I FIGLI PERDUTI DI NIKON - PARTE 9
PRODOTTI NIKON INSOLITI O SCONOSCIUTI
SUI NOSTRI MERCATI
ABSTRACT
A series of curious Nikon product, released over the years,
that are unusual or even unknown in the european market:
cute rangefinder cameras' accessories, astro camera, enlarger,
metric stereo cameras, video controlled camera, and so on...
24/04/2008
La gamma dei prodotti Nippon Kogaku è sterminata ed alimenta
collezioni
di ogni genere; molti coltivano la ragionevole convinzione di conoscere in modo
esaustivo gli articoli commercializzati dalla grande Marca nel corso degli anni,
tuttavia molti di essi non sono stati importati sui nostri mercati o sono giunti
in
quantità trascurabili, ed è senz'altro possibile imbattersi in prodotti Nikon
dei
quali non sappiamo nulla; voglio organizzare una carrellata su alcuni oggetti
ed
accessori Nikon che sul nostro territorio sono estremamente rari o addirittura
sconosciuti, fra i quali troveremo autentiche chicche, pezzi inaspettati che
confermano
il grande impegno della Nippon Kogaku applicato a tutto tondo nel settore dell'ottica.
Nella seconda metà degli anni '60 il sistema S a telemetro era all'acme del suo
successo, e mentre si imbastivano
i primi progetti della futura Nikon F la gamma di accessori delle Nikon S si
arricchiva di nuovi prodotti, alcuni
dei quali davvero curiosi: si passa dal dorso motore S 250 per Nikon SP dotato
di bulk per pellicola a metraggio
(250 fotogrammi utili) al tester per le sue batterie costituito da un curioso
galvanometro di aspetto rètro da inserire
in un'apposita spina del motore; dal servo-illuminatore per il mirino
(antesignano del celebre DL-1 per il Photomic)
alla custodia subacquea stagna; la palma per l'estrosità spetta ad uno speciale
sistema periscopico a specchi che
permetteva di sollevare la Nikon S sopra la testa, sfruttando una specie di
monopiede telescopico, e di scattare
con l'ausilio di un comando a distanza mantenendo la possibilità di visionare
il campo inquadrato proprio grazie
al rudimentale periscopio!
Fra i vari accessori per comandare a distanza la Nikon F, sul
nostro mercato non è mai stato
importato questo ingombrante dispositivo definito Nikon Wireless Control, qui
illustrato
assieme ad una Nikon F dotata di motore F36, portabatteria esterno e dorso bulk
da 250 pose
Questo advertising giapponese risale agli albori del sistema e
reclamizza
il capostipite degli obiettivi EL-Nikkor per ingranditore, un 5cm f/3,5
basato su un semplice schema tipo Tessar; notare il logo "a pagoda"
vecchio stile con la scritta "Nikko"
La Nippon Kogaku ha prodotto eccellenti telescopi con
montatura
equatoriale motorizzata; un accessorio di questa gamma è rappresentato
dalla sconosciuta "Nikon 50mm Astrocamera", qui illustrata in
posizione
operativa
Si trattava di un apparecchio semplice, privo di visione
reflex e basato su un obiettivo
Astro-Nikkor 200mm f/4 su Copal Press # 1 che impressionava lastre Polaroid da
82x107mm su un angolo di campo pari a 34°; l'apparecchio acquisiva vedute
panoramiche della volta celeste sfruttando la montatura motorizzata del
telescopio
uno dei dispositivi più incredibili prodotti all'epoca della
Nikon F è senz'altro
il Nikon Video Remote Control, un sistema di ripresa completamente automatizzato
che permetteva addirittura di controllare e gestire l'inquadratura grazie ad un
primitivo
sistema di monitoraggio video!
Il sistema era molto complesso e si basava su un corpo Nikon F
dotato di dorso-motore F250 con bulk
per pellicola a metraggio; l'obiettivo è autofocus e costituisce un po'
l'archetipo dell'AF-Nikkor 80mm f/4,5
del 1971 già discusso in altra sede, provvedendo alla messa a fuoco automatica
grazie al complesso sistema
che si avvale di uno specchio interno a 45° forato e di un sensore di contrasto,
mosso in fase con alcune lenti
da un motore elettrico; sulla sommità dell'obiettivo è visibile una
fotocellula esposimetrica EE che fornisce al
sistema i valori di esposizione, poi sfruttati per impostare automaticamente il
diaframma il funzione del tempo
di posa pre-selezionato; lo speciale mirino fa corpo unico con uno particolare
periscopio perimetrale che avvolge
il dorso dell'apparecchio, e tramite una serie di specchi a 45° ed un obiettivo
relay secondario (un EL-Nikkor),
rinvia l'immagine prelevata sul vetro di messa a fuoco della Nikon F ad una
primitiva telecamera bianconero,
a sua volta collegata al monitor dell'operatore, che poteva controllare
l'inquadratura e comandare gli scatti a
distanza; era possibile applicare l'intero complesso ad un supporto giroscopico
motorizzato, che permetteva
addirittura di modificare l'orientamento e l'inclinazione dell'apparecchio
assecondando le esigenze di inquadratura;
era un sistema ai limiti delle tecnologie dell'epoca, sofisticato e
probabilmente molto costoso. Un analogo sistema
di rinvio (specchi a 45° ed EL-Nikkor come relay lens, applicati però al piano
focale e non al mirino) è alla base
del Nikon Speed Magny per l'esposizione diretta su lastre Polaroid.
Questo meraviglioso oggetto di design, con forme ibride ed intriganti, è una
sorta di piccolo
microscopio portatile ed autosufficiente, dotato di quattro obiettivi base (4x -
10x - 40x - 100x),
intercambiabili tramite la manopola bianca che sporge sul lato destro del corpo,
e di un oculare
wide-field da 10x (il "camino" all'estremità sinistra); sopra il
porta-vetrini c'è un sistema di
condensatori, il cui coperchio (sollevato nella foto) incorpora uno specchio che
proietta la
luce di una lampadina da 2,2v, situata sopra lettera "H", ed
alimentata da due batterie
tipo AA da 1,5v contenute dall'apparecchio nel pozzetto a fianco dell'oculare,
coperto da;
uno sportellino;si tratta di un oggetto squisito, utilizzato anche da astronauti della
NASA per
esperimenti scientifici a bordo, grazie alla compattezza e alla leggerezza di questo
apparecchio.
UPGRADING 06/09/2008
Grazie alla disponibilità di un magnifico esemplare (completo di corredo)
presso Arsenal-Photo.com
ed alla preziosa collaborazione del caro amico Dott. Toni Puma, specializzato
nel settore, posso aggiungere
altre due immagini dettagliate ed il manuale d'istruzioni in PDF dello splendido
microscopio Nikon modello H,
completando e correggendo le prime, frammentarie informazioni sopra riportate.
Lo splendido microscopio Nippon Kogaku model H ritratto accanto al suo imballo;
l'accessorio in primo
piano è l'obiettivo 100x 1,25 ad immersione; infatti, come confermato dallo
stralcio che segue, ricavato
dal manuale d'istruzioni datato 1960, l'apparecchio montava tre obiettivi per
volta, e la dotazione standard
prevedeva un 4x 0,1, un 10x 0,22 ed un 40x 0,65; 10x e 40x erano fissi, mentre
il modello 4x poteva essere
sostituito col 100x 1,25 della foto; un dettaglio delizioso è costituito dal
"bocchettone" per il rifornimento di
olio, sotto il quale si cela un tappo di sicurezza di plastica rossa a vite: una
caratteristica unica e brevettata
(notare le differenti incisioni relative al brevetto presenti in questa foto e
nella precedente in bianconero;
anche il dispositivo blocca-vetrini appare diverso: con fermi in gomma
arrotondati nella prima immagine,
montati su braccetti cilindrici laccati in nero, con più convenzionali
linguette satinate cromo nella seconda).
Questo esemplare in ottime condizioni, completo di imballo, custodia morbida ed
accessori è stato trattato
da Arsenal-Photo su cifre nell'ordine degli 8.000 euro: una quotazione
importante per un pezzo davvero raro.
Lo stralcio dal manuale d'istruzioni del 1960 che conferma la dotazione di
obiettivi appena accennata, completata dall'oculare 10x a campo largo.
Un'altra magnifica immagine del microscopio Nippon Kogaku
model H, che deve gran parte
del suo innegabile fascino feticistico alle ridottissime dimensioni ma
soprattutto alla sua inedita
livrea, che "cammuffa" un microscopio completo di ogni funzione negli
stilemi estetici di un
classico apparecchio a telemetro, con tutte le classiche finiture che hanno
fatto la storia della
categoria; particolarmente efficace, dal punto di vista del design, la rotella
zigrinata per la
messa a fuoco micrometrica (dotata anche di blocco di sicurezza) dissimulata
all'interno di
un elemento puramente decorativo e che riecheggia il bocchettone porta-obiettivi
di un
apparecchio fotografico; quella sorta di presa syncro-PC che si trova sul fianco
destro
(e che sembra presa a prestito da una Nikon S) costituisce in realtà una presa
di corrente
per l'alimentazione esterna, attivabile tramite un trasformatore da 3-3,5 volts;
infine,
lo specchio orientabile situato sul tettuccio consentiva di indirizzare nel
sistema ottico
sia la luce artificiale della lampadina incorporata sia quella del sole.
Per non dilungarmi ulteriormente ho inserito il manuale d'istruzioni completo
del 1960 (lingua inglese) in formato PDF, fruibile da questo link
FINE UPGRADING 06/09/2008
Molti utenti occidentali conoscono ed apprezzano la gamma di
obiettivi da stampa EL-Nikkor,
tuttavia questo imponente ingranditore Nikon RA-350 autofocus è assolutamente
sconosciuto
sui nostri mercati; notare la struttura molto robusta e rifinita con smalto
raggrinzente, occhieggiando
all'omologa produzione Leitz; l'obiettivo montato, ovviamente, è un EL-Nikkor
50mm f/2,8
Mai vista in Italia, la Nikon TS-20 è una fotocamera metrica
stereo,
compatta e facilmente trasportabile
Il modello TS-120 è un apparecchio metrico stereo molto più
grande (la base fra le due
ottiche è 120cm anzichè 20cm), ed è simile ad analoghe realizzazioni Zeiss
Il Nikon NB-1 è un sistema di riproduzione del 1968 dotato di
speciali obiettivi
che garantivano un range di rapporti di riproduzione compresi fra 0,4x e 15x;
il 28mm f/1,8 è probabilmente un Ultra-Micro-Nikkor 28mm f/1,8 rovesciato,
per sfruttare nell'ingrandimento i rapporti ottimali per i quali era stato
ottimizzato
in riduzione
l'analogo apparecchio NB-2 è molto più grande e complesso,
con meccanica
fine da microscopio; per l'illuminazione sfrutta un'unità che funge anche da
base
di supporto
Un altro dispositivo ottico prodotto dalla Nippon Kogaku e praticamente
sconosciuto
è il Nikon Inversion Viewer, una sorta di "visore per diapositive"
che consentiva di
visualizzare le immagini di un negativo 35mm direttamente in positivo,
ingrandite
su un piccolo schermo, un sistema molto utile per valutare rapidamente l'aspetto
definitivo che l'immagine avrebbe avuto dopo il processo di stampa, già
invertita
in positivo: più o meno quello che si fa oggi col tool "inverti
immagine" di Photoshop.
Il complesso sistema ottico del Nikon Inversion Viewer era dotato di un triplo
condensatore
mentre il relay-lens era costituito da un tipo Tessar invertito.
Fra i prodotti Nikon più strettamente fotografici la palma di illustre
sconosciuto
va senz'altro assegnata allo zoom-Nikkor Auto 3,5cm-8,5cm f/2,8-4 di inizio
anni '60, che da molti è stato considerato solo alla stregua di prototipo e del
quale non si è mai saputo nulla (il suo schema ottico è stato rivelato per la
prima
volta su queste pagine, nell'articolo sugli zoom-Nikkor anni '60); questo
catalogo
giapponese dell'epoca riporta invece lo zoom 3,5cm f/2,8 - 8,5cm f/4 fra le
ottiche
per Nikon F regolarmente commercializzate (quantomeno sul mercato interno), e
riporta persino il prezzo di listino: 95.000 Yen, una cifra neppure esagerata a
fronte
delle caratteristiche geometriche e della luminosità garantita (ad esempio, era
più
a buon mercato del coevo zoom-Nikkor 8,5-25cm f/4-4,5, venduto a poco meno
di 100.000 yen).
A chi sia avvezzo unicamente ai corredi fotografici può risultare sconcertante
questo vetusto plotter Nikon TR-2, caratterizzato da grande robustezza e
fattura molto accurata, secondo gli abituali standard della Casa.
Questo piccolo viaggio nell'universo della produzione Nippon
Kogaku di rivela
quante siano ancora le nicchie inesplorate; la grande Casa nipponica ha
sviluppato
prodotti destinati praticamente a tutti i settori dipendenti in qualche modo
dall'ottica,
distinguendosi sempre per la grande precisione realizzativa e per l'efficacia
dei contenuti,
come confermato anche da questa serie di articoli davvero inconsueti!
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