DALLA RUSSIA CON AMORE:
PRODOTTI SOVIETICI INSOLITI
Parte 16
MC JUPITER 85mm f/1,8 ASFERICHESKIJ
SCONOSCIUTO PROTOTIPO DEL 1977
(17/02/2016)
L'obiettivo descritto in questo contesto è un prototipo pressochè sconosciuto ed è molto interessante da variegati punti di vista per diverse implicazioni: si tratta di una evoluzione del famosissimo Jupiter-9 85mm f/2 concretizzata nel 1977 e che non ebbe seguito commerciale per ragioni che andremo poi ad ipotizzare;
riassumiamo brevemente la storia di quest'obiettivo.
L'archetipo originale di questo luminoso ed apprezzato medio-tele da ritratto è targato Carl Zeiss Jena e risale agli anni '30, quando Ludwig Jackob Bertele, a capo del dipartimento di calcolo ottico Zeiss Ikon, calcolò una serie di obiettivi utilizzando il suo innovativo schema tipo Sonnar, fra i quali anche un Sonnar 85mm f/2 il cui schema ottico a 6 lenti in 3 gruppi era molto simile a quello della versione 50mm f/2; nella foto è illustrato uno degli ultimi esemplari prodotti dalla Carl Zeiss Jena, nel 1949, accanto al suo ideatore.
Nell'immediato dopoguerra l'Unione Sovietica acquisì il progetto complessivo della Contax con i suoi pregiati obiettivi, trasferendo non senza problemi la tecnologia, i macchinari e le linee di produzione sul proprio territorio nazionale; riguardo agli obiettivi Sonnar e Biogon, in una fase iniziale si assemblarono - fino ad esaurimento scorte - ibridi con nocciolo ottico originale Zeiss Jena (spoglie di guerra) inserito in montatura sovietica con la denominazione SK e BK (Sonnar Krasnogorsk e Biogon Krasnogorsk, dal quartiere moscovita dove aveva sede lo stabilimento); in seguito, esauriti i gruppi ottici Zeiss prelevati in Germania, questi obiettivi vennero leggermente ricalcolati presso il GOI di Leningrad per adeguare i progetti originali di Bertele alla disponibilità dei vetri ottici sovietici, cambiando nel contesto la denominazione in Jupiter; nella fattispecie, il Carl Zeiss Jena Sonnar 85mm f/2 rivisto dai tecnici venne definitivamente rinominato Jupiter-9 85mm f/2.
La riedizione del Sonnar 85mm f/2 fu completata dal GOI nell'Agosto 1948 (218° obiettivo realizzato nell'Istituto Ottico Statale Vavilov di Lenigrad dalla sua fondazione) e, come si può notare, la transizione ai vetri ottici sovietici non fu indolore, dal momento che fu necessario modificare profondamente il doppietto posteriore, aggiungendo una lente e creando di fatto uno schema a 7 lenti in 3 gruppi che è molto simile sia al preesistente Sonnar 50mm f/1,5 che al nuovo Sonnar 85mm f/2 ricalcolato da Bertele nel dopoguerra per la Zeiss Opton, poi Carl Zeiss, ed utilizzato sulle Contax della Zeiss Ikon Stuttgart e sulle reflex Contarex.
Lo Jupiter-9 85mm f/2 fu poi realizzato in attacco a vite LTM 39x1, in attacco a vite 39x1 a tiraggio lungo per reflex sovietiche e con baionetta Kiev-Contax; assieme ad altri modelli di derivazione Zeiss Jena da 35mm f/2,8, 50mm f/2 ed f/1,5, 135mm f/4 e 180mm f/2,8 verrà prodotto su vasta scala nel corso dei decenni, diventando una sorta di fossile vivente in cui solamente lo sgargiante antiriflessi multiplo indicava l'inesorabile scorrere del tempo; del resto la sua resa ottica era ed è tuttora molto soddisfacente e non c'era ragione di cambiare un cavallo vincente.
Nel frattempo i turbolenti anni '60 erano terminati e moderni sistemi e tecnologie all'avanguardia si affacciavano all'alba della nuova decade; nel frattempo va annotato che il GOI di Leningrad, nel 1972, realizzò un primo prototipo con schema ottico evoluto del classico medio-tele, denominato Jupiter-30 85mm f/2; tale prototipo, in grezza montatura di alluminio, è già dotato di antiriflessi multipli e non si hanno ulteriori informazioni al riguardo; ecco alcune foto di questo esemplare mai entrato in regolare produzione: si tratta del 322° obiettivo realizzato al GOI.
Tornando a quell'inizio di anni '70 così effervescente, l'azienda giapponese Canon aveva preso una lunga rincorsa per sfoderare a sorpresa il sistema FD; con l'effetto di un micidiale uno-due sulla guancia della concorrenza; fin da subito questo pregiato sistema poteva vantare un fiore all'occhiello, un normale superluminoso da 55mm f/1,2 dotato di una lente con superficie asferica e complesso sistema ottico ad 8 elementi con gruppo flottante che costituiva il germe di quella che sarebbe diventata la celebrata serie "L", ovvero la gamma di obiettivi Canon professionali ad alte prestazioni; il 55mm f/1,2 asferico del Marzo 1971, inizialmente riconoscibile solo per una modesta sigla AL di colore ciano, nel Marzo 1973 divenne S.S.C. AL con l'introduzione dell'antiriflessi multiplo e, infine, nel Marzo del 1975 le sue speciali prerogative furono finalmente enfatizzate, applicando sulla ghiera frontale una vistosa ed invidiatissima denominazione cubitale "ASPHERICAL" in colore giallo senape, parola magica per accedere ad un mondo incantato di prestazioni superiori; con una mossa a sorpresa che lasciò attoniti, l'azienda sfornò in contemporanea un luminosissimo supergrandangolare Canon FD 24mm f/1,4 S.S.C ASPHERICAL e poco dopo, all'inizio del 1976, completò il tris d'assi col medio tele superluminoso Canon FD 85mm f/1,2 S.S.C. ASPHERICAL, tutti caratterizzati dall'inconfondibile griffe giallo senape.
Questo gruppi di obiettivi fece parlare il mondo per il dirompente mix di alta luminosità, elevate prestazioni ottiche anche a distanza ravvicinata (sono tutti flottanti, oltre che asferici) e costruzione accurata; non ci fu ufficio di progettazione ottica dei brand concorrenti che non acquisì tali prodotti per eseguire test interni e tutti dovettero giocoforza confrontarsi con questo nuovo orizzonte tecnico, una sfida lanciata a quote superiori.Paradossalmente anche il GOI di Leningrad non fu immune a queste suggestioni, e sebbene nell'economia Socialista si badi al sodo ed al concreto, evitando fronzoli e rincorse inutili, l'effetto creato dal notevole Canon FD 85mm f/1,2 S.S.C. Aspherical fu davvero imprevedibile: qualcuno si prese la briga di mettere mano all'apprezzato, consolidato ed immutabile schema del medio-tele Jupiter-9 85mm f/2 e vediamo cosa fece...
Sorpresa! Nel 1977 (quindi con velocissimi tempi di reazione) i tecnici del GOI svilupparono e presentarono un progetto evoluto di medio-tele Jupiter da 85mm realizzato con UNA SUPERFICIE ASFERICA, non limitandosi a replicare il modello Canon in quanto a contenuti tecnici ma arrivando addirittura ad imitare gli stilemi estetici caratteristici, applicando sulla ghiera anteriore una bella scritta ASFERICHESCHIJ di colore giallo...
Purtroppo si tratta di un esemplare unico (matricola 7701) ed il suo schema ottico è ignoto; la luminosità è stata contenuta in f/1,8 probabilmente anche per limiti nel diametro della montatura ed è facile ipotizzare che la produzione di serie non abbia avuto seguito per l'elevata percentuale di scarti ed i costi rilevanti che l'adozione della superficie asferica richiedeva, un po' come avvenne col normale f/1,2 ERA-18, anch'esso asferico.
In ogni caso questo medio-tele dall'aspetto più moderno e gradevole e con fuoco a 0,8m sarebbe stato un pezzo davvero apprezzabile in quel 1977, soprattutto ipotizzando un prezzo di listino significativamente inferiore a quello del modello Canon che l'aveva ispirato; purtroppo quest'idea che non ti aspetti è rimasta, appunto, nel suo limbo, con la sua tecnologia e quell'incredibile scritta gialla!
(Marco Cavina)
(Testi di Marco Cavina, foto di Marco Cavina dove indicato; ringrazio di cuore l'amico Milos Paul Mladek
per le suggestioni sempre interessanti ed intriganti ed Erhard Bertele per la magnifica foto del padre Ludwig)
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