SMC-PENTAX-M 35mm f/1,4 :
DATI INEDITI SU UN RARISSIMO OBIETTIVO
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E' noto che la Asahi-Pentax, negli anni '70, ha
realizzato alcuni prototipi mai entrati in produzione,
come il 20mm f/1,4 o in tempi successivi il 300mm f/2; fra questi obiettivi un
35mm f/1,4 è arrivato
all'esordio in produzione definitiva, anche se si sussurra che solamente 5
esemplari pre-serie siano
stati assemblati e venduti: stiamo parlando dell'SMC Pentax-M 35mm f/1,4,
presentato nel 1980
con giustificato orgoglio e mai giunto realmente sui banchi di vendita, anche se
esistono immagini
ufficiali dell'obiettivo completo nella classica livrea KM con filetto cromato;
è un vero peccato che
la casa, così attenta a rinfoltire la gamma nel settore dei teleobiettivi,
abbia perso la ghiotta occasione
di nobilitare la gamma grandangolare (spesso un po' scarna) con un superluminoso
di questo calibro,
che avrebbe imbastito con l'eccellente 85mm f/1,4 A* un'accoppiata davvero
interessante..
Quello che è noto al momento attuale è rappresentato da alcuni scarni dati,
come l'anno di presentazione,
il 1980, la suddivisione dello schema su 10 lenti in 8 gruppi con elemento
flottante, il diaframma scalato
fra f/1,4 ed f/22, le dimensioni con lunghezza 64,5mm e diametro 67,5mm, il
passo filtri 58mm, la
messa a fuoco minima a 0,4m ed il peso di 420g; recentemente ho acquisito
informazioni inedite che
tratteggiano in modo molto più chiaro questo pregevole KM mancato, e le
condivido con voi a seguire.
L'obiettivo fu progettato dal dottor Yasuo Takahashi, monumento vivente della
Asahi Kogaku e padre
di alcune fra le sue più prestigiose realizzazioni così come di buona parte
dell'ossatura KM; il progetto
del genio di Tokyo fu completato il 2 Settembre 1976, circa 4 anni prima del
lancio effettivo, e questo
fa intuire quanti ripensamenti abbiano costellato la genesi commerciale di
questo gioiello; l'obiettivo
è basato come detto su 10 lenti, senza l'utilizzo di varietà particolarmente
esotiche od insolite, anche se
due elementi utilizzano vetri con rifrazione superiore ad 1,8 ed altri due, pur
non essendo ED a tutti gli
effetti, presentano comunque un numero di Abbe vD molto elevato, pari a 64,1; il
dottor Takahashi si
è sforzato di armonizzare l'equilibrio reciproco delle aberrazioni per ottenere
una resa fotograficamente
gradevole: infatti nei parametri di progetto - ad esempio - la differenza
dell'indice di rifrazione nD delle
lenti n° 4 e n° 5 dev'essere compreso fra 0,23 e 0,13; se fosse maggiore di
0,23 occorrerebbe una
forte compensazione dell'aberrazione sferica e nelle luci incidenti comparirebbe
del coma; se fosse
inferiore a 0,13 per correggere l'andamento dell'aberrazione sferica
occorrerebbe utilizzare un raggio
superiore ad F=1,25 per la superficie anteriore della quarta lente, rendendola
molto sensibile a
deterioramenti di resa ottica a causa di minime tolleranze di produzione, e
compensando con
l'utilizzo di un vetro a rifrazione più alta si andrebbe incontro ad un
deterioramento dell'aberrazione
cromatica, correggibile agendo sullo spazio d'aria fra terza e quarta lente ma
questo impedirebbe
un'adeguata miniaturizzazione dello schema ottico, che è una delle priorità
del progetto cui
subordinare gli altri parametri, per cui si adotta uno spazio ridotto
compensando le aberrazioni
su altre lenti dello schema; il raggio di curvatura della faccia
anteriore della quarta lente - ad alta
rifrazione - determina l'entità e l'andamento dell'aberrazione sferica stessa:
se il raggio è
inferiore ad F=0,75 abbiamo un'adeguata correzione assiale ma carente nelle aree
periferiche;
con raggio superiore ad F=1,25 abbiamo invece una correzione eccessiva ai bordi,
difficilmente
compensabile in altre porzioni dello schema.
Il dottor Takahashi ha quindi dovuto sacrificare la facile via di ampi spazi
d'aria per ottenere un
obiettivo compatto, nonostante la luminosità f/1,4, e degno della sigla KM,
simbolo stesso di
miniaturizzazione; non sono completamente d'accordo col classico approccio
Pentax per questo
caso specifico: quanti utenti acquistando un 35mm f/1,4 di alte prestazioni si
sarebbero lamentati
per qualche centimetro o millimetro più de solito, sacrificato all'eccezionale
luminosità?
E' comunque un progetto maturo ed avrebbe senz'altro soddisfatto gli
appassionati Asahi se
anch'esso, come moltissimi altri, non fosse ignominiosamente finito nel classico
buco nero chiamato
marketing...
l'unica immagine ufficiale dell'SMC-Pentax-M 35mm f/1,4, presentato
nel 1980 ed arrivato alla produzione definitiva per poi essere ritirato
immediatamente da mercato e cataloghi
l'inedito schema ottico dell'SMC-Pentax-M 35mm f/1,4; notare le visibili
reminiscenze del
Nikkor 35mm f/1,4 nelle ultime 5 lenti; l'obiettivo adotta due vetri ad alta
rifrazione (nD
superiore ad 1,8) e due con dispersione piuttosto ridotta (vD = 64,1)
lo schema ottico del Nikkor 35mm f/1,4 (rivelato alla photokina 1970)
rappresenta con tutta evidenza una base concettuale su cui Takahashi ha
lavorato per progettare il Pentax-M 35mm f/1,4; del resto - all'epoca -
il Nikkor era l'unico equivalente retrofocus presente sul mercato
i diagrammi relativi al suo rendimento; decisamente negligibile la
distorsione,
contenuta al di sotto dell'1%, valore eccellente per un 35/1,4 retrofocus
le caratteristiche dei vetri ottici utilizzati nell'SMC-Pentax-M 35mm f/1,4, fra
i quali si riconoscono
due versioni ad alta rifrazione riconducibili allo Scott SF6 ed allo Schott
LASF43
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