a questa famosa
realizzazione di casa
Pentax, come ribadito dall'incipit spesso del progetto: ".....with
spherical aberration and
astigmatism corrected sufficiently for coverage ranging from objects at an
infinite distance
to those at a closest distance": una caratteristica che era un'autentica
marcia in più anche
nei confronti di molti, analoghi campioni della concorrenza, a quel tempo ancora
basati
su un Gauss a struttura rigida.
Lo schema ottico del Pentax A* Star 85mm f/1,4 ricavato dal progetto originale
di
Ryota Ogawa; come si può notare il sistema flottante è ben evidenziato negli
schemi
del progetto, dal momento che fu uno dei suoi principi informatori; notare come
solo
tre vetri superino l'indice di rifrazione di 1,75 e siano comunque ben lontani
dai valori nD
delle versioni a rifrazione più alta disponibili, abbondantemente
utilizzati dalla concorrenza:
evidentemente non erano necessari per stato di correzione di questo eccellente
progetto;
elenco a seguire gli indici di rifrazione ed il numero di Abbe (dispersione) per
ogni lente:
L1 - nD = 1,72916 vD = 54,7
L2 - nD = 1,72916 vD = 54,7
L3 - nD = 1,7552 vD = 27,5
L4 - nD = 1,59551 vD = 39,2
L5 - nD = 1,77250 vD = 49,6
L6 - nD = 1,77250 vD = 49,6
L7 - nD = 1,72916 vD = 54,7
Le attenzioni poste in sede di progetto alla resa sulle minime distanze è
confermata
dalla presenza di due serie complete di grafici, riferiti all'infinito ed alla
distanza di
messa a fuoco minima, dove le aberrazioni aumentano leggermente ma in misura
trascurabile rispetto a quanto avviene su analoghi Gauss superluminosi privi di
sistema flottante
Queste letture MTF ad infinito per 10,20 e 40 cicli/mm - eseguite in modo
indipendente
su un esemplare di produzione reperito a caso - confermano la fama di eccellenza
dell'ottica,
che resta in scia alle grandi distanze al campione del gruppo, lo Zeiss Planar
85/1,2, forse
l'unico in grado di battere il Pentax alle coniugate brevi, in virtù della sua
correzione insuperata
grazie ad un altrettanto maturo ed efficace sistema flottante.
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