NIKON NIKKOR S-AUTO 50mm
f/1,4 :
LA STORIA COMPLETA
DELL'OBIETTIVO PER ECCELLENZA
NEL SISTEMA NIKON DEI RUGGENTI ANNI '60, CON
I DATI
DEL PROGETTO
ORIGINALE, SCHEMI, IMMAGINI ED IL TEST
SUL CAMPO A CONFRONTO CON OBIETTIVI DI
FOCALE SIMILE :
NIKKOR AF 50/1,4 - NIKKOR AiS 50/1,8 - NOCT-NIKKOR AiS 58/1,2 -
MICRO-NIKKOR Ai
55/3,5 - MICRO-NIKKOR AiS 55/2,8 - ZEISS
CONTAX
PLANAR 50/1,4 E CANON EF 50/2,5 MACRO
ABSTRACT
The all-in-one about the famed Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 from
the sixties: pics, series, drawings
and datas from the original project never released before; the second row
consists of a field test
where the dated but still toothed S-Auto clutches out all its horsepowers
against some fine lenses
of similar focal lenght, such as the blood-brothers Nikkor AF 50/1,4,
noct-Nikkor 58/1,2, Nikkor
50/1,8, micro-Nikkor 55/3,5 and micro-Nikkor 55/2,8; to define the absolute
output level I also
added two quoted outsiders: the Zeiss Contax Planar 50/1,4 and the Canon
FE 50/2,5 macro.
17/08/2007
Il Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 per Nikon reflex occupa un crocevia tumultuoso per
il quale si incrociano
molte vie; alcune conducono alla ragione, altre ai miti delle icone formali e di
costume, altre all'anima stessa
di chi ha condiviso con questo affidabile compagno di viaggio scampoli di
vita spesso irripetibili.
I ruggenti anni '60 hanno visto rivoluzioni sociali, guerre,
stravolgimenti del costume e delle convenzioni:
molti considerano questa decade così intrisa di significato irripetibile, e l'effe-uno-quattro
della Nikon ha
cavalcato la grande onda, immortalando scene che sono ormai nell'immaginario
collettivo, diventando a
sua volta il simbolo del normale Nikon per eccellenza, l'occhio che ha fatto
grande la Nikon F, lo strumento
di lavoro che non ha mai tradito la miriade di utenti sparsi per il globo ed
intenti alle più disparate necessità
di ripresa; quest'obiettivo-simbolo meritava certamente una profilatura
adeguata, a tutto tondo, e spero di
essere all'altezza di questo proposito.
Il Nikkor-S Auto 50mm f/1,4: gli occhi della Nikon F
credits: photos Nikon Corporation, remastered by me
ANCETRES
Quando nel 1959 la Nikon F fu presentata - con grande clamore
- essa disponeva temporaneamente di un solo
normale con luminosità f/2, ma apparve subito chiaro che la nuova e
rivoluzionaria reflex, con evidenti e dichiarate
velleità di leadership professionale, meritava un "occhio" più
luminoso, tanto per non smentire la tradizione di casa
inaugurata dalle telemetro della serie S, che erano dotate di un ottimo Nikkor
f/1,4; in realtà gli ingegneri della Nippon
Kogaku stavano lavorando febbrilmente per soddisfare questa esigenza, tuttavia
le possibilità del calcolo ottico in
quell'ultimo scampolo degli anni '50 naufragavano ancora sui frangenti della
distanza retrofocale, problema inesistente
con gli obiettivi a telemetro ma di vitale importanza nel sistema reflex; in
particolare, un obiettivo di luminosità f/1,4 e
ben corretto contro le aberrazioni richiedeva uno schema che consentiva uno
spazio utile pari a circa il 50% della
lunghezza focale (utilizzando il tipo Sonnar di Bertele) o al massimo il 60% se
si sfruttava il tipo Gauss; le quote
meccaniche della Nikon F prevedevano invece una tolleranza di almeno 35mm per
evitare l'impatto dello specchio
reflex, ed i progettisti dovettero giocoforza adottare una focale leggermente
più lunga per ottenere il necessario
avanzamento del gruppo ottico rispetto al piano-pellicola; fu così scelta la misura
di 58mm, che in abbinamento
ad una luminosità f/1,4 garantiva un back-focus pari a 37,7mm, sufficienti a
garantire un corretto funzionamento;
il problema relativo allo spazio retrofocale con gli obiettivi luminosi reflex a
quell'epoca era un mal comune, basti
ricordare il Canon 58mm f/1,2, anch'esso "allungato" per quest'esigenza.
Nell'Ottobre del 1959 vide dunque la luce il Nikkor-S Auto
5,8cm f/1,4, un'ottica finalmente degna di tal corpo
macchina e che tuttavia non portò quiete nel team di progettazione della Nippon
Kogaku: infatti, a causa del particolare
schema ottico adottato (ispirato a coevi progetti di Becker per la De Oude Delft
e di Ito per le Canon a telemetro),
il contrasto era buono ma non eccellente e quella strana misura scelta per la
lunghezza focale "suonava male" ai
potenziali utenti; senza indugiare oltre, fu pianificata la progettazione di un
normale f/1,4 da 50mm, cercando giocoforza
di risolvere i problemi di back-focus che avevano limitato l'obiettivo
precedente cercando soluzioni alternative.
lo schema ottico adottato per il Nikkor 5,8cm f/1,4 dell'Ottobre 1959 differisce
dai Gauss luminosi più recenti
ed è simile a coevi progetti per telemetro firmati a Becker ed Ito,
"forzati" per ricavare un maggior spazio retro-
focale spaziando ad aria le due lenti anteposte al diaframma e lavorando sugli
spessori delle lenti collettive centrali
credits: drawing Nikon Corporation
GENESI DI UN MITO
(per visualizzare i riferimenti a dettagli del sistema ottico utilizzare lo
schema riportato sotto a questo paragrafo)
Il Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 si ammanta di fascino ulteriore
apprendendo che suo "padre" fu il celebre Zenji Wakimoto,
il progettista per eccellenza della Nippon Kogaku, una mente talmente brillante
che ricevette dall'Imperatore la più alta
onorificenza conferita in Giappone per meriti nell'evoluzione della tecnica e
che progettò sia i primi micro-Nikkor che i
celebri Ultra-Micro-Nikkor per microcircuiti; nel progetto del 50mm f/1,4
Wakimoto fu affiancato da Yoshiyuki Shimizu,
un promettente ingegnere che avrebbe poi rivelato tutto il suo talento negli
anni successivi progettando molte pietre miliari
del sistema Nikkor; Wakimoto sviluppò un Gauss evoluto che prevedeva una coppia
di lenti posteriori spaziate ad aria
(contrariamente al 5,8cm che ne adottava solo una), ispirandosi ai progetti
originali di Horace William Lee che avevano
già portato anche ai luminosi Leica, dallo Xenon al Summarit; Zenji-San prese
atto che con l'adozione di una focale pari
a 50mm era necessario uno spazio retrofocale corrispondente almeno al 72-75% di
tale misura, e la spaziatura ad aria
dell'ultima lente in un doppietto lavorava in questa direzione; altri calcoli
evidenziarono che per aumentare ulteriormente
il back-focus era utile ridurre lo spessore del doppietto collato posto
davanti al diaframma ed aumentare lo spessore
di quello posto subito dietro, riducendo al minimo possibile il raggio di
curvatura anteriore della quarta lente, ovvero
la concavità dietro l'iride; grazie ai due doppietti collati e collettivi posti
simmetricamente ai due lati del diaframma era
possibile correggere ad un buon livello le aberrazioni, dal momento che i
difetti introdotti dall'assottigliamento del
doppietto anteriore erano compensati dallo spessore aggiunto a quello
posteriore; per mantenere con sicurezza il
minimo back-focus necessario pari a 0,73 . F, Wakimoto valutò che il raggio di
curvatura anteriore R3 nella seconda
lente G2 dello schema avrebbe dovuto avere un valore superiore al raggio di
curvatura posteriore R8 della quinta lente
G5, ma in questo modo il potere rifrattivo positivo della superficie R3 sarebbe
stato troppo forte, creando problemi
secondari... Zenji Wakimoto dispose appunto che lo spessore D3+D4 del doppietto
anteriore fosse inferiore
allo spessore D6+D7 del posteriore, permettendo così al raggio R3 di avere
valore superiore a quello R8 senza
squilibri; la riduzione di certi raggi di curvatura ed il ridotto spessore del
doppietto anteriore avrebbero generato
coma ed aberrazione sferica, ma queste aberrazioni sono corrette dalla coppia di
lenti separate G6 e G7, non
presenti nel 5,8cm f/1,4, che le sopprimono grazie al particolare raggio di
curvatura delle loro superfici posteriori.
Per evitare che la riduzione del raggio R6 e l'inspessimento
del doppietto posteriore G4+G5 portassero ad
un allungamento dell'obiettivo che avrebbe compromesso i flussi luminosi
periferici (causando una vignettatura
eccessiva), il progettista limitò lo spessore di tale doppietto ad un valore
non eccedente 0,3 F, cioè 15mm;
infine, dal momento che per mantenere un diametro adeguato nelle lenti posteriori
G6 e G7 non era possibile
variare il raggio delle loro superfici R10 ed R12 oltre certi limiti (superfici
molto importanti per la correzione),
fu previsto che la superficie R6 - che interagisce direttamente con esse -
avesse un raggio di curvatura
compreso fra 0,25 e 0,35 F, cercando poi il valore più appropriato nel calcolo
fine dell'ottica.
Wakimoto e Shimizu calcolarono due versioni di quest'obiettivo,
con schema identico e minime variazioni
nel vetro ottico; lo schema a seguire illustra la sezione dell'ottica e le
aberrazioni relative alle due opzioni
Questo Gauss a 7 lenti i 5 gruppi con due doppietti collati ad azione collettiva
ai lati del diaframma e
due lenti spaziate nella parte posteriore è divenuto un classico, apprezzato
dai Nikonisti e sovente
copiato da molti concorrenti; gli schemi a seguire rivelano per la prima volta i
vetri ottici adottati
in questa famosa realizzazione.
per realizzare il Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 Wakimoto e Shimizu
fecero ricorso anche a moderni
vetri al Lantanio ad alta rifrazione e bassa dispersione, come il tipo LaK8; una
pecca è rappresentata
dalla lente anteriore realizzata in BASF2, un vetro con resistenza meccanica non
eccezionale, provata
dai molti esemplari di 50mm f/1,4 S-Auto con l'elemento frontale vistosamente
rigato da ripetuti tentativi
di pulizia...
Sono molto affezionato a questo schema 7 lenti / 5 gruppi che
ho ribattezzato per comodità "Wakimoto-type", ed
una conferma della sua valida concezione ci è fornita dalla sua longevità, una
parabola che ha attraversato un periodo
di grande fermento dove le innovazioni venivano sfornate a ritmo serrato e dove
un nuovo progetto diventava obsoleto
nel volgere di pochi anni o addirittura mesi: dall'entrata a regime nel Gennaio
1962 questo schema sopravvisse in produzione
fino al 1976, quando fu evoluto spaziando ad aria il doppietto anteriore, uno
schema mantenuto poi fino alle più moderne
versioni autofocus; i suoi colori pastosi ed il suo tipico macrocontrasto sono
una cifra stilistica, una firma riconoscibile cui
facilmente ci si affeziona.
gli schemi meccanici dell'originale Nikkor S-Auto 5,8cm f/1,4 e del successivo
S-Auto 50mm f/1,4
sono simili; notare lo spazio retrofocale utile del 50mm, pari a 38,6mm e
addirittura superiore a quello
del precedente modello che era avvantaggiato da una focale maggiore
credits: drawings Nikon Corporation
lo schema del 50mm "Wakimoto type" stretto fra
quello del predecessore (il Nikkor 5,8cm f/1,4)
e quello delle versioni successive, che esordì nel 1976 col Nikkor 50/1,4 tipo
"K" seconda serie,
riconoscibile per la riduzione delle file di rilievi gommati per la messa a
fuoco da tre a due; mentre
il Nikkor S-Auto 50/1,4 era un calcolo totalmente nuovo rispetto al precedente,
la terza ed ultima
versione (rimasta a listino con minime varianti fino ad oggi) si basa ampiamente
sui concetti di
Wakimoto, e la modifica più evidente è la spaziatura ad aria del doppietto
anteriore, in pratica
la più grande evoluzione introdotta nei Gauss durante gli anni '70, ed
ampiamente generalizzata
fra tutti i costruttori.
la sezione delle moderne versioni a 6 gruppi, prodotte a partire dal 1976
SISTEMATICA
è inutile negare che in questa fase "tassonomica" l'aiuto
dell'eccezionale database di Roland Wink è stato determinante; avevo
già completato lo schema riportato sopra quando ho potuto rivederlo ed
implementarlo alla luce delle sue ultime scoperte:
thank you Roland!
Il 50mm con schema ottico "Wakimoto type" a 7 lenti in 5 gruppi
ha attraversato indenne varie evoluzioni del sistema Nikkor, e la
sua estetica originale satinato cromo - laccato nero (personale e
piacevole) non ha mai subito l'obsolescenza evidente di certe
analoghe realizzazioni coeve, sublimando direttamente ad instant-classic; dopo
la breve esperienza col Nikkor 5,8cm f/1,4 (prodotto
fra l'Ottobre 1959 ed il Gennaio 1962), il Nikkor da 50mm col nuovo schema
esordì sempre nel Gennaio 1962, quando fu rivelato un
prototipo con montatura simile al precedente e con indicazione della focale in
cm; simultaneamente iniziò la produzione di serie, ed in
questa prima fase compresa fra il Gennaio 1962 ed il Gennaio 1967 (matricole da
314.111 a 532.010) si sono alternate quattro
varianti difficili da differenziare in modo netto sia cronologicamente sia per
matricole: una prima versione con ghiera del
diaframma
liscia, diaframma a sei lamelle, nessuna vite di fermo sulla baionetta, scritta
PAT PEND (per indicare la copertura da parte di brevetto)
e forcella per il Photomic con profilo a "V" fu prodotta fra il
Gennaio 1962 ed il Maggio 1966, sovrapponendosi in modo poco
chiaro (matricole intercalate) con una seconda
versione, formalmente prodotta a partire dal febbraio 1966 e differenziata per
la
ghiera del diaframma con rilievi a sbalzo alternati; successivamente apparve una
terza variante (con date e matricole incerte)
dotata
di ghiera di messa a fuoco con doppia scala (metri e piedi), mentre la quarta
opzione, uscita di produzione nel gennaio 1967, adottò
un diaframma a sette lamelle; nel Gennaio 1967 apparve una quinta
versione con ghiera di messa a fuoco meglio dimensionata e
la baionetta fissata da cinque viti a taglio, che permetteva la modifica Ai con
sostituzione della ghiera (utilizzando l'Ai kit n° 7); in
questa configurazione l'obiettivo fu prodotto fra le matricole 532.011 e
625.550, anche se non è nota con esattezza la data in
cui subentrò la sesta modifica, che avrebbe poi
permesso la conversione Ai utilizzando un kit diverso, il n° 6; questa
versione
fu costruita fino al 1972 utilizzando matricole comprese fra 635.500 e circa
1.000.000; nel Febbraio 1972 la dicitura Nippon
Kogaku divenne Nikon, e la forcella assunse un profilo arrotondato per
agganciarsi meglio ai Photomic; questa settima versione
fu prodotta dal Giugno 1972 fino al 1973, con matricole comprese fra circa
1.000.000 e circa 1.250.000; l'ottava versione
fu a listino fra il 1973 ed il Giugno 1974, acquisì l'antiriflessi multiplo NIC
- assumendo la denominazione SC-Auto -, fu
dotata di montatura anteriore smaltata in nero e nel corso della produzione le 5
viti passarono da taglio a croce, il tutto fra le
matricole 1.280.001 e 1.613.735; la nona ed ultima
versione è costituita dalla prima serie del cosiddetto "tipo K", una
importante evoluzione estetica che preconizza i futuri Nikkor Ai, dotata di
montatura tutta nera, messa a fuoco con presa
di forza in gomma a tre file di rilievi e scritta Nikon Nikkor 50mm 1:1,4;
quest'ottica dal punto di vista estetico non
ha più nulla a che vedere con l'originale Nikkor S-Auto, tuttavia il suo cuore,
lo schema "Wakimoto type" con 5 gruppi
è ancora identico...quest'obiettivo è stato prodotto fra l'Agosto 1974 ed il
Giugno 1976 (con matricole comprese fra
2.797.921 e 3.004.000), quando lascerà il posto al Nikkor 50mm f/1,4 tipo
"K" seconda serie, riconoscibile dalla ghiera
di messa a fuoco con sue sole file di rilievi gommati e che incorpora il nuovo
schema a 6 gruppi di lenti che pensionerà
definitivamente il glorioso nocciolo ottico del Nikkor S-Auto, traghettando la
produzione fino all'era Ai.
A riprova del successo di questo schema ottico, esso fu
applicato a 1.318.951 obiettivi, fra i quali 778.136 erano Nikkor
S-Auto ed i rimanenti Nikkor SC-Auto o Nikkor "K" prima serie: un
lusinghiero successo per un obiettivo comunque
piuttosto costoso e non destinato al pubblico di massa...
EVOLUZIONI DEL NOCCIOLO OTTICO
I giudizi soggettivi ed i ricordi degli
utenti di allora sono variegati, e molti rammentano una resa insoddisfacente al
diaframma
più aperto che altri non annotano; a prescindere da eventuali fluttuazioni di
resa nella produzione legate a tolleranze di
lavorazione e montaggio, difficili da considerare, finora lo schema "Wakimoto
Type" a 7 lenti in 5 gruppi era sempre stato
considerato invariato dalla sua introduzione (Gennaio 1962) fino all'uscita di
scena (Giugno 1976); recenti indagini approfondite
mi hanno invece portato ad evidenziare tre distinte configurazioni dello stesso
schema ottico, sia pure differenziate in modo poco
evidente, che testimoniano una continua rielaborazione dell'ottica per
migliorarne le prestazioni; questo potrebbe anche
giustificare i giudizi contraddittori, magari riferiti a diverse generazioni
dello schema ottico; ho preparato appositamente un
inedito schema che chiarifica la cronologia e le differenze rilevabili fra le
tre versioni.
la prima versione, lanciata assieme al Nikkor S-Auto nel Gennaio 1962, si basa
sul progetto originale di
Wakimoto e Shimizu (opzione A); la seconda versione (indicata con B), è
subentrata con ogni probabilità
nel Gennaio 1967 in concomitanza con una modifica meccanica dell'ottica
(baionetta fissata con viti e ghiera
di messa a fuoco diversamente dimensionata), anche se poco prima il diaframma
era passato da sei a sette
lamelle, ed è possibile che il nuovo schema sia subentrato in quell'occasione,
non meglio inquadrata cronologicamente;
la versione B ha caratterizzato gli ultimi Nikkor S-Auto ed anche il Nikkor
SC-Auto con antiriflessi multiplo;
l'ultima opzione (indicata con C) esordì con il Nikkor 50mm f/1,4 tipo
"K" prima serie, caratterizzato da messa
a fuoco con tripla fila di rilievi gommati, prodotto fra l'Agosto 1974 ed il
Giugno 1976; nello schema ho riassunto
le minime ma numerose differenze che contraddistinguono i tre distinti steps.
MATRICOLE DELLE VARIE VERSIONI
schema A : da mat. 314.111 a mat. 532.010
schema B : da mat. 532.011 a mat. 1.613.735
schema C : da mat. 2.797.921 a mat. 3.004.000
ESTETICA
le principali varianti tecniche-cosmetiche durante la
produzione del Nikkor 50/1,4 articolato su 7 lenti in 5 gruppi:
dal Nikkor S-Auto originale (con antiriflessi primitivo) si passò all'SC-Auto
(con montatura anteriore nera ed
antiriflessi multiplo) ed al tipo "K" prima serie, con montatura
simile ai successivi Ai e ghiera di messa a fuoco
gommata con tre file di rilievi; lo schema ottico segue le minime variazioni
appena descritte (non riportate in grafica)
credits: photos Nikon corporation, remastered by me
un fotomontaggio che mostra la settima versione (con scritta
Nikon, nata come normale per le prime F2)
a confronto con la precedente, dotata di scritta originale Nippon Kogaku; i due
obiettivi adottano lo
schema ottico tipo A (Nippon Kogaku) e tipo B (Nikon)
credits: photos Nikon Corporation, remastered by me
Il Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 ha condiviso l'unione coniugale
con svariati corpi macchina, molti dei quali
hanno scritto la storia del costume e sono diventati essi stessi icone visive di
un'epoca; ecco le fotocamere
su cui l'S-Auto in configurazione estetica originale si è alternato:
non si può negare che la caratteristica finitura cromo
satinato - nero laccato del Nikkor S-Auto, così come la
sua ampia lente dagli inconfondibili bagliori giallo ambra, abbiano completato
ed implementato l'estetica di questi
apparecchi, divenuti poi icone ed archetipi della più classica fotocamera
meccanica professionale dell'epoca d'oro...
credits: photos Nikon Corporation - picture of the Nikon F2S DP-2 : Marco Cavina
la Nikon F Photomic ed il suo normale: come cavallo e
cavaliere, l'uno complemento dell'altra,
sia sul campo che nell'immaginario: assieme hanno scritto pagine di storia
il Nikkor-S Auto 50mm f/1,4 coniuga un'estetica "sale
pepe" molto piacevole ad una grande funzionalità: ghiere ed
indici sono sovradimensionati e le regolazioni sono rapide ed intuitive; le
caratteristiche scale della profondità di campo
ad indici colorati sono parte della mistica dei Nikkor, ed oltre a connotarli
inequivocabilmente consentono anche una
rapida identificazione dei relativi valori; l'ottica mette a fuoco fino a 0,6m e
presenta l'indice per l'infrarosso in una
posizione che corrisponde all'incirca all'iperfocale anteriore di f/5,6
anche le prime Nikon F2 (qui un corpo dotato di snello
pentaprisma semplice DE-1) hanno avuto l'onore
di montare il Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 e la sua evoluzione SC-Auto; anche qui il
fascino dall'accoppiata
è indiscutibile...
una vista dall'alto conferma la funzionalità e la visibilità dei comandi
principali presenti
su quest'accoppiata, nitidi e ben spaziati: una caratteristica preziosa per il
professionista
ed il reporter; la porzione satinata incorpora una presa di forza in rilievo con
profilo
godronato, davvero efficace (dettaglio semplice ma assente, ad esempio, in
obiettivi
di pregio come gli Zeiss per Contax-Yashica..)
una vista posteriore rivela l'ultima lente di ampio diametro e
le viti di serraggio a taglio, caratteristica
della produzione S-Auto dal Gennaio 1967 fino all'avanzata serie degli SC-Auto
IN CONFIDENZA....
Il mio particolare attaccamento al Nikkor 50mm f/1,4 S-Auto ed alla Nikon F
Photomic si spiegano per
le situazioni roccambolesche in cui l'amore è sbocciato; se avrete pazienza vi
racconterò l'antefatto, come
se fossimo buoni amici seduti accanto al fuoco col bicchiere in mano...
Era il Settembre 1987, avevo 23 anni appena compiuti e fotografavo già da
tempo, con passione, basandomi
per il 35mm su un sistema Nikon; naturalmente, vista l'anagrafe, l'epos omerico
delle generazioni F ed F2 mi
aveva lambito solo di striscio, ed utilizzavo prodotti moderni della generazione
Ai... Ero in procinto di partire
per uno dei frequenti viaggi di lavoro in Marocco (ricerca di minerali e
fossili), nel corso dei quali ero solito
approfittare per impressionare molte immagini, quando a causa di un banale
alterco familiare decisi per ripicca
di lasciare a casa tutta l'attrezzatura fotografica!
Ovviamente i fieri propositi bellicosi si infransero dopo poche ore contro
l'astinenza da fotocamera...ogni paesaggio,
ogni dettaglio, ogni contesto sembrava più bello del solito, quasi a farsi
beffe della mia impotenza, vedevo foto
"perfette" ad ogni angolo; questo tumulto interiore si trascinò per
giorni, variegato dal rimorso per quel gesto stupido
ed avventato, quando giunsi in un piccolo paesino dell'Atlas marocchino, meta
consueta a cagione delle miniere di
Vanadio che fornivano bei campioni; passeggiando per le viuzze, fra poveri
cristi male in arnese ed automobili
malconce, giunsi alle vetrine di un negozio di fotografo, un piccolo esercizio
fatiscente con rozzi espositori in legno
accostati a vetrine incrinate; osservando distrattamente all'interno, mi trovai
vis à vis con una Nikon F Photomic
FTn nera dotata di Nikkor S-Auto 50mm f/1,4....certo un po' malmessa e con la
lente frontale dell'ottica visibilmente
segnata, ma sempre una visione surreale in quel contesto!
In pochi secondi un'idea perversa mi attraversò la mente:
entrai in bottega, "saba-el-kairi, Sidi; labass alik? guaha!";
due salamelecchi in arabo per risultargli simpatico e poi via in francese: che
ci fa qui, in questo paesino sperduto,
una Nikon F nera, e (soprattutto) QUANTO VUOI PER VENDERMELA? Piano piano venne
fuori una storia
quasi incredibile e a tratti commovente, ben ricamata dall'amico mogrebbino con
dovizia di dettagli: un turista
inglese aveva incautamente finito il contante, e non aveva rimasto di che
rientrare fisicamente in patria...Decise così
di barattare quanto aveva con se, compresa quella Nikon F Ftn che passò di mano
finendo nella vetrina del
fotografo in questione, dove era rimasta per mesi ignorata dai locali, in ben
altre faccende (ed indigenze) affaccendati...
Dopo qualche mano della più classica contrattazione levantina ci accordammo per
2.000 Dirhams, all'epoca circa
384.000 lire; azionando il Photomic mi accorsi subito che una delle due batterie
625 al Mercurio doveva essere
scarica, ma il negoziante, dopo una corsa affannosa per tutto il paese,
annunciò mestamente che non ne aveva
altre...poco male, mi sarei arrangiato, acquistai anche qualche Ektachrome 64 di
dubbia conservazione ed uscii
con un sorriso così !!
Avevo tanti giorni per godermi la luna di miele con la mitica
fotocamera che gli anziani del fotoclub avevano
sempre descritto con venerazione, e mi trovavo altresì fra le mani un S-Auto
50mm f/1,4, porta spalancata
su opportunità fotografiche intriganti; in pieno sole calibrai il Photomic con
la regola del 16, starando gli ISO, e
dovetti fare i conti con i numerosi graffi della lente frontale, fonte di flare
in controluce, ma rimasi letteralmente
affascinato dai dettagli estetici e funzionali; giunto a casa ho provveduto
personalmente a riverniciare i carter
scorticati e smontai il mirino per pulire la pista su cui si muovevano i
contatti striscianti del simulatore; per
quanto riguarda il 50/1,4 S-Auto, smontai la lente anteriore e la lucidai con
ossido di Cerio, un materiale
impiegato dai tagliatori di gemme per rifinire le facce ed utilizzato anche in
ottica; purtroppo la pista nel
Photomic era consunta e l'obiettivo creava flare, quindi dopo qualche anno
cedetti l'accoppiata, quando avevo
però già acquistato un'altra Nikon F Ftn ed un'altro 50/1,4 S-Auto (quelli
illustrati nelle foto precedenti):
ormai non potevo più farne a meno !
l'unica immagine che mi è rimasta del mio primo Nikkor S-Auto
50/1,4 su Nikon F: si tratta dell'apparecchio
acquistato in Africa nel contesto appena descritto, subito dopo averlo
riverniciato personalmente
Novembre 1987: due mesi dopo l'acquisto ero nuovamente in
Africa per ricerche, e naturalmente avevo
portato con me la Nikon F FTn appena riverniciata, anche se in quel viaggio ho
preferito usare come
normale generico un Nikkor 55mm f/1,2 serie "K", visibile nel
dettaglio; il look militare-intimidatorio
era parte integrante della strategia negli acquisti, sovente conclusi con
personaggi poco raccomandabili....
AREA TEST
CRITERIO DELLA PROVA
Ho ritenuto molto interessante testare sul campo il Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 con
altri normali di casa Nikon, ovvero il
Nikkor AF 50/1,4, il noct-Nikkor AiS 58/1,2, il Nikkor AiS 50/1,8, il micro-Nikkor Ai 55/3,5 ed il micro-Nikkor AiS
55/2,8; come di evince dalla "foto di gruppo" on location, avevo
aggiunto al novero anche il Nikkor Ai 50/2, l'unico obiettivo
otticamente coevo al periodo storico dell'S-Auto, ma una sporgenza posteriore
della montatura ha impedito l'applicazione
alla Canon EOS 5D designata per il test; per verificare la qualità in termini
assoluti ho aggiunto due outsider molto quotati
come lo Zeiss Contax Planar 50/1,4 ed il Canon EF 50/2,5 macro; incidentalmente,
quell'esemplare di 50/2 Ai è stato il
mio primo Nikkor, e lo conservo da allora; come accennato, ho testato le ottiche
sul sensore 24x36mm della Canon EOS
5D, apparecchio da 12,8 mpx e file da 4.368x2.912 pixel, scattando in RAW CR.2
su cavalletto con tempi di posa compresi
fra 1/8000" ed 1/250"; la luce del giorno era calibrata esattamente a
5.600° K, coincidenza in realtà poco frequente, e quindi
gli obiettivi hanno lavorato con la stessa composizione spettrale della luce
prevista in fase di progetto; le ottiche Nikkor e lo
Zeiss Contax sono stati applicati tramite gli appositi anelli adattatori Nikon -
EOS e Contax/Yashica - EOS ed ho operato
con sensibilità PULL a 50 ISO per rientrare nella gamma di tempi disponibili ad
f/1,4; è stato annullato lo sharpening sul
corpo macchina EOS 5D e parimenti non è stata applicata alcuna maschera di
contrasto aggiuntiva in Photoshop, anche se
questa prassi penalizza molto rispetto all'impiego reale, per visualizzare
meglio le fini differenze (ho aggiunto un doppio esempio
con la stessa porzione senza alcuno sharpening e con una maschera di contrasto
media impostata nel menu della EOS 5D,
procedura consueta nell'uso normale, per visualizzare il guadagno di nitidezza);
gestendo il file in Adobe Camera Raw è
stato mantenuto il default della fotocamera (esposizione 0, ombre 5, luminosità
50, contrasto 25) e nella successiva
apertura in Photoshop non è stata effettuata alcuna regolazione.
PRINCIPIO INFORMATORE DELLE MIE PROVE
Elencherò a seguire i numeri di matricola degli apparecchi utilizzati, e le
immagini o le conclusioni che seguiranno vanno
considerate valide solo limitatamente a questi specifici esemplari; naturalmente
è ragionevole supporre che quanto segue
sia estensibile a tutta l'analoga produzione, ma non ho l'arroganza o l'ingenuità
di darlo per scontato, come avviene in molte
sedi analoghe.
Nikon Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 = 624.522
Nikon Nikkor AiS 50mm f/1,8 = 3.266.922
Nikon AF-Nikkor 50mm f/1,4 = 2.029.245
Nikon noct-Nikkor 58mm f/1,2 = 191.145
Nikon micro-Nikkor Ai 55mm f/3,5 =
972.799
Nikon micro-Nikkor AiS 55mm f/2,8 = 267.155
Canon EF 50mm f/2,5 macro = 279.091
Zeiss Planar 50mm f/1,4 AE =
5.837.717
LOGICA DELLA PROVA
sul canale leonardesco di Cesenatico ho scelto questa inquadratura; con Nikkor
S-Auto 50/1,4 - Nikkor AF 50/1,4 -
noct-NIkkor 58/1,2 - Zeiss Planar 50/1,4 ho eseguito scatti ad f/1,4 - f/4 - f/8
; col Nikkor AiS 50/1,8 ho eseguito
scatti ad f/1,8 - f/4 - f/8 ; con micro-Nikkor 55/3,5 - micro-Nikkor 55/2,8 e Canon
EF 50/2,5 macro ho eseguito
scatti ad f/4 - f/8. Verranno visualizzati assieme: ad f/1,4 ed f/1,8 gli
obiettivi Nikkor S-Auto 50/1,4 - Nikkor AF
50/1,4 - noct-Nikkor 58/1,2 - Zeiss Planar 50/1,4 e Nikkor AiS 50/1,8, mentre ad
f/4 ed f/8 tutti gli obiettivi
saranno visti in parallelo; ho accorpato il 50/1,8 ad f/1,8 ai luminosi ad f/1,4
per valutare la resa del 50 "economico"
rispetto al più luminoso utilizzandoli entrambi a piena apertura, per
comprendere se la minore luminosità di esordio
significa maggiore resa ottica.
E' bene notare che il mio Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 - avendo una matricola
superiore a 532.011 - utilizza lo
schema ottico evoluto tipo "B", ed è lecito immaginare che altri
esemplari antecedenti a questa matricola
(e dotati dello schema ottico originale "A" del 1962) presentino una
resa leggermente inferiore, anche se
è difficile immaginare su quali parametri...
LOGICA DELLE IMMAGINI RIPORTATE
Ho scelto nell'inquadratura tre zone campione, definite A, B e
C (corrispondenti ad un'area di 330x330 pixel)
che saranno visualizzate al 100% del file per ogni obiettivo e ad ogni apertura
considerata, e testimonieranno
la resa sull'asse e nelle zone periferiche del campo; ho anche creato cinque
anteprime con l'immagine completa
ottenuta ad f/1,4 o f/1,8 dai cinque obiettivi più luminosi del lotto, per
monitorare la vignettatura; dal momento
che il noct-Nikkor 58mm è un f/1,2, nelle condizioni di impiego ad f/1,4
risulterà già diaframmato di 1/2 stop,
con vantaggi in questo campo.
VIGNETTATURA
tutti questi luminosi, caratterizzati da una lente frontale di dimensioni
abbastanza ridotte, vignettano visibilmente,
certo svantaggiati dal cielo uniforme; il ben più recente NIkkor AF 50/1,4 (col
nuovo schema a 7 lenti in 6 gruppi)
non presenta alcun miglioramento rispetto all'anziano S-Auto 50/1,4,
evidenziando come questa vignettatura sia
più dovuta a limiti d'ingombro meccanico che a problemi ottici; lo Zeiss
Planar, a parità di condizioni, vignetta
percettibilmente meno, forse anche perchè l'ampio strombo anteriore della sua
montatura da 55mm lascia
più spazio ai light pencils periferici; più o meno sullo stesso piano il
luminosissimo noct-Nikkor, che si avvantaggia
per il 1/2 stop di chiusura: infatti, nei superluminosi la prima leggera
diaframmazione non ha quasi effetto sull'MTF
ma corregge in modo già percettibile la caduta di luce ai bordi, come
confermato da test eseguiti in Zeiss
sul Planar 85/1,2; infine, il Nikkor AiS 50/1,8 vignetta anch'esso in modo
percettibile ma inferiore ai
fratelloni Nikkor più luminosi
TEST
f/1,4 - f/1,8
Nikon Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 @ f/1,4
Nikon AF-Nikkor 50mm f/1,4 @ f/1,4
Nikon noct-Nikkor Ais 58mm f/1,2 @ f/1,4
Zeiss Contax Planar 50mm f/1,4 @ f/1,4
Nikon Nikkor AiS 50mm f/1,8 @ f/1,8
a piena apertura il Nikkor S-Auto 50/1,4 evidenzia un comportamento già visto
in altri normali luminosi Nikkor:
la nettissima sovra-correzione del centro da parte delle aree periferiche:
infatti in centro presenta una risolvenza
carente che migliora via via che si passa alle zone (B) e (C), verso i bordi;
inoltre l'ottica presenta un discreto
macrocontrasto ed un'ottima soppressione del flare di coma; il comportamento del
suo "nipotino", il Nikkor AF
50/1,4, è radicalmente diverso, in modo quasi sconcertante: sull'asse il suo
potere risolutivo è marcatamente
superiore, ma il macrocontrasto è letteralmente ucciso da un vistoso flare di
coma, assente sull' S-Auto più
vecchio di 25 anni....paradossalmente, escludendo lo spot centrale, sarebbe
quasi preferibile la riproduzione
del vecchio normale rispetto alla moderna versione AF, ricalcolata con certezza
almeno due volte rispetto allo
schema "Wakimoto type"! Sospendo il giudizio sul noct-Nikkor
58mm f/1,2 - francamente deludente - perchè
ho scoperto una variabile imprevista nella catena cinematica: il noct-Nikkor
dispone di una sporgenza protettiva
posteriore piuttosto accentuata che nelle fasi di montaggio su EOS 5D va a
collidere e strisciare contro una parte
del corpo macchina, che preme in avanti spostando l'obiettivo assialmente,
sfruttando le molle elastiche della
baionetta; in questo modo l'obiettivo è avanzato di circa 1mm rispetto alla
battuta ideale, ed il suo settaggio
meccanico di infinito lo posiziona in realtà su un piano di fuoco più
ravvicinato, e ad f/1,4 anche differenze
minime si fanno sentire... Passando al riscontro Zeiss, il Planar a piena
apertura è certamente superiore agli
obiettivi finora visti, esibendo una risoluzione leggermente superiore all'AF-Nikkor
ma con una virtuale assenza
di flare che porta ad un bell'equilibrio fra contrasto e risoluzione; c'è da
dire che quest'esemplare è particolarmente
"scelto", dal momento che è il mio QUARTO Planar 50/1,4, arrivato
dopo altri tre esemplari deludenti; scelsi
questo perchè ha una matricola 5.8xx.xxx della primissima infornata, e pensai
che allora la "supervisione Zeiss"
sul made in Japan fosse più significativa, ed in effetti l'esemplare era
marcatamente migliore degli altri - più
recenti - avuti prima; infine, il Nikkor AiS 50mm f/1,8 esordisce bene, e la sua
risoluzione è con certezza
addirittura superiore a quella del Planar, ma il leggero velo di coma che lo
affligge, specialmente in (C),
lo penalizza un po', anche se è certamente meno lattiginoso dell'AF-Nikkor
50/1,4
f/4
Nikon Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 @ f/4
Nikon AF-Nikkor 50mm f/1,4 @ f/4
Nikon noct-Nikkor 58mm f/1,2 @ f/4
Zeiss Contax Planar 50mm f/1,4 @ f/4
Nikon Nikkor AiS 50mm f/1,8 @ f/4
Nikon micro-Nikkor Ai 55mm f/3,5 @ f/4
Nikon micro-Nikkor AiS 55mm f/2,8
Canon EF 50mm f/2,5 macro @ f/4
parlando del fior fiore dell'ottica mondiale ad un diaframma
già favorevole come f/4 diviene difficile
evidenziare vistose differenze di comportamento o pecche madornali; sull'asse il
vecchio Nikkor
S-Auto 50mm f/1,4 risolve in parte la modulazione negativa di f/1,4 ma resta
comunque inferiore
alla stessa zona (A) del suo discendente, l'AF-Nikkor 50mm f/1,4; tuttavia sul
campo l'S-Auto è
pastono e nella zona (C) è visibilmente meno astigmatico della versione
moderna, continuando
a fornire sulle zone periferiche un ottimo comportamento; il noct-Nikkor
recupera la sfocatura
con l'aumentata profondità di campo (infatti i dettagli del peschereccio in
primo piano nella zona
A - più presenti nel noct - tradiscono un piano di fuoco più ravvicinato) e
nelle sezioni (A) e (B)
se la gioca con l'AF-Nikkor f/1,4, anche se la zona periferica (C) è ancora
visibilmente astigmatica,
ancora più aberrata rispetto all'AF-Nikkor; il Planar 50/1,4 mantiene un
leggero margine sull'asse,
molto pulito da aberrazioni, ma anche lui nella zona (C) stenta a tenere il
passo con la correzione
dell'astigmatismo esibita dal vecchio S-Auto! Il Nikkor AiS 50mm f/1,8
presenta una risoluzione
fine piuttosto elevata, specie in (B) ma la resa resta un po' fuzzy con un
residuo di astigmatismo
nel settore periferico (C); fra i tre obiettivi macro, il vecchio micro-Nikkor
55mm f/3,5 (anch'esso
progettato da Zenji Wakimoto) esordisce quasi a tutta apertura con una buona
risolvenza, contrasto
non eccelso e zone periferiche un po' indietro, mentre il più recente
micro-Nikkor AiS 55mm f/2,8
presenta una risoluzione superiore in (B) e soprattutto (A), mentre in (C)
degrada un po' forse per
gli stessi problemi di curvatura di campo su infinito che affliggono
storicamente anche il predecessore
micro-Nikkor 55mm f/3,5, anche se la versione f/2,8 ha un sistema flottante di
compensazione (CRC)
ed il settaggio di base su infinito dovrebbe garantire curvatura inferiore; il
Canon EF 50mm f/2,5 macro,
avvantaggiato da un moderno schema flottante a tre gruppi di lenti (appannaggio
del successivo micro-
nikkor 60mm f/2,8 AF) presenta una risoluzione superiore ai micro-Nikkor, appena
accennata sull'asse
e visibile in (B) e (C); del resto, già negli anni '70 il 50/3,5 macro Canon FD era
ottimizzato più su infinito
che a distanze ravvicinate...
f/8
Nikon Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 @ f/8
Nikon AF-Nikkor 50mm f/1,4 @ f/8
Nikon noct-Nikkor 58mm f/1,2 @ f/8
Zeiss Contax Planar 50mm f/1,4 @ f/8
Nikon Nikkor AiS 50mm f/1,8 @ f/8
Nikon micro-Nikkor Ai 55mm f/3,5 @ f/8
Nikon micro-Nikkor AiS 55mm f/2,8 @ f/8
Canon EF 50mm f/2,5 macro @ f/8
se ad f/4 rilevare differenze era difficile a maggior ragione lo è ad f/8: da
un lato l'accenno di
diffrazione appiattisce sull'asse e dall'altro una simile chiusura ha garantito
la correzione delle
aberrazione in schemi così validi già in partenza... Il Nikkor S-Auto ha
raggiunto una buona
uniformità sul campo e la sua riproduzione, sia pure senza picchi di
risoluzione superlativi, è
di rimarchevole correzione e pulizia sul campo, specialmente nella zona
periferica (C); la sua
riproduzione sempre un po' più cupa (l'esposizione - predeterminata -è stata
identica per ogni
obiettivo) è probabilmente dovuta al T effettivo, leggermente inferiore per
l'assenza di antiriflessi
multiplo; l'AF-Nikkor 50/1,4 ha una resa globalmente molto simile, con una
risoluzione appena
superiore, e ad ingrandimenti normali le differenze di resa percepite non
dipendono certamente
da essa ma soltanto dalla risposta individuale al contrasto ed ai colori: più
basso e "fegatoso"
l'S-Auto, più arioso e brillante l'AF; il noct-Nikkor si riscatta alla grande e
ad f/8 risolve addirittura
un filo meglio dell'AF-Nikkor 50mm f/1,4 su tutto il campo, e questa è una
constatazione di certo
sorprendente, viste le reciproche specializzazioni; nella zona (A) e (B) tiene
addirittura il passo
del Planar 50/1,4, ma non in (C), dove l'ottica Zeiss è come al solito
mirabilmente corretta,
anche se persino ad f/8 nessuno dei luminosi riesce a vantare l'assenza di
astigmatismo in
questa zona esibita dal Nikkor S-Auto... Il "cenerentolo" Nikkor AiS
50mm f/1,8 si
comporta bene, e a parte l'asse del fotogramma garantisce sul resto del campo una
resa
simile al Planar, anche se gli manca un pelo della sua pulizia; passando ai tre
macro, il
micro-Nikkor 55mm f/3,5 continua a pagare leggermente in risoluzione alla
versione f/2,8,
che presenta ad infinito una resa all'altezza del Planar; le differenze fra i
micro-Nikkor ed
il Planar di riferimento si intuiscono nell'area (C) sulla resa delle due
calotte, radiale e
tangenziale: apparentemente i due micro (e specialmente l'f/2,8) sono più
corretti rispetto
allo Zeiss nell'orientamento sagittale (linee con orientamento più o meno
parallelo alla
diagonale) e meno nella tangenziale (linee con orientamento più o meno normale
rispetto
alla diagonale), un tipico comportamento legato alla curvatura di campo,
classica
limitazione dei macro non recenti su infinito; per concludere, anche il Canon EF
50mm
f/2,5 macro si conferma un ottimo obiettivo, anche se sull'asse soffre già
accenni di
diffrazione; rammento che queste immagini, private di ogni sharpening in tutta
la
catena cinematica, sono innaturalmente morbide; ecco come apparirebbero in
uno scatto "normale"...
Rammento agli utenti analogici il simile (ma non identico!) effetto bordo delle emulsioni....
Nikon F4S Fuji Velvia 50 ISO
Canon EOS 5D
Il Nikkor S-Auto 50mm f/1,4 è un'ottica di modernariato ma perfettamente
integrabile ai giorni nostri
in una moderna catena cinematica, sia analogica che digitale, con prestazioni
non dissimili da quelle
di obiettivi decisamente meno datati
SO WHAT ?
Il Nikkor S-Auto 50mm f/1,4, classe 1962, ha incarnato il normale per eccellenza
delle dotazioni
professionali Nikon negli anni epici del sistema, e Dio solo sa cos'abbiano
visto e registrato questi
mitici occhi dall'inconfondibile bagliore giallo.... L'impietosa prova su
strada, dove il vecchio e
glorioso normale è stato confrontato con i migliori obiettivi che l'hanno
seguito, ci ha restituito tutta
la dignità di questo grande vecchio, confermando la sua fama e stupendo per
l'ottima risposta ai
bordi ai vari diaframmi e per l'efficace soppressione del coma; ancora oggi è
un obiettivo utilizzabile
senza riserve, magari montato sulla sua compagna per elezione, la Nikon F
Photomic, assaporando il
gusto di un flash-back temporale e ideale, ed interagendo con strumenti che
hanno scritto la storia
della fotografia e del costume; io credo, e spero, che anche questa sia una
sottile forma di piacere.
MARCOMETRO
UN OBIETTIVO, UN SIMBOLO, UN'ICONA;
HA ATTRAVERSATO LA STORIA, E' NELLA STORIA.
LA SUA RESA E' ANCORA SULLA BRECCIA,
LA SUA ESTETICA SENZA TEMPO;
NON MI VERGOGNO DI CUSTODIRLO ED AMARLO
COME DOVUTO AD UN COMPAGNO DI VITA
SPECIALE
(testi, foto, immagini, schemi e attrezzature di Marco Cavina,
dove non altrimenti indicato)
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