NIKON SPEED-MAGNY MODELLO
100 E MODELLO 45:
RARISSIMO DORSO POLAROID A PROIEZIONE PER
NIKON F
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A fine anni '60 il sistema Nikon F stava
giungendo alla completa maturità e la gamma di accessori
disponibili permetteva di affrontare qualunque genere di ripresa, anche il più
astruso; il rarissimo
accessorio che intendo tratteggiare può suscitare tenerezza in tempi di
digitale ormai conclamato,
ma ai suoi tempi era un vero atout del sistema: infatti lo Speed-Magny era un
dorso intercambiabile
per Nikon F che permetteva l'esposizione diretta di materiale istantaneo
Polaroid; naturalmente
definirlo semplicemente "dorso Polaroid" è riduttivo: infatti
l'apparecchiatura di fatto quadruplicava
l'ingombro della Nikon F originale ma la caratteristica interessante sta nel
formato impressionato:
nei comuni dorsi Polaroid il materiale a sviluppo immediato giace a contatto col
piano focale ed il
formato impressionato "a contatto" corrisponde a quello della
pellicola utilizzata dall'apparecchio,
nel caso della Nikon F appena 24x36mm, davvero pochi per qualsiasi esigenza!
Il dorso Speed-Magny in realtà è un sistema ottico di notevole complessità:
una lente di campo
trattata antiriflessi preleva l'immagine aerea dal piano pellicola e la proietta
su uno specchio - di
qualità ottica trattato antiriflessi - posto a 45° rispetto alla pupilla
entrante; i raggi riflessi a 90°
rispetto all'asse di ripresa vengono intercettati da un obiettivo relay,
costituito da un eccellente
EL-Nikkor 50mm f/2,8 nella sua prima esecuzione, il celebre gioiello di Zenji
Wakimoto, che
ingrandisce l'immagine fino ad un formato in grado di coprire completamente la
superficie del
materiale Polaroid di destinazione e la proietta a sua volta su un secondo
specchio ottico
trattato antiriflessi, anch'esso orientato a 45° rispetto al percorso ottico;
quest'ultimo invia
l'immagine finale al dorso vero e proprio, impressionando una copia
immediata nel formato
completo del materiale Polaroid utilizzato, fornendo un riscontro istantaneo
dell'esposizione
o una copia da utilizzare immediatamente per varie esigenze mediche,
scientifiche o giornalistiche.
Il dorso Speed-Magny, ingombrante ma
all'epoca unico nel suo genere, era fornito in due
modelli, destinati a diversi formati di materiale Polaroid: il modello 100
utilizzava - appunto -
Polaroid della generazione "100" come i tipi 107 e 108, caratterizzati
dal formato 3 1/4" x 4 1/4",
ovverosia 8,3x10,8 centimetri, mentre il modello 45, com'è intuibile,
sfruttava emulsioni nel
formato 4x5", pari a 10x12cm, come il tipo 57 da 3.000 ASA o la P/N
che permetteva di
ricavare ad un tempo la copia positiva pronta da smaltare ed un negativo
4x5" da fissare
in sodio iposolfito e destinato alla stampa con l'ingranditore; l'obiettivo
EL-Nikkor era
calibrato per un ingrandimento prefissato, differente fra i due modelli e
proporzionale
al formato Polaroid finale: 3,2x nel modello 100 e 4,1x nel modello 45;
naturalmente anche
la focale dell'obiettivo Nikkor utilizzato sul corpo Nikon F subiva un fattore
di moltiplica
equivalente, tuttavia la focale virtuale risultante non va riferita al 24x36mm
di origine ma
al formato Polaroid di destinazione: in pratica, un 50mm standard passava a
160mm sul
formato 8,3x10,8cm oppure a 205mm sul formato 10x12xm-4x5", ovverosia
focali
appena più lunghe dello standard riferito al formato; naturalmente il complesso
sistema
ottico, i due specchi e la strozzatura rappresentata dall'obiettivo relay
intermedio
(probabilmente anche leggermente diaframmato per una buona resa), nonchè il
fattore di
ingrandimento stesso (che di fatto ridistribuiva la luce su una superficie molto
maggiore)
portavano ad una vistosa riduzione della luminosità sul piano del film, e
l'esposizione
ottimale richiedeva un fattore di correzione sulla scala ASA pari a 18x nel
modello
Speed-Magny 100 e a 20x nel modello Speed-Magny 45: in pratica, utilizzando
su entrambi un film a 3.000 ASA come il tipo 107 (nel modello 100) o tipo 57
(nel
modello 45), la sensibilità effettiva andava calibrata rispettivamente su 170 e
150 ASA.
I diversi formati di destinazione fanno
si che la struttura del dorso portapellicola
differisca nei due modelli: lo Speed-Magny 100 dispone di un dorso Polaroid per
filmpack serie 100 montato fisso e solidale alla struttura, mentre lo
Speed-Magny 45
dispone della piastra a pressione con molle di ritenuta analoga a quella che
sostiene
il vetro smerigliato posteriore nei banchi ottici, ed accetta comuni chassis
standard
4x5" così come gli chassis Polaroid della serie 500; naturalmente il
formato finale
per entrambe le versioni non è proporzionale al 24x36 originale: si passa da un
rapporto 2:3 ad un 3,25:4,25 nel dorso 100 e ad un 4:5 nel dorso 45; in pratica
la proiezione finale taglia il 13% da ogni parte del lato lungo ed il 2,5% da
ogni
capo del lato corto rispetto all'inquadratura visualizzata nel mirino del corpo
F,
e la relativa copertura, in origine 100%, diviene 74% sul lato lungo e 95% su
quello corto, ed occorre un attimo di assuefazione per un'inquadratura precisa.
Sfortunatamente, non tutti gli obiettivi
Nikkor possono essere utilizzati con profitto:
molti di essi, infatti, causano una vistosa vignettatura - di entità più o
meno
significativa - ai bordi del formato Polaroid impressionato, in funzione della
posizione e del diametro della pupilla di uscita; in pratica tutti i
grandangolari
vignettano sensibilmente ed anche lo stesso Nikkor-H 50/2 è inutilizzabile,
mentre i più luminosi 50/1,4 e 55/1,2 - caratterizzati da una pupilla più
idonea -
forniscono ottimi risultati, così come tutti i tele da 135mm in su e gli zoom
di
lunga focale, mentre i celebri Nikkor-H 85/1,8 e Nikkor-P 105/2,5 vanno
utilizzati solo a diaframmi aperti, dato che oltre f/5,6 la vignettatura
compare;
il micro-Nikkor-P 55/3,5 vignetta vistosamente su infinito ma rende in modo
eccellente a distanza ravvicinata ed anche il medical-Nikkor 200/5,6 è
perfettamente sfruttabile su intervalli compresi fra circa 1:5 e circa 12:1,
fornendo al medico o allo scienziato uno strumento per documentazione
istantanea di rara efficacia; soprattutto, in un'epoca nella quale il 24x36 era
ancora visto negli ambienti dell'editoria con sufficienza e sospetto, la
possibilità
di impressionare direttamente negativi istantanei di formato 10x12cm - 4x5"
forniva all'utente della Nikon F un'autentica marcia in più per piazzare il
proprio lavoro; i dorsi Speed-Magny, costosi ed ingombranti, ebbero una
diffusione molto limitata ed oggi sono estremamente rari ma confermano in
pieno la dichiarazione di intenti della Nippon Kogaku, tesa fino allo spasimo
in quegli anni a realizzare il sistema 35mm professionale più completo del
mondo.
il mostruoso ed ingombrante dorso Polaroid a proiezione Speed-Magny: notare i
due
mirabox per gli specchi a 45°, la strozzatura cilindrica che incorpora
l'obiettivo EL-Nikkor
50/2,8 ed il dorso Polaroid che intercetta l'immagine finale, permettendo di
ottenere con
il corpo Nikon F immagini istantanee di formato superiore al 24x36 originale; il
montaggio
avveniva previa asportazione del dorso standard ed una vite supplementare andava
stretta
all'attacco per cavalletto del corpo macchina per aumentare la solidità
dell'applicazione;
una robusta cinghia in cuoio (visibile nella foto) permetteva di brandeggiare in
sicurezza
il pesante complesso; una volta smontato, il dorso disponeva di un tappo
protettivo per
la lente di campo: infatti ogni granello di polvere depositato su quest'ultima
sarebbe
fatalmente apparso sull'immagine finale, altra curiosa analogia con le moderne
fotocamere
digitali delle quali lo Speed-Magny - se vogliamo - è stato il precursore....Il
modello
illustrato è il 100 ma è senz'altro più interessante il tipo 45, dal momento
che permetteva
di ottenere negativi istantanei 10x12cm - 4x5" pronti per essere stampati,
trasformando
la Nikon F in una sorta di press-camera di grande formato, e scusate se è poco!
In questa sezione, che ho rielaborato graficamente inserendo gli elementi
ottici, appare in tutta
evidenza il complesso percorso che acquisiva l'immagine proveniente
dall'obiettivo di ripresa
ed attraverso una lente di campo, due specchi ed un obiettivo EL-Nikkor
intermedio la
proiettava ingrandita sul materiale Polaroid; notare la robusta vite
supplementare di fissaggio
al corpo macchina e l'attacco per cavalletto replicato sotto al complesso
il "relay lens" era costituito dalla prima versione, firmata Wakimoto,
del celebre EL-Nikkor
50mm f/2,8, un obiettivo che all'epoca si guadagnò in fretta una lusinghiera
reputazione,
strappando proseliti ai mostri di sempre come i vari Componon e Rodagon
due tabelle con i dati significativi relativi ai due modelli e la serie di
obiettivi utilizzabili
efficacemente e senza vignettature; le focali moltiplicate vanno opportunamente
riferite
ai formati Polaroid di destinazione e NON al 24x36 di origine; notare il peso
impegnativo
di quasi 2 kg.
(questa tabella è ricavata dal "Nikon F and Nikkormat handbook" di
Joseph D. Cooper e
Joseph C. Abbott, pubblicato nel 1968 da Amphoto, 915 Broadway New York 10010 NY)
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