NIKON AF TIPO G

SENZA GHIERA DEL DIAFRAMMA

SU CANON EOS
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Con la serie di obiettivi AF-Nikkor tipo "G" la Nikon si è uniformata alla concorrenza,
eliminando di fatto la ghiera manuale del diaframma dai barilotti delle ottiche, una scelta
da un certo punto di vista logica,visto che fin dai tempi dell'F5 il comando del diaframma
veniva delegato alla ormai classica rotella zigrinata sul corpo macchina; purtroppo questa
soluzione complica la vita negli adattamenti, perchè se è vero che esiste l'anello adattatore
da Nikon a Canon EOS ed anche i Nikkor "G" possono essere fisicamente montati sui corpi
Canon, ci si scontra poi contro uno scoglio insormontabile: nell'obiettivo AF-Nikkor G,
una volta smontato dai suoi corpi macchina, la camma del diaframma viene trattenuta da una
molla in posizione di massima chiusura, per cui sul corpo Canon ci ritroviamo un obiettivo
diaframmato in stop-down ad f/22 o f/32 e senza possibilità di controllo alcuno.

Ho già accennato alla soluzione nella pagina Articoli tecnici nel pezzo sull'impiego del Sigma
12-24mm EX su Canon EOS 5D full-frame, tuttavia ribadisco in questa sede più opportuna
i concetti espressi perchè i presupposti sono interessanti; in pratica l'escamotage che ho ideato,
di una semplicità sconcertante, mantiene comunque certe limitazioni e scomodità operative ed
è senz'altro indicato soprattutto ai grandangolari; la soluzione prevede di ritagliare un piccolo cuneo
di gomma semi-dura e di inserirlo sotto la camma del diaframma (che sporge nella parte posteriore
della montatura Nikkor AF-G), all'interno della sua asola, facendo si che la camma non resti a
fondo corsa con chiusura completa del diaframma ma rimanga parzialmente sollevata, bloccando
così in diaframma su un valore più aperto che sia un buon compromesso fra visione reflex e
resa ottica dell'obiettivo: non va dimenticato, infatti, che a tutta chiusura - al di là delle ovvie
problematiche legate ai lunghi tempi di posa e all'impossibilità o quasi di inquadrare e/o
focheggiare - l'obiettivo fornisce certamente il peggio di se a causa della forte diffrazione;
consiglio di regolare ad occhio la posizione della camma su un valore intorno ad f/8 (la
forma a cuneo della gomma consente, introducendo il pezzo più o meno nell'asola, di
calibrare la posizione mentre si controlla visivamente la chiusura dell'iride).

A questo punto ci ritroviamo con un obiettivo che è praticamente un f/8 fisso, un po'
come i famosi Hologon, tuttavia con i grandangolari il problema è minimo: si effettua
un'attenta messa a fuoco a stima su scala metrica, si compone l'immagine con sufficiente
facilità (con i moderni mirini la visione è buona anche ad f/8) e si scatta regolando
l'apparecchio in automatico a priorità di diaframmi, dal momento che i corpi Canon
mantengono l'esposimetro attivo anche in assenza di un obiettivo originale applicato.
E' senz'altro possibile arrischiare quest'adattamento anche su lunghi fuochi come il
Nikkor AF-S 70-200/2,8 VR ED G o il Nikkor AF-S 300/2,8 VR ED G, tuttavia
in questo caso le esigenze di messa a fuoco critica suggeriscono di posizionare il
pezzo di gomma in modo da impostare la massima apertura del diaframma e di
operare così, confidando nell'ottima resa ottica a piena apertura.

Nell'esempio specifico sotto riportato l'adattamento è stato effettuato per utilizzare
il mio zoom Sigma EX 12-24mm f/4,5-5,6 (in attacco Nikon AF-G, appunto) sul
sensore a pieno formato 24x36mm della Canon EOS 5 D, sfruttando quindi in digitale
tutti i 122° di questo incredibile obiettivo retrofocus.
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foto eseguite con Canon EOS 350 D e Leica Macro-Elmarit-R 60/2,8 ad f/11
luce ambiente in interni
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Lo zoom Sigma 12-24mm in attacco Nikon AF-G adattato su
Canon EOS 5 D e reso utilizzabile con le procedure descritte

 



Il Sigma EX 12-24mm smontato; si nota l'anello Nikon-Canon EOS
ma anche l'assenza della ghiera di controllo del diaframma

 



Un dettaglio della semplice soluzione: un cuneo di gomma inserito nell'asola
della camma di controllo del diaframma, subito sotto di essa; i questo modo
la camma resta sollevata ed il diaframma passa da f/22 ad un valore più
aperto di nostro gradimento

 

Ecco l'iride dopo l'applicazione, fisso su un valore di circa f/8, idoneo
ad una buona resa ottica e sufficientemente aperto per consentire
l'inquadratura reflex di precisione, davvero critica con una focale
di 12mm ed i suoi relativi 122° di campo sulla diagonale...

 

un nobile e recentissimo esempio di adattamento da Nikon "G" a Canon EOS:
lo zoom Nikkor AF-S 14-24mm f/2,8 G ED (nato per la Nikon D3) applicato su EOS 5D


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