I FIGLI PERDUTI DI NIKON - PARTE 12
IL PROGETTO DI KENZABURO SUZUKI
SVILUPPATO NEL 1995-98 RELATIVO A DUE
AF-NIKKOR 28mm f/2,8 E AD UN AF-NIKKOR
20mm f/2,8 CON DISPOSITIVO VR DI STABILIZZAZIONE
ABSTRACT
In late '90s Kenzaburo Suzuki-San drawed for Nikon Co. three options of
wide
angle AF-Nikkors (two 28mm f/2,8 and a 20mm f/2,8) equipped with a VR
device;
the VR group was recognized in the last two elements of the schema, ad the
system
actuated the compensation by tilting the lens group on the optical axis (and not,
as it
usually happens in conventional VR lenses, shifting the module aside), a new way
better suited for such kind of wide angle with great back focus free space;
sadly, they
dind't run into production
17/05/2008
La gamma di obiettivi stabilizzati proposti di recente da
alcuni costruttori si concentra principalmente
sulle focali più lunghe, dal momento che è proprio con i teleobiettivi che il
mosso involontario con
temi di posa medio-lunghi affligge gli utenti; d'altro canto la stabilizzazione
attiva è un bonus assoluto,
e la possibilità di esporre utilizzando due, tre o quattro tempi di posa più
lenti della norma apre grandi
possibilità nella ripresa a luce ambiente di ogni genere, chiamando in causa
praticamente tutte le focali;
personalmente ho sempre sostenuto che disporre di grandangoli - anche spinti -
dotati di stabilizzatore
permetterebbe scatti molto suggestivi nel reportage di interni, nei locali,
nelle feste notturne, ma comprendevo
che i Fabbricanti seguono il trend di massa, ed ovviamente le lunghe focali VR
sono più ambite ed hanno
quindi la priorità nella produzione.
Questo non impedisce che qualche Costruttore abbia sondato la
possibilità di estendere la gamma degli
stabilizzati verso il basso: un esempio non conosciuto ci è fornito dalla
stessa Nikon Corporation, che
tramite il suo famoso progettista Kenzaburo Suzuki concretizzò l'ipotesi di
applicare il suo sistema VR a
tre obiettivi grandangolari a focale fissa; per contenere i costi di ricerca ci
si basò sullo schema di alcuni
Nikkor già in produzione, famosi ed apprezzati dalla clientela: l'AF-Nikkor
28mm f/2,8, il NIkkor AiS
28mm f/2,8 (per l'occasione "promosso" all'autofocus) e l'AF-Nikkor
20mm f/2,8.
Questo progetto, sviluppato da Suzuki-San fra il Febbraio 1995
ed il Gennaio 1998, rivelò che i comuni
sistemi di stabilizzazione tramite traslazione laterale di un gruppo di lenti
sui due assi non si armonizzavano
bene con questi grandangolari retrofocus dotati di ampio spazio retrofocale, e
si giunse alla conclusione
che la soluzione ottimale consisteva nella rotazione (basculaggio) sull'asse di
ripresa di un modulo costituito
dalle ultime due lenti dello schema: basculaggio sull'asse longitudinale,
dunque, e non decentramento laterale.
Il vantaggio di questo sistema consisteva nella facile
applicabilità agli schemi preesistenti, senza particolari
modifiche, al punto che i noccioli ottici dei tre obiettivi presi in esame non
furono minimamente ritoccati;
purtroppo questi progetti non sfociarono nella produzione di serie, un po' per
l'ingombrante supremazia
degli zoom sulle focali fisse nelle vendite di massa, un po' per la tiepida
richiesta di grandangolari spinti
stabilizzati rispetto alle focali più lunghe... E' stata comunque un'occasione
mancata per creare una nicchia
esclusiva, a tutt'oggi non ancora occupata da alcun Fabbricante; ecco gli schemi
ottici, i parametri costruttivi,
la posizione del modulo VR e le proiezioni delle aberrazioni tipiche, con
particolare riferimento al coma con
stabilizzatore attivo o disinserito.
il primo obiettivo grandangolare "convertito" al VR
fu l'AF-Nikkor 28mm f/2,8 D, la seconda
generazione basata su 6 elementi; il modulo VR comprende le ultime due lenti
dello schema
e prevede un basculaggio sull'asse (in pratica come una sfera che ruota su se
stessa)
questo progetto fornisce anche, indirettamente, tutte le
caratteristiche di progetto
dello schema ottico originale, finora sconosciute per tutte tre le versioni;
troviamo
così (da sinistra a destra): i raggi di curvatura delle superfici, spessori
sull'asse e
spazi d'aria, numero di Abbe dei vetri (dispersione) ed indice di rifrazione
degli
stessi su due lunghezze d'onda dello spettro (D e G)
le principali aberrazioni del primo prototipo in funzionamento
senza VR, riferibili
anche all'omologo AF-Nikkor 28mm f/2,8 D
come di consueto, durante il movimento di lenti causato dalla
stabilizzazione,
è soprattutto l'aberrazione di coma ad essere interessata; in questo diagramma
possiamo osservarne l'andamento su tutta la diagonale con VR inattivo (a
sinistra)
e sull'asse o a 15,2mm fuori asse con VR attivo (a destra); con pallini colorati
ho
evidenziato le zone corrispondenti
il secondo prototipo rivela l'inedita intenzione di
"promuovere" il celebre
Nikkor AiS 28mm f/2,8 alla montatura autofocus; anche in questo caso
il modulo VR è costituito dalle ultime due lenti ed agisce in modo analogo,
per rotazione assiale, con gli stessi valori angolari del precedente modello
anche in questo caso veniamo indirettamente a conoscenza di
tutti i
"segreti" che si celano nello schema ottico di questo apprezzato
obiettivo...
le aberrazioni base confermano la fama del 28mm f/2,8 AiS,
dotato di un'ottima
correzione, superiore a quella del 28mm f/2,8 AF-D, anch'esso famoso per la
sua qualità di riproduzione sull'asse (lo sfuocato è un'altra cosa...)
anche in questo caso confrontiamo il coma con lo
stabilizzatore acceso o spento;
si può notare un modesto incremento dell'aberrazione durante la
stabilizzazione,
più accentuato fuori asse, com'è logico
l'ultimo prototipo del gruppo si basa su un'altro celebre
Nikkor, ovvero
il 20mm f/2,8 che ha meritato lusinghiera fama per l'uniformità di resa e
la brillantezza, sia in attacco AiS che AF; anche in questo caso il sistema
VR sfrutta le ultime due lenti, con un movimento angolare leggermente
superiore
Come nei casi precedenti, questo progetto ci fornisce la
"cartella clinica"
anche del Nikkor 20mm f/2,8... a buon rendere!
le aberrazioni di base del Nikkor 20mm f/2,8 sono ben corrette,
se non fosse per la sua "famigerata" distorsione, qui messa
impietosamente in evidenza...
anche in questo caso con VR attivo si assisterebbe ad un
modesto
ed accettabile incremento del coma
La soluzione escogitata dal Dr. Suzuki, la rotazione sull'asse
delle ultime due lenti, è un autentico
uovo di Colombo che avrebbe consentito la conversione al VR di molti apprezzati
grandangolari
Nikkor a focale fissa, senza un eccessivo dispendio di tempo e risorse per
ri-calcolarli ex-novo;
come la storia ci insegna, questo non è bastato per vederli in produzione, sia
- come detto - per la
scarsa richiesta di super-grandangoli stabilizzati, sia - forse - per la
difficoltà di attuare micrometricamente
un movimento di rotazione assiale delle lenti... Tutto ciò che resta di questo
"saggio di miniera abbandonato"
sono questi schemi inediti, e dovremo farceli bastare!
MARCOMETER
COME TI TRASFORMO IN
"VR" I MIGLIORI WIDE NIKKOR
SPENDENDO DUE SOLDI... BELLA IDEA, PURTROPPO
UCCISA,
COME SEMPRE, DALLE LOGICHE DI MERCATO DEI
"GRANDI
NUMERI" E DALLA MODA IMPERANTE CHE
VEDE LE FOCALI
FISSE COME UN RETROGRADO RETAGGIO DEL
PASSATO
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