ZEISS MAKRO-PLANAR 2,8/100:
LA DIFFICILE SFIDA DELLA DISTORSIONE
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Lo Zeiss Makro-Planar 2,8/100 per Contax
è un celebre obiettivo, famoso per la sua notevole
resa ottica, elevata ed uniforme a tutte le distanze, che ha trovato un degno
rivale solo nel Leica
Apo-Macro-Elmarit-R 2,8/100, giunto con oltre un lustro di ritardo; questo
pregevole pezzo Zeiss
è stato uno dei primi macro "moderni" a sfruttare la tecnologia del
secondo sistema ottico posteriore
flottante, introdotta nella produzione a fine anni '70 da obiettivi come il
Tamron SP 2,5/90 macro; in
particolare, lo Zeiss si distingueva per un innovativo e complesso sistema
meccanico progettato
dall'ing. Dieter Rossmann, dove il flottaggio asolidale del gruppo posteriore
mutuava il moto
dall'elicoide principale; la soluzione di Rossmann permetteva un controllo
indipendente e micrometrico
del flottaggio ed era così innovativa che fu opportunamente brevettata (USA Pat.
4.405.205).
Tutto questo è storia nota; viceversa, pochissimi sono a conoscenza che questo
eccezionale obiettivo
ebbe una progettazione ottica abbastanza travagliata ed articolata in due steps
successivi a cagione
della distorsione, la cui correzione procurò numerosi grattacapi al
progettista; quest'ultimo, infatti,
realizzò una prima versione utilizzando soltanto 6 lenti: un obiettivo
principale tipo Xenotar ed una
lente flottante posteriore singola; lo stato di correzione e la qualità ottica
garantita erano eccezionali
già in questa fase, ma la distorsione residua era nell'ordine del 2,7%, troppo
elevata per un macro
di questo lignaggio; il supervisore Walter Woeltche suggerì di rifinire il
calcolo per minimizzarla, e
dopo ulteriori ed estenuanti messe a punto il valore restò comunque nell'ordine
del 2,2%; Woeltche
fece realisticamente presente che il Consiglio di sorveglianza non avrebbe mai
approvato la
produzione un obiettivo con questi valori (ancora scottato da certe
"magre" rimediate col vario-Sonnar
3,5/40-80)....Il progettista, estenuato dallo sfibrante lavoro di calcolo e
rifinitura palesò la sua
evidente amarezza e frustrazione, e a questo punto il grande Woeltche, quasi come
un padre,
bisbigliò in tono pacato, suggerendo di sdoppiare la lente flottante posteriore
singola, ricavando
un sistema multiplo che si comportasse come un vero e proprio obiettivo
secondario, aumentando
le variabili di calcolo e le possibilità di successo; è bellissima la visione
di Woeltche che quasi
sussurra la soluzione, come per evitare di accollarsene il merito, un
atteggiamento coerente con
la sua natura di persona tanto modesta quanto geniale; la lente posteriore fu
sdoppiata portando
lo schema a 7 elementi, e finalmente la distorsione rientrò su valori degni del
nome Zeiss, anche
se non ancora eccezionali: circa 0,5% ad 1:10 e circa 1% ad 1:1; la resa ottica
generale era
sempre e comunque eccellente, e grazie al consiglio del grande matematico
l'obiettivo ebbe
l'avvallo alla produzione ed è tuttora uno dei più amati dagli utenti Zeiss e
spero che essi,
preso atto della bella storia umana che lo accompagna, lo tengano ancor di più
nel cuore.
Avrete notato che parlo spesso e volentieri di Walter Woeltche, e con toni
giustamente
entusiastici e commossi; non chiedetemi perchè ma continuerò a farlo, ed una
ragione esiste,
forte e coerente, e chi sa spero approverà questo omaggio.
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L'originale progetto ottico dello Zeiss Makro-Planar 2,8/100, poi abortito: ho
evidenziato
la lente flottante posteriore singola in rosso e l'obiettivo principale tipo
Xenotar in giallo;
con questa configurazione non fu possibile arrivare ad una distorsione inferiore
al 2,2%.
Il progetto definitivo col sistema flottante sdoppiato in due lenti, come
opportunamente
suggerito da Woeltche: è il Makro-Planar 2,8/100 che tutti conoscono ed
apprezzano
I valori della distorsione relativi alla seconda e definitiva versione,
decisamente più contenuti
e tali da valergli l'avvallo per al produzione, anche se, ad essere pignoli,
quest'aberrazione
resta comunque un po' la zona d'ombra di questo eccezionale obiettivo, con una
quota
residua dell'1% ad 1:1; tuttavia quest'ottica è più indicata alla macro-caccia
vagante che
alla riproduzione di originali (terreno di caccia del fratellino 2,8/60), un
settore dove
una minima distorsione residua non inficia il risultato
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