OBIETTIVI NIKON PER MICROSCOPIO AD
IMMERSIONE :
LO STATO DELL'ARTE DEL SETTORE
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La Nikon vanta una inveterata tradizione nella produzione di
microscopi, dal momento
che agli albori della sua storia, quando ancora si chiamava Fujii Kogaku
Seizosho dal
nome del suo fondatore Ryuzo Fujii (1908), già produceva il famoso microscopio
Joico;
col passare del tempo la produzione di microscopi è rimasta affiancata a quella
di obiettivi
fotografici e fotocamere e la Nikon ha accumulato un invidiabile know-how nel
settore, un
piccolo esempio del quale è rappresentato da questi obiettivi per microscopio
ad immersione,
progettati dal dottor Kei Tomimatsu e completati sul finire del 1995.
Un obiettivo ad immersione è calcolato per lavorare con un coprivetrino in
vetro dallo spessore
precalibrato di 0,17mm e con il minimo spazio interposto fra esso e la lente
frontale riempito
con un particolare olio dalla rifrazione assai simile al vetro ( in questo caso
nD = 1,51536),
tale da rendere il tutto come se fosse un blocco di vetro omogeneo; gli
obiettivi descritti in
questa sede sono una versione a 40X e due modelli a 100X che, pur non
rappresentando il
massimo della sofisticazione presente nel catalogo Nikon, rendono bene l'idea
dell'avanzata
tecnologia messa a punto per queste realizzazioni, con particolare riguardo ai
vetri utilizzati.
un obiettivo Nikon ad immersione per microscopio ad ingrandimento 40x; è
evidente in colore arancio
l'olio a rifrazione prestabilita che riempie il lume presente fra la lente
frontale ed il coprivetrino; per questa
versione si è fatto ricorso a vetri molto particolari: in colore giallo abbiamo
due lenti in vetro ED con numero
di abbe pari a ben 82,52, mentre in colore rosa sono evidenziati due elementi il
fluorite, caratterizzati da un
vD inarrivabile, 95,57; fu proprio per correggere l'aberrazione cromatica negli
obiettivi da microscopio che,
fin dall'800, si iniziò ad utilizzare materiali cristallini come la fluorite
negli schemi ottici
basato su uno schema analogo, questo obiettivo ad immersione 100X fa a meno
della fluorite e si
accontenta di un vetro ED con vD = 82,52 con l'aggiunta di due vetri a
dispersione leggermente
superiore ( vD = 71,31 ) ma comunque ridottissima; personalmente considero già
UD un vetro
quando il suo numero di Abbe è superiore a 70 (infatti i vetri speciali dei
Leica apo-Telyt 180/3,4
e Leica apo-macro-Elmarit 100/2,8 si fermano a circa 66 - 67)
una seconda versione del 100x ad immersione, con lievi modifiche rispetto al
precedente
l'elevata correzione del modello 40x
i diagrammi relativi al primo modello 100x, che è privo di fluorite ed appare
infatti più
sensibile alla componente spettrale della sorgente di luce, specie nella c-line
a circa 650nm,
verso il rosso
stesse considerazioni per la seconda versione 100x, peraltro molto simile;
notare come
la distorsione standard ammessa sia nell'ordine dello 0,5%
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