I  FIGLI  PEDUTI  DI  NIKON  -  PARTE  6

 

TELECONVERTER  4X  ED  PER  COOLPIX

CON  STABILIZZATORE  D'IMMAGINE  VR

ANNO  2000



26/06/2007

 

Per questa interessante primizia rivolgiamo l'attenzione agli anni a cavallo del millennio,
ovvero 1999-2000, nel corso dei quali la fortunata gamma di compatte digitali Nikon Coolpix
iniziava la sua ragguardevole parabola commerciale, che per certi versi ha letteralmente
sostenuto il Brand in difficili momenti per il commercio globale; ai tempi cui ci riferiamo
questa generazione di compatte era appena passata dal sensore da 2,1 Mpx (ad esempio
il modello 950) a quello da 3,3 Mpx (montato sulla successiva 990), e la focale massima
dello zoom 3x in dotazione era passata di conseguenza da 21 a 24mm, sempre corrispondenti
ad un 114mm equipollente sul classico formato 24x36.

A fronte di un successo commerciale forse insperato, alla Nikon lavorarono alacremente per
aggirare i limiti intrinsechi della classica compatta "all in one", mettendo ben presto a catalogo
degli appositi aggiuntivi anteriori, vuoi grandangolari, vuoi tele in varie versioni e persino fisheye!

Nella gamma Coolpix comparvero così sia dei teleconverter 2x sia dei più sofisticati teleconverter
3x dotati di vetri ED per minimizzare l'aberrazione cromatica, tuttavia il limite pratico di questi accessori
non era qualitativo ma fisico: lo zoom in dotazione sulla focale massima di 24mm apriva ad f/4, un valore
certamente non disprezzabile, ma il teleconverter assorbiva molta luminosità, e col modello 3x che garantiva
una focale equipollente di circa 340mm i mossi erano all'ordine del giorno.

A quei tempi i sistemi VR di stabilizzazione, già presenti da anni nel catalogo Canon, erano in rampa di lancio
anche in casa Nikon (applicati al nuovissimo AF-VR Zoom-Nikkor 80-400mm, presentato all'inizio del 2000),
ed un autentico specialista del settore era il Dr. Kenzaburo Sukuki, che già nel lontano 1994 aveva firmato
il progetto di uno straordinario zoom-Nikkor 80-200mm f/2,8 ED stabilizzato, poi non prodotto; fra il 1999 ed
il 2000 il Dr. Suzuki progettò alcuni aggiuntivi per Coolpix caratterizzati da un fattore tele compreso fra 3x e 4x
e progettati con l'adozione di due lenti ED per ottenere una qualità molto superiore ai precedenti modelli omologhi;
la vera novità consisteva nell'adozione del sistema di stabilizzazione VR, applicato al piccolo gruppo ottico posteriore
del teleconverter, una caratteristica che avrebbe consentito all'agile Coolpix di eseguire prese a mano libera con
una focale complessiva equivalente a circa 450mm e con la garanzia di buona qualità ottica; il progetto prevedeva
tre versioni: un primo modello 3x senza VR, un secondo modello 4x con VR (quello descritto meglio in seguito) ed
un terzo modello 3x con l'adozione di superfici asferiche; due vetri ED erano presenti nel gruppo anteriore di tutte
le versioni, e questi prototipi confermano l'attenzione particolare che Nikon ha sempre riservato al problema del mosso
con le compatte, limitate sovente da zoom poco luminosi, riprendendo la via maestra già tracciata con l'interessantissima
Nikon 700 VR stabilizzata di qualche anno prima; la focale di partenza (23,38mm effettivi) veniva convertita rispettivamente
a 68,433mm con l'aggiuntivo 3x e a 90,880mm nel caso del 4x.

Questi prototipi non entrarono in produzione, e posso supporre che il problema fosse legato agli ingombri generali del
sistema, dal momento che giroscopi, elettronica e batterie di alimentazione dovevano essere giocoforza alloggiati
nel teleconverter stesso, portando a pesi ed ingombri poco adatti all'agile corpo della Coolpix; in ogni caso si tratta
di una bella idea, partorita con mente aperta e ben oliata, e l'attuale proliferare di compatte digitali dotate di stabilizzatore
non fa che confermare un'esigenza diffusa che Nikon aveva considerato con largo anticipo sulla concorrenza.

 

Una inedita carrellata sul prototipo n° 2 relativo ad un aggiuntivo tele anteriore per Nikon Coolpix
con fattore nominale pari a circa 4x, vetri ED ed un gruppo adibito alla stabilizzazione dell'immagine;
la struttura del membro anteriore, presa a prestito dai lunghi tele apocromatici, avrebbe garantito
un'adeguata resa ottica, nonostante il fattore di moltiplica monstre; notare la struttura esasperatamente
telecentrica dell'obiettivo di base, progettato esplicitamente per il piccolissimo sensore della compatta

 

come al solito, l'offset del gruppo VR va ad incidere sull'aberrazione di coma, ed in questo
diagramma vengono visualizzate le aberrazioni trasversali con sistema VR disattivato
o attivo

 

MARCOMETER

L'IDEA  NON  FA  UNA GRINZA  E  SAREBBE  STATA  DI  GRANDE
UTILITA'  PER AMPLIARE IL  RANGE  DI  UTILIZZO DELLE  COOLPIX
SENZA  LE TIPICHE  LIMITAZIONI  FUNZIONALI  E  QUALITATIVE;
STA  DI  FATTO  CHE  LA TECNOLOGIA  DELL'EPOCA  NON  CONSENTIVA
DI  MINIATURIZZARE  L'HARDWARE  NECESSARIO  A  LIVELLI  ACCETTABILI
O  FORSE  I  COSTI,  VISTO  ANCHE L'USO DI  DUE  ELEMENTI  ED,  SAREBBERO
STATI  SPROPOSITATI  RISPETTO  AL  PREZZO  DELL'APPARECCHIO  BASE



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